TheBlueMask

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 Lou Reed non è mai banale e invece di mettere in fila le solite canzoni più famose decide di proporre una scaletta sorprendente.

 Il punto forte dei brani è l’interpretazione che ne dà l’autore, il quale con il carisma che lo contraddistingue aggiunge parole, ne omette delle altre, salta intere strofe, pone nuovi accenti, spiazza talvolta l’ascoltatore.

Il concerto semi-acustico di Lou Reed alla Royal Albert Hall nel 1997, documentato in Perfect Night, offre una scaletta originale con brani poco noti e nuovi arrangiamenti. La performance si distingue per l'interpretazione carismatica e le versioni stravolte di pezzi famosi. Anche i tre inediti si inseriscono bene nel live. Una testimonianza di alta qualità, apprezzata con 4 stelle su 5. Scopri l'atmosfera unica di Lou Reed con Perfect Night, un live ricco di sorprese!

 Slowhand si allinea perfettamente alle considerazioni: un album che si fa apprezzare in qualche passaggio ma che non convince del tutto.

 Il disco merita un'abbondante sufficienza, soprattutto per le prime tre tracce e per "The Core", ma è penalizzato da qualche brano sottotono.

La recensione analizza l'album Slowhand di Eric Clapton, uscito nel 1977, evidenziando i brani più celebri come "Cocaine", "Wonderful Tonight" e "Lay Down Sally". L'album mostra momenti di brillantezza tecnica ma anche tracce poco convincenti. Considerato interessante ma non indispensabile, con una valutazione di sufficienza complessiva. Scopri i dettagli di Slowhand e rivivi i classici di Eric Clapton.

 "Kill Your Sons parla del rapporto conflittuale con i genitori e delle sedute di elettroshock subite nell'adolescenza."

 "'Ennui' è una piccola perla in cui Reed guarda con disfattismo alla vita."

Sally Can't Dance si presenta come un album disomogeneo, frutto del successo commerciale di Lou Reed a metà anni '70. Pur non raggiungendo la qualità degli album precedenti, offre tracce autobiografiche intense come Kill Your Sons e gemme come Ennui e Billy. Alcuni pezzi risultano fuori luogo, ma nel complesso il disco mantiene un buon livello qualitativo. Ascolta 'Sally Can't Dance' per scoprire il lato più complesso di Lou Reed!

 Il suo stile inconfondibile... ha influenzato negli anni moltissimi artisti.

 Magnolia è il vero capolavoro dell’album: una serenata di rara bellezza.

J.J. Cale è un artista dall'attitudine anti-divo, la cui musica unisce rock, country e blues in modo unico. L'album Naturally rappresenta il suo apice creativo, con canzoni come Call Me The Breeze, After Midnight e Magnolia che evidenziano la sua capacità di creare atmosfere intime e spontanee. Questo disco rimane un classico influente, riconosciuto anche attraverso le reinterpretazioni di artisti come Eric Clapton e Lynyrd Skynyrd. Ascolta Naturally e lasciati avvolgere dal fascino senza tempo di J.J. Cale.

 L’apice di questo periodo è raggiunto proprio con "The Blue Mask", un punto fermo della carriera di Reed.

 "The Gun" è pervasa da un senso di angoscia e tensione: 'The man has a gun/ he knows how to use it/... He’ll point it at your mouth/ says that he’ll blow your brains out'. Una sorta di thriller in musica!

The Blue Mask segna una nuova fase per Lou Reed, caratterizzata da introspezione e rinnovata energia musicale. L'album unisce testi profondi a sonorità rock intense, supportate da un trio eccezionale di musicisti. I temi trattano dipendenze, paure e amore, offrendo un lavoro coerente e senza cali. Un punto fondamentale nella carriera di Reed che celebra la sua rinascita. Ascolta The Blue Mask e scopri la rinascita artistica di Lou Reed!

 L'album è un flop commerciale e anche dal punto di vista artistico regala solo qualche perla, cadendo nella mediocrità.

 Il pezzo migliore è 'Berlin', una ballad di rara bellezza che contiene la celebre strofa: "In Berlin, by the wall / you were five foot ten inches tall ... It was paradise".

Il primo album solista di Lou Reed, pubblicato nel 1970 dopo l'abbandono dei Velvet Underground, non rispetta le aspettative e risulta un flop commerciale. L'opera contiene alcune tracce valide come 'I Can't Stand It' e 'Berlin', ma il resto del disco alterna momenti interessanti a passaggi mediocri e noiosi. Nonostante ciò, il disco ha un valore storico significativo nella carriera di Reed. Scopri il lato meno noto di Lou Reed con questa recensione dettagliata!

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