«Una disperata ricerca che porta te, l’archetipo di uomo, fino agli oceani di ghiaccio di una solitaria, fredda luna di Giove, Europa.»

 «Hai bruciato il tuo secondo, shell of a man, e ora sei nulla.»

La recensione analizza 'The Galilean Satellites' di Rosetta come un viaggio intenso e profondo tra lo spazio e l'animo umano, esplorando tematiche di origine, speranza e perdita. Il disco viene descritto come un'esperienza musicale e filosofica che fonde atmosfere cosmiche con riflessioni esistenziali, offrendo un percorso emotivo e meditativo unico nel panorama post-metal. Scopri il viaggio emotivo e cosmico di Rosetta in 'The Galilean Satellites', un album da non perdere.

 La title track è un piccolo capolavoro... una rabbia irreale che si sprigiona... ci fa capire la vanità di tutto quel dolore.

 Con Necrologue il disco riguadagna moltissimo in termini di impatto emotivo... Capolavoro.

La recensione evidenzia l'intensità emotiva e l'atmosfera unica del disco Kold dei Solstafir, una band islandese di doom metal. Il testo approfondisce le dinamiche strumentali e vocali, sottolineando brani chiave come la title track e Necrologue, veri capolavori carichi di pathos. Nonostante alcune parti più dilatate, l'album è giudicato un grande successo per la sua potenza espressiva e la capacità di coinvolgere l'ascoltatore. Scopri l'intensità e la profondità di Kold, un capolavoro del doom metal islandese.

 Questo disco mi fa cagare, lo considero il peggiore dei Genesis, almeno quelli anni '70.

 Il disco riporta ogni singolo stereotipo del progressive risultando pesante e autocompiaciuto, privo della forza narrativa di "Nursery" e delle emozioni allo stato puro di "Trespass".

La recensione esprime un giudizio negativo su "Selling England By The Pound" dei Genesis, considerandolo il peggior album del periodo progressive anni '70. Nonostante alcuni brani di qualità, il disco è visto come eccessivamente autoreferenziale e privo di coesione narrativa, con momenti di confusione e autocompiacimento. La tecnica è raffinata ma mal dosata, penalizzando l'immediatezza e l'impatto emotivo rispetto ad altri lavori della band. Scopri la recensione completa e giudica tu stesso questo classico del prog!

 Quest’uomo ha reso la voce la sua puttana.

 Mai, e dico mai, PG è riuscito ad emozionarmi così tanto, e con così poco.

La recensione evidenzia la straordinaria vocalità di Peter Gabriel e le interessanti riletture orchestrali di brani classici, ma non manca di segnalare alcune scelte meno convincenti, soprattutto riguardo al contributo vocale di Melanie Gabriel e alcuni arrangiamenti. L'album è visto come un esperimento con alti e bassi, con momenti di grande intensità emotiva contrapposti a passaggi meno riusciti. Ascolta New Blood di Peter Gabriel e scopri la nuova intensità delle sue composizioni.

 Phil Collins è l'anima ritmica e unica ragione per cui i Genesis negli anni '70 girarono a meraviglia.

 "Who Dunnit?" è una provocazione: una canzone terribile o una richiesta di aiuto per la svolta pop del gruppo?

La recensione difende l'album 'Abacab' dei Genesis, spesso criticato ma ricco di sperimentazioni elettroniche e innovazioni pop. Si sottolinea il ruolo fondamentale di Phil Collins come collante e guida della band in un periodo di forti tensioni. L'album contiene brani variegati, dal rock funk all'elettronica, mostrando una band che evolve pur rimanendo creativa. Nonostante qualche caduta di stile, il disco rappresenta una testimonianza significativa della trasformazione musicale dei Genesis negli anni '80. Scopri l'evoluzione dei Genesis con la nostra recensione di Abacab!

 Pura psichedelia nostrana.

 Uno dei dischi più belli degli anni '70 italiani.

La recensione celebra 'Sulle Corde Di Aries' di Franco Battiato come un capolavoro di sperimentazione etno-progressive. L'album si distingue per l'uso di tastiere, elettronica, jazz e percussioni esotiche, creando atmosfere uniche e coinvolgenti. Le tracce principali sono descritte con enfasi per la loro bellezza e profondità. Viene sottolineata la rilevanza storica dell'opera nel panorama musicale italiano degli anni '70. Ascolta ora 'Sulle Corde Di Aries' e immergiti in un viaggio musicale unico!

 "Un disco epocale, secondo la mia modestissima opinione di quattordicenne, che contiene davvero pochi 'disappointing moments' e verso il quale considero davvero ridicolo tutto questo accanimento."

 "The Remembering: High the Memory è, a mio parere, la suite più piacevole e più accessibile dell'intero panorama prog."

La recensione celebra l'album 'Tales From Topographic Oceans' degli Yes come un capolavoro del prog rock del 1973. Illustra il cambio di batterista, il passaggio da Bruford ad Alan White, e l'influenza della cultura Hindu sulle quattro suite del doppio LP. Vengono analizzati i brani, evidenziando tecnicismi e emozioni, sottolineando un giudizio positivo verso un disco spesso criticato ma ricco di virtuosismo e originalità. Ascolta 'Tales From Topographic Oceans' per scoprire un gioiello del prog rock!

 "Discipline is never an end in itself, only a means to an end."

 "Il lato oscuro della disciplina, l'indisciplina 'I LIKE IT!' come dice l'urlo finale di Belew."

La recensione esalta Discipline, album del 1980 dei King Crimson, sottolineando il ritorno della band con una formazione rinnovata e un suono innovativo. Il disco è un mix perfetto di tecnica virtuosa e creatività incontrollabile, con brani come 'The Sheltering Sky' e 'Indiscipline' che rappresentano picchi artistici. La recensione evidenzia l'abilità dei musicisti e la coesione del gruppo, anche nei momenti più sperimentali e complessi. Un capolavoro prog che rimane attuale e affascinante dopo decenni. Ascolta Discipline dei King Crimson e lasciati travolgere dalla loro maestria prog.

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