Dopo una prodigiosa escalation iniziata dal festival dell'isola di Wight il trio inglese dà corpo alla sua punta espressiva più ardita e discussa, probabilmente. Come i colleghi guidati da Ian Anderson si sono trovati pubblico e critica divisi nel giudizio del loro "A Passion Play", Emerson e compagni, all'apice della loro carriera, dopo la bella prova di "Trilogy" tentano, a rischio, la carta del progressive infestato di sintetizzatori e atmosfere pseudo cybernetiche. Il risultato è un lavoro che, a tutta prima lascia un po' freddi, perplessi e leggermente ubriachi per l'alta velocità.

Non è in effetti un lavoro semplice e anche i testi di Pete Sinfield, specialmente nella suite-concept "Karn-Evil 9", trattano di queste atmosfere surreali, da teatro degli orrori, della condizione sempre più misera del genere umano. Keith Emerson sfodera in apertura una solenne "Jerusalem", con testo di William Blake e non perde il suo sarcastico gusto Country & Western con "Benny The Bouncer"; Lake regala la sua fredda ballad ". . . Still You Turn Me on". È con "Toccata", un adattamento( autorizzato) di un pezzo del compositore contemporaneo argentino Alberto Ginastera, che Emerson comincia a raffreddare gli animi, con le convulsioni frenetiche del Moog e i ritmi incalzanti di Palmer che, per la prima volta "triggera" la sua batteria interfacciandola con un modulo synth. Nel suo svolgimento suddiviso in tre parti, ben caratterizzate, il trio con la succitata "Karn" snocciola forse uno dei punti più alti della propria creatività.

Idee, svolgimento armonico, senso profondo della struttura, trovate istantanee, testi indovinati e una celebre copertina progettata del disegnatore biomeccanico Hans Rudi Giger fanno di questo lavoro uno dei punti di riferimento del rock europeo della prima metà dei '70. Coinciderà, purtroppo con il lento declino sia del trio inglese che, di lì a poco, della scena cosiddetta progressive inglese. All'epoca, per definirlo venero usati termini come "decadente", " gelido" " macchina rutilante""il punto più basso di ELP" e amenità simili. Suppongo che a distanza di 33 anni, un riascolto non guasterebbe.

Elenco tracce samples e video

01   Jerusalem (02:44)

02   Toccata (07:22)

03   Still... You Turn Me On (02:53)

04   Benny the Bouncer (02:21)

05   Karn Evil 9: 1st Impression, Part 1 (08:43)

06   Karn Evil 9: 1st Impression, Part 2 (04:47)

07   Karn Evil 9: 2nd Impression (07:07)

08   Karn Evil 9: 3rd Impression (09:05)

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  Domenico_Lotti

 Il finale è tutto un crescendo da pelle d’oca.

 Karn Evil 9 rappresenta il sunto di tutto il suono e lo splendore che questa band ha saputo dare fin dai primi dischi.


Di  Gabrielegilli

 "Brain Salad Surgery è senza dubbio la loro opera più matura, cervellotica e teatrale."

 "Karn Evil Nine è una spiazzante visione del futuro dove i computer soggiogheranno l'uomo."


Di  Hetzer

 "Brain Salad Surgery è in realtà leggero come un meraviglioso sudario in broccato di seta."

 "Karn Evil 9 è un’estenuante, briosa e funebre celebrazione della decadenza e dello spettacolo macabro."