"Un urlo strozzato in gola, un equilibrio perfettamente formulato fra la crudezza dei contenuti e la coinvolgente proposta musicale."

 "Un ottovolante emotivo che proietta in un viaggio attraverso la vita, l’amore e la tragedia."

Suicide and Sunshine è il quarto album dei Trophy Eyes, nato da un momento di dolore personale e stop artistico. Il disco combina rock energico a testi profondi e lirici, generando un'esperienza emotiva intensa. Brani come "Sydney" e "Sean" raccontano storie di lutto, lotta e speranza. L’album si distingue per la sua composizione matura e la capacità di connettersi profondamente con l’ascoltatore. Ascolta Suicide and Sunshine dei Trophy Eyes e vivi un viaggio emotivo unico.

 La fine non è una sconfitta, tu non piangere, sorridi soltanto.

 Il mostro muore ma muore ancora affamato, ha fatto un pieno di vite.

La recensione di Era Ora di Alessandro Aronadio si focalizza su un percorso emotivo intenso e poetico. Il testo evidenzia un finale carico di brividi e un contrasto tra la fine e la speranza. Il messaggio invita a non piangere ma a sorridere, trasformando la fine in un momento di luce e serenità. Un'opera che stimola una profonda riflessione esistenziale. Scopri la profondità emotiva di Era Ora, guardalo ora!

 Oggi, decisamente, ascolti i Secoli Morti per quello che suonano, non per chi ci suona.

 "Sanguina" suona, gente. Eccome.

Sanguina, terzo album dei Secoli Morti, rappresenta la maturazione di un progetto inizialmente scettico dovuto alla giovane età del batterista Edo. La band ha superato i pregiudizi con un suono complesso, che mescola hardcore, punk e spunti di metal e gospel. La produzione e la scrittura di Walter, Mattia ed Edo mostrano solide capacità compositive e un’intensa introspezione lirica. Un lavoro che guadagna rispetto e attenzione nel circuito punk italiano. Ascolta Sanguina dei Secoli Morti e scopri il nuovo volto del punk italiano!

 Cold Cash and Colder Hearts, semplicemente una delle migliori opener di sempre.

 Il modo nel quale i Thrice rendono giustizia ad un classico intramontabile fa dell'originale un lavoro imponente, solido, senza tempo.

La recensione esplora 'The Artist in the Ambulance' dei Thrice, uscito nel 2003, evidenziandone la maturità compositiva e l'impatto nel mondo post-hardcore. Nonostante la pressione di una major, la band consegna un lavoro solido, emotivamente denso e tecnicamente ricco. L'omaggio al passato e l'energia giovanile convivono in un album senza tempo. Ascolta ora 'The Artist in the Ambulance' e scopri un classico post-hardcore indimenticabile!

 La mente creativa e nucleo di ciò che diverranno gli Angels And Airwaves impregna alcuni fra i suoi arrangiamenti più crudi mai ideati fino a quel momento.

 Un album inerme soltanto all'apparenza che, se stuzzicato, assume un assetto da battaglia irresistibile.

Box Car Racer è una band unica e minimale che ha lasciato un segno nel punk revival dei primi anni 2000. Il disco, prodotto da Jerry Finn, unisce hardcore e pop melodico con influenze di importanti artisti punk. Tom DeLonge e Travis Barker creano un ibrido musicale innovativo, che continua a essere apprezzato come una gemma nascosta nella scena punk. L'album risulta coesivo e ricco di singoli potenti. Scopri la perla nascosta del punk anni 2000 con Box Car Racer!

 I Silverstein riabbracciano totalmente la propria abilità di grandi melodisti e tornano a fare la voce grossa sul circuito post-hardcore.

 In un contesto come quello attuale... la vera audacia è rimanere sé stessi. In qualunque modo, a qualunque costo.

Misery Made Me segna il decimo album dei Silverstein, che abbandona l'elettronica per tornare al post-hardcore melodico e autentico. Il lavoro riflette angoscia e frustrazione tipiche degli ultimi anni, ma senza perder di vista la coerenza e la forza interiore. Le collaborazioni arricchiscono un disco che affronta temi di isolamento e resilienza dopo la pandemia. Un ritorno deciso che conferma la band canadese tra i protagonisti del genere. Ascolta ora Misery Made Me e scopri il ritorno autentico dei Silverstein!

 Non è emulazione. È una dichiarazione d’intenti.

 Mentre i Sangue, nati dalle ceneri di questi ultimi e di Anti Manifesto, me li immagino al bagno. A cagarlo, il vetro.

La recensione ritrae i Sangue come un gruppo autentico e passionale, nato dalle esperienze di band estreme come To Ed Gein e Anti Manifesto. '13 pezzi' non è un semplice emulare stereotipi, ma una forte dichiarazione musicale che mostra energia e grinta, andando oltre le apparenze. L’album, con un voto di 3 su 5, si distingue per la sua sincerità e per il legame con l’underground italiano. Scopri il grintoso mondo dei Sangue ascoltando '13 pezzi' ora!

 Una lezione sul principio del libero arbitrio, inteso nella sua concezione squisitamente laica.

 Vittime di un destino infame che divengono a loro volta destino infame di qualcun altro.

The Place di Paolo Genovese è un film che osserva la disperazione umana e le scelte morali che ne conseguono attraverso una serie di personaggi alle prese con situazioni estreme. Ambientato quasi esclusivamente in una caffetteria, il racconto esplora il sottile confine tra dolore, responsabilità e libero arbitrio. La recensione evidenzia un’atmosfera enigmatica e una riflessione amara sull’ineluttabilità del destino e sul prezzo delle azioni intraprese. Un’opera che invita a meditare più che a giudicare. Scopri il film che indaga il confine tra scelta e destino, guardalo ora!

 Dalla rassegnazione nasce l'ultima, disperata forma di autoconsapevolezza.

 Il mostro si ricompone un pezzo per volta, si alza sulle proprie gambe e si fa strada a passo dinoccolato lungo il proprio sentiero.

Mostropatia rappresenta la conclusione della trilogia della sopravvivenza dei Discomostro. L'album si distingue per una maggiore lucidità e attenzione al proprio contesto, tra nostalgia e critica verso il genere punk. La musica alterna hardcore cadenzato a inserti rock'n'roll creando un'esperienza ricca di sfumature e autoconsapevolezza. Scopri ora Mostropatia di Discomostro e immergiti in un punk riflessivo e autentico.

 "Una potente miscela che è tipicamente Underøath ma anche un'inedita proiezione delle visioni artistiche del combo di Tampa."

 "Ascoltare 'Hallelujah' per credere: nemmeno il tempo del 'pronti, via' ed è il riflessivo auto-attacco della band al proprio passato religioso."

L'album "Voyeurist" segna un ritorno potente e dinamico per gli Underøath, capace di integrare la loro storia musicale con sonorità nuove e intense. Il synth di Chris Dudley emerge come elemento chiave, arricchendo arrangiamenti metalcore energici e oscuri. Le liriche affrontano con introspezione temi personali e sociali, offrendo un lavoro tra i più completi della band. Un disco che cattura e sfida l'ascoltatore ad un ascolto profondo e ripetuto. Scopri l'innovativo suono di Underøath con 'Voyeurist' oggi stesso!

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