Jesterhoax1

DeRango : 1,64 • DeEtà™ : 2718 giorni

 «Sliver Of a Sun è un disco di prog caratterizzato da alti e bassi, che non eccede né in positivo né in negativo.»

 «La mini suite Assurance è veramente ben riuscita con il suo alternare una bella melodia vocale a parti strumentali caratterizzate da bei dialoghi tra le tastiere e la chitarra elettrica.»

Sliver of a Sun è il debutto degli IZZ, un album prog con influenze evidenti da King Crimson, Gentle Giant e Beatles. La recensione evidenzia brani ben riusciti come Assurance e Where I Belong, ma anche momenti meno ispirati, con una chitarra a volte troppo aspra. Complessivamente un disco di livello discreto che non raggiunge le eccellenze di band come Spock's Beard o Echolyn. Scopri Sliver of a Sun e immergiti nel prog vintage degli IZZ!

 In questo “Biogenesis Project” Keiko Kumagai si presenta in copertina seminuda e trasformata in una sexy vampiressa spaziale.

 L’album mi è scivolato addosso lasciandomi piuttosto indifferente.

Biogenesis di Ars Nova si conferma un album tecnicamente raffinato ma carente sotto il profilo compositivo. Nonostante la presenza di grandi ospiti e un concept fantascientifico interessante, la musica risulta ripetitiva e poco coinvolgente. La performance visiva e gli artwork puntano su provocazioni estreme, che dividono. Un disco ben suonato ma che fatica a lasciare il segno. Scopri se Biogenesis degli Ars Nova è il prog che fa per te!

 Composizioni di grande complessità caratterizzate da una cura maniacale per gli arrangiamenti.

 Un CD veramente di altissimo livello che non posso che consigliare vivamente a tutti gli appassionati.

La recensione paragona Naranja Mecánica agli Anglagard, evidenziando una musica complessa e ben arrangiata con atmosfere tipicamente sudamericane. Nonostante alcune carenze nelle parti vocali, l'album è altamente consigliato agli appassionati di progressive rock, soprattutto quelli interessati a produzioni fuori dai canoni europei. Viene inoltre segnalata la scena prog cubana, con riferimenti anche a Sintesis. Ascolta Naranja Mecánica e scopri il prog cubano più intrigante e originale!

 Le voci, caratterizzate da buone timbriche e dall’uso della lingua ungherese, creano un’atmosfera particolare che fornisce al tutto un certo fascino.

 Se siete appassionati di queste sonorità e volete dargli più sapore condendole con un po’ di spezie esotiche potete dare una chance agli You And I.

La recensione analizza il terzo album 'Exit' degli ungheresi You and I, un lavoro di new progressive con influenze orientali e testi in ungherese. Pur non essendo estremamente originale, il disco offre atmosfere affascinanti e una buona esecuzione tecnica. La band rimane meno nota rispetto ai colleghi After Crying o Solaris, ma può soddisfare gli appassionati del genere. La presenza di intermezzi recitati e la miscela di elementi culturali conferiscono al disco un carattere distintivo. Ascolta 'Exit' degli You and I e scopri il fascino del new prog ungherese!

 Il disco rappresenta il primo biglietto da visita mostrato dai Cast agli appassionati di progressive di tutto il mondo.

 I pezzi soffrono di una registrazione non certo impeccabile... ma sono abbastanza piacevoli all'ascolto anche se denotano una personalità ancora un po' fragile.

I Cast, gruppo prog messicano attivo dal 1978, pubblicano nel 1994 il loro primo album 'Landing in a Serious Mind'. Il disco mostra buone capacità compositive ispirate ai grandi del prog anni '70, ma una registrazione non impeccabile e una personalità ancora un po' fragile ne limitano il valore complessivo. Alcuni brani, come 'Just Another Way' e 'Chris Col', si distinguono in un lavoro comunque sufficiente. Scopri il debutto prog dei Cast e ascolta le radici del rock messicano!

 ‘un clone degli Anglagard anche se la provenienza geografica rende inevitabili alcune differenze.’

 ‘un ottimo album di progressive sinfonico che non potrà deludere gli estimatori di simili sonorità’

Deadwood Forest, band texana, sorprende con Mellodramatic, un album di progressive sinfonico che richiama gli svedesi Anglagard. Il coinvolgimento di Mattias Olsson come produttore rafforza il legame con la scena prog scandinava, mentre le parti vocali mantengono un tocco americano più luminoso. L'album alterna momenti cupi e cerebrali a passaggi melodici e ariosi, offrendo agli appassionati del genere un'esperienza sonora raffinata e originale. Ascolta Mellodramatic di Deadwood Forest e immergiti nel prog sinfonico americano!

 Le tre giapponesine possiedono molta tecnica strumentale e di quella si accontentano, limitandosi più che altro a pigiare il piede sull’acceleratore del virtuosismo.

 Finito l’ascolto, lasciano qualcosa solo nella mente ma non certo nel cuore dell’ascoltatore.

Il disco Transi (1994) del trio giapponese Ars Nova mostra un grande virtuosismo tecnico, specialmente nelle tastiere di Keiko Kumagai, ma manca di melodie memorabili e profondità compositiva. L'influenza di Emerson e del progressive italiano anni '70 è chiara, ma il risultato è energico senza lasciare un'impronta emotiva duratura. L'album, pur non essendo brutto, risulta inferiore a capolavori comparabili di altri artisti del genere. Scopri l'energia e il virtuosismo di Ars Nova in Transi, da ascoltare con orecchio critico.

 La musica prodotta dagli Ashtar è infatti un curioso miscuglio di prog, folk, musica irlandese (molto presente), prog metal e un pizzico di death metal.

 Il gruppo possiede una serie di potenzialità avendo tecnica, professionalità e voglia di creare un qualcosa di originale... a loro cercare di incanalare il tutto in un qualcosa di più omogeneo ed equilibrato.

Rock Symphony degli Ashtar presenta un mix insolito di prog, folk irlandese e metal, che risulta curioso ma anche disomogeneo. Pur mostrando tecnica e originalità, il disco soffre di incoerenza stilistica e necessita di miglior equilibrio. La produzione è soddisfacente, ma l'album appare più una prova iniziale che un capolavoro. In attesa di un'evoluzione futura, il disco si colloca su un livello sufficiente. Scopri l'originalità degli Ashtar e segui la loro evoluzione musicale!

 Questo disco è veramente molto bello e merita tutta l'attenzione possibile da parte di tutti gli appassionati.

 Nel mare di produzioni progressive trite e ritrite, questi Artsruni brillano per la qualità e originalità.

Gli Artsruni, gruppo armeno di progressive, sorprendono con 'Cruzaid', un album strumentale complesso e melodico. La fusione di chitarre elettriche e acustiche con un flauto virtuoso crea atmosfere originali che ricordano Jethro Tull e Camel. Il disco si distingue per la qualità delle composizioni e l'integrazione di influenze etno-folk. Una proposta fresca e valida per gli amanti del genere alla ricerca di novità. Ascolta 'Cruzaid' e lasciati stupire dall'armonia prog armena!

 Il disco si fa apprezzare ai livelli del disco precedente se non di più in virtù di un maggior grado di maturità raggiunto dalla band.

 La traccia conclusiva è un curioso strumentale ricco di suggestioni sudamericane ed echi jazz fusion.

Hang On To That Kite di Circles End conferma e supera il debutto della band norvegese, con composizioni più mature e solide. L'album presenta nove tracce dal sound richiamante Genesis e Anekdoten, con momenti malinconici ma equilibrati. Peculiarità sono un brano ispirato a Echolyn e uno strumentale jazz fusion. Un disco consigliato agli amanti del progressive raffinato. Scopri il viaggio sonoro maturo di Circles End con Hang On To That Kite!

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