Eccomi qua, a recensire un disco per la prima volta in assoluto.
Non nascondo una certa emozione, anche perchè trovare un album di un gruppo famoso che non sia recensito in questo sito, è davvero un'impresa. Superata questa (doverosa) introduzione, passo alla musica (alla fine siamo qui per questo no?).

Anno di grazia 1973, periodo veramente d'oro per la musica rock e per quel frangente più colto chiamato progressive rock. Emerson (tastiere), Lake (basso e voce), Palmer (batteria) danno alla luce quello che è, e rimane tuttora il loro capolavoro e disco della cosiddetta maturità.
Atmosfere fantascientifiche, toni lugubri e romantici e molta elettronica.

1- JERUSALEM: Inizio maestoso, in grande stile per questa band che non ha veramente bisogno di presentarsi ad un pubblico, pronto ad accogliere le gesta di questi “eroi” . In questa canzone spunta su tutto la splendida voce di Lake, dolce e delicata. Il finale è tutto un crescendo da pelle d’oca.
2- TOCCATA: ottimo pezzo strumentale, con un Palmer in grande evidenza sul resto del gruppo. Tempi dispari e originalità di esecuzione, fanno di questa canzone una delle migliori parti di improvvisazione della band.
3- STILL… YOU TURN ME ON: altra canzone dolce e romantica, che mette di nuovo in risalto l’abile ruolo di chitarrista e cantante di Greg Lake. Arpeggio sognate e voce che riesce a toccare le corde del cuore… da brividi
4- BENNY THE BOUNCER: canzone stile saloon western, con un Emerson in grande forma. Allegria, con il piede che batte in terra al ritmo incalzante delle note del funambolico tastierista…, veramente divertente specialmente nel finale
5- KARN EVIL 9: con tutto rispetto per i grandi gruppi che hanno affiancato gli E, L&P, durante i maestosi anni di vita del progressive, questa suite, rappresenta il sunto di tutto il suono e lo splendore che questa band ha saputo dare fin dai primi dischi.
Tutti i membri danno un contributo notevole al pezzo in questione che dura ben 29 minuti e 37 secondi. La suite è suddivisa in 4 capitoli “impressioni” , in cui la potenza virtuistica dei 3 elementi, si fonde in un ensemble unico, ricco di pathos ed originalità.

Tirare le conclusioni per un opera MAGNA come questa, è cosa fin troppo facile. Non può mancare agli amanti di buona musica, ma soprattutto agli amanti di un genere che in questi anni sta come vivendo una seconda giovinezza: il mitico rock progressivo.

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