A volte hai bisogno di decompressione pura.

Di canzoni fatte d'aria, appena un filo di vento, anzi di voce. Una sensazione come certo Brasile. Nuances, sfumature, qualcosa di molto sottile.

A Tracey poi non serve far tanto. La sua è una strana qualità impersonale, non c'è soggetto, solo una specie di grazia anonima. Un tono neutro che accarezza piano.

E così sei dentro una stanza vuota che l'anima riempie come le pare. Con la malinconia che è una specie di segreto, uno specchio gentile dove ti guardi per caso.

Pop elettronico venato di soul e di iazz, una spruzzata di Massive Attack. “Protection”, la canzone più avvolgente del mondo, incisa solo un attimo prima.

Incredibile soffusa bellezza, quasi come “Eden”, il loro primo magico album...

….E quell'estate in cui brillavano le stelle gli adulti erano a una festa e i ragazzi al fortino con le bottiglie rubate. Uno di loro passa poi la notte con la sua migliore amica. Si baciano, si “toccano”, stanno insieme...

Svanite le stelle il ragazzo torna a casa. Una donna che brilla come un diamante dorme sul prato, il ragazzo sbircia in mezzo alla gonna, beve una birra, fuma una sigaretta, poi pensa: “ragazzi, questa è vita”.

A casa una sigaretta nel barattolo della senape e parecchie bottiglie in giro. Il ragazzo vaga di stanza in stanza, ma stranamente non c'è nessuno.

“Anni dopo -dice Carver- avrei ancora scambiato gli amici, l'amore, i cieli stellati con una casa vuota, senza gente, nessuno da aspettare e tutto il bere che serve”

Fantastico, vero? Avresti detto che il meglio fosse quello che era successo prima.

E invece il meglio è la casa vuota. Un luogo sommerso dal silenzio, immagino. Ma se mai dovesse suonarvi un disco, beh sarebbe questo...

Fluttuando tranquilli lontano dallo sguardo degli altri...

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