Un inchino, non può esserci altro gesto dinanzi a questo disco dei Marillion, perché senza ombra di dubbio è questo il loro capolavoro.

 Non c'è fine dell'infanzia... il bambino rappresentato in copertina vuole rappresentare la rinascita dopo i dolori e le delusioni.

Misplaced Childhood dei Marillion è un capolavoro di rock progressivo e poesia visionaria firmato dal cantante Fish. L'album, nato da un viaggio psichedelico, racconta la perdita dell'infanzia attraverso testi poetici e musica evocativa. L'artwork surrealista e l'innovativo stile sonoro riflettono un punto di svolta nel prog degli anni '80. Un'opera che continua a influenzare e a emozionare. Ascolta Misplaced Childhood e vivi l’esperienza unica del rock progressivo più emozionante.

 La nostalgia stessa null’altro è se non la sublimazione d’un bello che non si ripeterà più.

 Qui tutto è perfetto, a cominciare dalla line up: la sezione ritmica è a dir poco eccezionale.

La recensione celebra il talento unico di Randy Rhoads attraverso l'album tributo, sottolineando l'intensità emotiva e tecnica delle sue performance. L'autore evidenzia come la nostalgia e la morte amplifichino la bellezza dell'opera, giudicando il live superiore agli originali. La maestria degli altri musicisti e la presenza di Ozzy Osbourne rendono questo tributo un capolavoro imperdibile per gli amanti del rock. Scopri ora l'intensità del tributo a Randy Rhoads, un capolavoro per ogni fan del rock!

 "Il tuo paradiso è stato davvero un posto troppo terrestre per essere vero."

 "La tua fine è stata forse una delle più tristi perché è avvenuta come un tramonto stanco, lezioso e recalcitrante ad andare giù."

La recensione traccia un ritratto disilluso di Belinda Carlisle, star pop anni '80, ormai dimenticata dalla scena musicale. Pur riconoscendo il valore delle sue hit e del suo talento, l'autore sottolinea la mancanza di carisma e identità forte che avrebbe potuto consolidarne la fama. Il testo esprime amaro disincanto per un'artista consumata dal tempo e dalle scelte sbagliate, cedendo a un mix di nostalgia e critica severa. Scopri perché Belinda Carlisle non è più la regina del pop anni '80.

 The Wall live è il manifesto d’una spettacolare quanto gigantesca seduta psicanalitica collettiva con i suoi segni, i suoi simboli e le sue identità.

 Questo doppio cd... non deluderà i fan storici dei Pink Floyd, ma nemmeno gli ammiratori più superficiali della band.

La recensione celebra il doppio album live di Pink Floyd 'Is There Anybody Out There The Wall Live 1980-81' come un’opera monumentale e apocalittica, non solo musicale ma anche scenica e psicologica. Particolarmente evidenziati sono la maestosità dello spettacolo dal vivo e il ruolo dominante di Roger Waters nel concept. Le differenze rispetto alla versione studio, la qualità degli assoli di Gilmour e la complessità emotiva dell'opera sono approfondite. Consigliato sia ai fan storici che ai nuovi ascoltatori. Scopri l’emozione unica di 'The Wall live' e immergiti in un’esperienza musicale senza tempo!

 Violenta melodia e melodia violenta.

 “FUKIN’ HOSTILEEEEEEEEEEEEEEEE”: l’apoteosi dello stadio brado reso musica.

La recensione esalta 'Vulgar Display Of Power' come un capolavoro thrash metal, ricco di energia e violenza musicale. L'autore condivide aneddoti personali e un forte legame emotivo con i brani, sottolineando la potenza della band e la loro unicità nel panorama degli anni '90. Il testo celebra la passione nel suonare e rende omaggio a Darrell Abbott. Esplora ora il potente universo metal di Pantera con 'Vulgar Display Of Power'!

 I Genesis senza Collins? Ovvio, direte voi... NON SONO PIÙ I GENESIS. E INVECE NO; COGLIONI!!!!

 Ragazzi fugate le suggestioni e non lasciatevi ingannare dalla merda di marca… sempre merda è!!

La recensione analizza con ironia il difficile passaggio dei Genesis senza i membri storici Gabriel e Collins. Pur riconoscendo alcune buone tracce e atmosfere più cupe, l'autore esprime scetticismo sul valore complessivo, ma apprezza la rinascita del gruppo con Ray Wilson. L'album viene visto come un ibrido fra passato e nuove influenze, lontano dagli eccessi precedenti. Scopri come i Genesis affrontano il cambiamento in Calling All Stations!

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