Recensione-consiglio.
Enrico Ruggeri è senz'altro un personaggio curioso e ambiguo del panorama musicale italiano. Fonda i Decibel sfornando un album in pieno stile Punk per poi realizzare un album di matrice new wave andando addirittura a San Remo, appuntamento con questo festival che ricorrerà più volte lungo la sua carriera, portando spesso belle canzoni che sono state svalutate dall'atteggiamento mainstream e casareccio della trasmissione. Senz'altro uno dei punti più bassi della sua carriera è stato partecipare con Morandi e Tozzi all'inno nazional-popolare Si può dare di più, mossa che gli ha consentito di raggiungere più pubblico ma che senz'altro ne ha corroso la credibilità, come anche la presentazione negli ultimi anni di svariati programmi televisivi di scarsa qualità, senza i quali però nemmeno io avrei scoperto questo personaggio. Ruggeri ha sempre detto di essere un grande ammiratore di gruppi come gli Stooges, Velvet Underground, Lou Reed da solista e di tutti gli artisti hard rock fine '60/inizio '70, influenze che si riscontrano particolarmente nella sua produzione coi Decibel (con un'impronta decisamente rock-decadente come testi e minimale come strumentazioni) e nei suoi dischi dei primi anni '90, molto più sull'hard rock, influenzato forse anche dalla moda Grunge che stava scoppiando all'epoca.
Con questo "Fango e stelle" Ruggeri realizza un album che vive per metà dei suoi testi, qui in uno dei suoi apici come cantautore, e per l'altra metà di sonorità vicine al progressive rock, che danno a questo concept album un'impronta omogenea e compiuta. Non sento il bisogno di descrivere l'album traccia per traccia, ci sono alcuni momenti più appannati come la sanremesca L'amore è un attimo, ma ci sono anche momenti di grandezza che lasciano sbalorditi: Ulisse e L'altra madre li ritengo due gioielli di un artista che ha fatto scelte discutibili nella propria carriera ma che ha dalla sua dei pezzoni che si mangerebbero un'intera discografia. Un album non perfetto ma pieno di cose interessanti, lo consiglio a tutti.
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