Per economia ed eleganza raccogliamo in un unico scritto le canzoni singole di Eugenio Finardi, non presenti nei 19 album in studio.

In tal modo completiamo in questa sede la discografia.

Nel 1973 pubblica il suo primo 45 giri, Spacey stacey/Hard rock honey, entrambi buoni brani rock cantati in inglese, il secondo con una evidente presenza di fiati. A entrambe le canzoni 3 stelle.

Nel 1990 si rilancia alla grande con La forza dell'amore, con un bel riff a introdurre e caratterizzare un brano bello e con reminiscenze delle gite scolastiche, sebbene in debito con gli Who di Baba O'Reily. 4 stelle.

Nel 1992, ma pubblicata in un'antologia di autori vari due anni dopo, canta Cinquecento sogni, jingle dello spot della nota automobile, in cui compare di persona. Il brano ha uno stile simile a Katia, e considerando che nasce per essere un jingle di uno spot, bello e suggestivo peraltro, mettiamo 3 stelle.

Nel 1993, per la raccolta "Acustica", pubblica una traduzione di Chico Buarque, che per estensione possiamo considerare alla stregua di un inedito, dal titolo Le donne di Atene. Il pezzo è leggermente malinconico, e descrive la devozione delle donne ai loro mariti. 3.5 stelle.
L'altro inedito, questa volta "puro", è Katia, una meravigliosa canzone sul primo amore platonico a scuola, con tanto di rivale in amore che fa Sansone di cognome. Basta sostituire Katia e Sansone con altri nomi, ed è la storia di tutti noi. Brano superlativo, 5 stelle!

Nel 2002, nella raccolta che celebra il suo mezzo secolo, A mio padre altro non è che Northampton, Genn. '78, il diverso titolo non deve quindi trarre in inganno.

Nel 2003, in un album collettivo intitolato "Danni collaterali", canta una tradizione di Emerson, Lake e Palmer, ovvero Un uomo fortunato. Niente di che, 3 stelle.

Nel 2007 ci regala un trittico di inediti di buon livello, ovvero Il mare ha deragliato, 14 gocce di Valium e All over you. Tra critica sociale e disagio esistenziale, la terza, con il suo motto "I've got the blues", sembra essere la soluzione... 3.5 stelle a tutti e tre.
Nel cd bonus di "Un uomo" (raccolta) ci sono, oltre a 9 cover, tre pezzi d'archivio! Il primo è Palloncino rosso fuoco, una simpatica canzoncina per bambini a cui diamo, per affetto e per premiare il merito del bambino prodigio, 3 stelle.
Oriente è molto interessante, un po' troppo lunga, ma fare l'amore sotto le stelle piace a tutti; Nina è cantata in spagnolo e si lascia ascoltare: 3.5 stelle a entrambe.

Nel 2012, per i 60 anni, Eugenio canta una grandissima canzone, Nuovo umanesimo (il seme), un trattato sull'uomo moderno. A mani basse 5 stelle!
Maya, sulla profezia del 21 dicembre 2012, con bel riff di chitarra acustica, Why?, cantata in inglese e blueseggiante, e Passerà, estiva e di successo radiofonico con tanto di video, meritano tutte 3.5 stelle.
E tu lo chiami Dio, partecipante a Sanremo 2012, delude in parte, quindi mettiamo 3 stelle.

Infine nel 2020, dopo 6 anni dagli ultimi inediti pubblicati, esce in digitale Milano chiama, che francamente è fiacca e vale non più di 2 stelle.

Oltre a questi 19 brani, Eugenio ha interpretato sugli album 42 cover, e ha contribuito in oltre 20 album di altri artisti.

Facendo la media tra i voti dei brani, siamo tra le 3 stelle e le 3 stelle e mezzo.

FINE-RDI!!

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