"La chiave di volta della sua musica sta nel tocco 'antico' che immette in ciò che suona, quella sensazione di musica legata ad un altro tempo."

 "Il risultato finale è un album in bilico tra una soluzione 'sperimentale' e scelte incomprensibili che indirizzano Tiny Cities verso una sufficienza."

Tiny Cities, il secondo album di Sun Kil Moon, raccoglie recensioni contrastanti: considerato spesso scarno e privo di forza emotiva rispetto al debutto. Mark Kozelek riprende brani dei Modest Mouse, rielaborandoli con uno stile alt country malinconico che può risultare affascinante ma a tratti poco coinvolgente. L’album dura circa 30 minuti, con brani brevi e scelte sperimentali che diviso pubblico e critica. Rimane comunque un lavoro interessante per gli amanti del genere e della musica di Kozelek. Scopri Tiny Cities e immergiti nelle atmosfere malinconiche di Mark Kozelek.

 Un album di Edwards/Woven Hand è un viaggio verso un mondo a noi parallelo in cui rivivono i sentimenti di un tempo.

 Woven Hand, primo capitolo di una carriera formidabile è un album straordinario, intimista e 'magico'.

Woven Hand è il progetto solista di David Eugene Edwards, già dei 16 Horsepower, che unisce country oscuro, folk e gothic rock in un album del 2002 ricco di atmosfere malinconiche e intense. Le tracce più riuscite come "The Good Hand" e "Blue Pail Fever" mostrano la profondità emotiva del musicista. L'album, pur con qualche momento meno riuscito, è un viaggio evocativo in un mondo parallelo fatto di sentimenti e radici occidnetali. Un capolavoro intimista che si distingue dalla musica convenzionale. Ascolta Woven Hand e immergiti in un country oscuro ricco di emozioni profonde.

 ‘X’ è un lavoro che conferma la bontà di questa band, capace di sapersi rinnovare nonostante diversi cambi di formazione.

 Marcus Jidell è il vero mattatore dell’intero album con i suoi soli, che dimostrano un ottimo gusto per la melodia e anche una notevole tecnica.

Il decimo album 'X' di Royal Hunt segna il ritorno di una band spesso sottovalutata, con un sound più maturo e melodico che sposta l'attenzione dal power metal all'hard rock raffinato. L'entrata di Andreas Passmark e la presenza di Mark Boals alla voce contribuiscono a un lavoro corposo e avvincente, ricco di influenze prog e melodie intense. Nonostante qualche passaggio meno riuscito, l'album conferma la qualità e l'originalità di un gruppo versatile e tra i più interessanti del genere. Ascolta 'X' dei Royal Hunt e riscopri il rock melodico di qualità!

 Non c'è cosa peggiore nella vita del talento sprecato…

 La parabola di Calogero verso la verità e i valori fondamentali della vita.

La recensione mette in luce l'esordio registico di Robert De Niro con il film Bronx, che racconta la vita nel quartiere difficile degli anni '60. Attraverso una storia familiare, il film esplora temi come la crescita, il valore del lavoro e il mito della criminalità. De Niro offre una visione nostalgica ma profonda del suo luogo d'origine, rafforzata da interpretazioni convincenti e un tono intimista. Scopri l’intenso debutto alla regia di Robert De Niro e immergiti nel Bronx degli anni '60.

 "Un album che vale comunque la pena di essere ascoltato, non impegnativo e che scorre via che è una meraviglia."

 "Una capacità straordinaria di toccare il cuore, con melodie raffinate e dolci che fanno scivolare la mente in un sogno ad occhi aperti."

Rivers Arms, il secondo album dei Balmorhea, offre una collezione di melodie delicate e atmosfere sognanti. La musica neoclassica e post rock crea un viaggio sonoro tranquillo e raffinato, ideale per sfuggire alla quotidianità. Pur con qualche brano meno ispirato, l'album mantiene un'elevata capacità emotiva e ascolto piacevole. Ascolta Rivers Arms e lasciati avvolgere da atmosfere di pura tranquillità.

 Per fortuna che c'è chi ancora sa suonare sano heavy metal senza troppi fronzoli fregandosene del mercato discografico e del successo inteso come unico traguardo.

 Finalmente qualcuno che non scotenna i testicoli con acuti formidabili e roba del genere, ma che ci mette passione e che si ricorda per una voce diversa.

La recensione celebra il debutto del 2003 degli Astral Doors, un album che richiama lo spirito del heavy metal anni '80 con semplicità e passione. Non innovativo, ma efficace, punta sulla voce potente di Nils Patrik Johansson e riff diretti. Una scelta di stile che valorizza la musica senza compromessi di mercato. Consigliato agli appassionati del genere e fan della prima ora. Ascolta ora Astral Doors e riscopri il vero heavy metal anni '80!

 Lei è una di quelle che ti fa vibrare le corde della memoria, che ascolti con piacere pur essendo musicalmente su paesaggi di altro genere.

 C’è ancora chi con semplicità e nostalgia, riesce a toccare il cuore, trasportandoci in una realtà dimenticata...

La recensione celebra l'abilità di Loreena McKennitt di evocare emozioni profonde con la sua voce malinconica e la musica dai richiami antichi. L'album 'The Wind That Shakes The Barley' si distingue per la semplicità strumentale che mette in risalto la sua interpretazione, offrendo un viaggio tra atmosfere celtiche e melodie evocative. Alcuni brani risultano meno incisivi, ma nel complesso l'opera conferma il valore della cantante nel panorama new age. Un invito a riscoprire la musica che emoziona e resiste al tempo. Scopri l'incanto e la magia di Loreena McKennitt in questo album senza tempo.

 Per due ore ci sconquassa i testicoli con organo riproduttivo annesso con continui flashback di una pesantezza incredibile.

 Un titolo inutile, pretenzioso e anche un tantino superficiale.

Dust di Milcho Manchevski è un film del 2001 che mescola storie ambientate a New York, nel west e nei Balcani, ma con una trama confusa e pretenziosa. Solo alcune sequenze d'azione si salvano, mentre la maggior parte della pellicola è difficile da seguire e interpretata male. Consigliato solo agli amanti delle trame complesse e non convenzionali. Scopri se Dust è il film giusto per te e leggi la recensione completa.

 Il loro destino era scritto ancora prima di nascere, la loro storia sembrava già essere stata raccontata.

 'Head First' fa parte di questa storia, sebbene non sia uno degli avvenimenti fondamentali.

La recensione analizza 'Head First', quindicesimo album degli Uriah Heep, evidenziando una prova solida ma poco originale rispetto ai loro capolavori degli anni 70. Nonostante le turbolenze interne e la pressione di successi passati, la band dimostra ancora compattezza e abilità tecnica. L'album si inserisce nella carriera come lavoro più che sufficiente, senza però lasciare tracce indelebili nel panorama rock. Scopri ora l'evoluzione rock degli Uriah Heep con Head First!

 Sporchi, strafatti, puzzolenti, allucinati, psichedelici, pesanti, strambi. Saint Vitus.

 Mangiate questo boletus satanas, senza paura.

La recensione celebra il secondo album dei Saint Vitus, 'Hallow's Victim', come un capolavoro oscuro e marcio del doom/stoner metal anni '80. Si sottolineano la coesione della line up storica, l’atmosfera psichedelica e le tracce memorabili. L'opera è consigliata ai fan e agli amanti della musica indipendente e sperimentale del genere. Scopri l'oscurità e la potenza di 'Hallow's Victim' e immergiti nel vero doom metal!

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