Eviterò i soliti commenti idioti e superficiali di coloro che attaccano Fabri Fibra sul suo "nuovo stile", definendolo come il coglionazzo che cantava "Tranne te tranne te tranne teeeee", "applausi per fibra fibra fibra" o "mi piacciono le donne le donne le donne"; perché un tempo, e io sto parlando di prima dell'uscita di "Tradimento" (2005) il caro Fabrizio Tarducci aveva veramente qualcosa da dire.
Dopo la breve ma intensa esperienza con gli Uomini Di Mare, e un ottimo album esordiente ("Turbe Giovanili"), Fibra si cuce addosso un personaggio del tutto fuori dagli schemi: controverso, paranoico, pessimista e incazzato, Mr. Simpatia è la voce di tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno avuto a che fare con odiosi capo uffici, amici traditori, esperienze d'amore andate male e (perchè no?) crisi d'identità. Il linguaggio di Fibra in quest'album è duro, crudo, spietato, pungente ma dannatamente efficace e immediato all'orecchio dell'ascoltatore: i testi spinti oltre ogni limite, accompagnati dalle basi del fratello Nesly Rice (oggi conosciuto semplicemente come Nesli), creano una atmosfera quasi claustrofobica da teatro degli orrori, anche merito della splendida e accattivante copertina, in cui viene raffigurato Fabri Fibra morto per un colpo in testa, dando vita al suo alter ego Mister Simpatia.
Riguardo le tracce niente da dire, la maggior parte sono tutte delle perle, altre discrete ma affascinanti: abbiamo il Fibra demenziale e maschilista ("Gonfio Così", "Solo Una Botta"), il Fibra politico e sociale ("Rap In Vena", "Mr. Simpatia"), il Fibra incazzato col mondo ("Venerdì 17", "Palle Piene"), il Fibra innamorato ("Momenti No", "Voglio Farti Un Regalo") e il Fibra auto-celebrativo ("Faccio Sul Serio", "Non Crollo"). Inutile dire quali sono secondo me le migliori, perché ognuna di esse nasconde un significato particolare, alcune volte profondo ("Non c'è donna più triste della donna che abbracci, quando dopo un secondo con due parole la schiacci") e altre volte spietato ("Entro in casa mia arrampicandomi dal terrazzo, punto un lanciafiamme sulla mia famiglia e l'ammazzo, così voglio vedere quando vado all'inferno se il demonio c'ha la faccia di Erica o del suo ragazzo"). Fibra non perde l'occasione neanche stavolta di strizzare l'occhio alla cronaca nera italiana, come dimostrano anche gli album successivi, e nemmeno al dissing verso altri rapper noti della scena nostrana (Tormento, Articolo 31, Jovanotti, 99 Posse).
Perciò consiglio questa figata di album di un Fabri Fibra ispiratissimo non solo per sfogarsi, ma anche per ascoltare uno dei migliori lavori hip hop made in italy. So che su questo qualche "professorone" non sarà d'accordo, ma è solo questione di gusti.
Elenco tracce testi samples e video
10 Faccio sul serio (02:55)
Rit:
faccio sul serio faccio sul serio sul serio sul serio faccio sul serio col rap io (x2)
Prendere la vita come viene riga
oppure prendere la vita come Fabri Fibra
se io mi fossi chiamato Fabrizio Tarducci
forse magari a quest’ora vestivo Gucci?
Ma l’euro è come il dollaro e sta merda non produce
anche se questi americani c’hanno salvato dal duce
io sto senza un lavoro in un appartamento al buio
perché per questo mese non c’ho un soldo per la luce
Potessi andare in tele spruzzerei due ragnatele
su ogni stronzo che rappa cantando al tempo delle mele
Potessi andare in radio punto a farti un tirocinio
sbudellando i testi idioti che fanno il Piotta e i Flaminio
mi sputo addosso sul dito medio io non connetto ho la testa in stato di assedio
Non merito un premio questo è il grilletto e lo premo
mi faccio un buco nel cranio ma prima alzo la mano
perché domandi chi non crede in questo rap italiano
c’è ancora chi si legge Aelle di un parente lontano
non mi sono mai fatto donne come la Pina
che di tre dischi che ha fatto non ricordo una rima
io faccio sul serio.
Ritornello
Faccio sul serio nove anni che scrivo ogni mio pensiero
nove anni sullo stesso stereo inietto un siero
Ogni rima che faccio porta allo sclero colpa del clero
nell’underground sprofondai in un buco nero
Non sembra vero potrebbe essere un impero
quando invece accendo un cero ogni notte che mi dispero
Resto in trans ho i rap che non a chance
le mie rime più belle le ho copiate dai miei fans
sono distrutto perché il mio rap spacca di brutto
io uccido la scena e vesto scuro in segno di lutto
Per cominciare mi hanno cacciato da ogni centro sociale
perché non esprimo idee politiche varie
Attuo come se fosse terapia mi da impulsi alla schiena con delle scosse
io non descrivo rappresaglie e sommosse
non è rap quello dei Novantanove Posse
mi rendono le palle grosse
Esploderanno come cazzo di bombe delle Brigate Rosse
e anche se fosse non sembra vero
È un bolero dinero zero con il rap io faccio troppo sul serio.
Ritornello
12 Non fare la puttana (03:12)
Sei carino
sei simpatico
se vuoi vieni a casa ti presento i miei
Tu mi presenti i tuoi
non fare la puttana!
Rit:
canti alle jam? Non fare la puttana!
Fuggi da me? Non fare la puttana!
Ancora mi cerchi? Non fare la puttana!
E tu speri ci sia? Non fare la puttana!
Di meglio non hai! Non fare la puttana!
Iii chi ti ascolta mai? Non fare la puttana!
Ti guardi alle spalle? Non fare la puttana!
Mi sparano alle palle? Non fare la puttana!
Io me ne sbatto della tua recensione
intorno al mio disco monti una recinzione
Io faccio sci nautico sulla tua pozione
vorresti vedermi in ebollizione
Ogni volta che c’è qualcuno che fa il rap
io prendo una fionda e mi lancio a lezioni di step
almeno guardo un po’ di culi in vista con paiette
al posto di sti culi ciccioni come una crep
non c’è bisogno che fai ‘ste domande strazio
Da sola ti accorgi che non parlo più di un cazzo
ruba un po’ di soldi a papà e prendi la Saxo
che ci facciamo in macchina mentre sfondiamo il clakson
Ho fatto un disco poi un altro anche il terzo
mi uccido col quarto per quanto fiato ho perso
Non mi interessa se sta roba non ingrana
quando soffro di insonnia e non dormo da una settimana.
Ritornello.
Per questa roba ho pugnalato troppi amici
per questa roba ho preso merda in troppi uffici
Ho fatto musica con i peggio falliti
che ora vendono vernici come fossero vestiti
Ho visto Caparezza ribaltarsi in bici
dopo che gli ho rotto i freni con lo scardina radici
Vado alle jam per raccogliere due spicci
la gente mi passa le canne e poi mi dice “appicci?”
Non vado ai party gay perché ci va anche Antonio Ricci
giro con un dj che dice “Fibra cazzo dici?”
Odio la gente che continua a promettere
che mi presenterà a qualcuno perché so trasmettere
Quando in verità io sto cercando di smettere
cammino a gattoni faccio fatica a connettere
Che sono dieci anni che agli stessi ripetiamo
“continua a sostenere questo hip hop italiano”
Ritornello.
Il mio primo demo l’ho spedito a Frankie
il secondo a Bassi insieme ad altri centoventi
L’ultimo demo che ho fatto invece non lo senti
perché sono impazzito tra indirizzi e mittenti
Non alzo la cornetta per chiamare il mio collega
sentendomi dire “qui non si vende una sega”
Sono costretto a riprendere la san buca
e nella cappella rimango con questa verruca
Il mio cuore fa choc insieme a quello di Luca
carboni ardenti dentro questo mio bazuca
Punto la pista mentre passano Molella
non mi serve un passaggio perché io torno in barella.
Ritornello.
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Altre recensioni
Di JordanSullivan
Fibra ti ha scelto per accompagnarlo nei gironi infernali dell'incubo in cui vive la sua mente malata.
Mr.Simpatia si rivela un folle burattinaio che muove le fila dei suoi pupazzi.
Di Mariano90
Un colpo in testa cosa volete che sia, è morto Fabri ed è risorto Mr. Simpatia, il suo alter ego.
Finalmente siamo di fronte a del rap ascoltabile, a delle rime che chiudono alla perfezione sulle basi.
Di sexyajax
Fabri Fibra è un filosofo.
"Non Crollo" esprime il desiderio di evadere da questa società di bobbe malle, papponi e punk rincoglioniti.
Di Avvincino
Io non rimo, inietto veleno in questo casino
Ricordi quando hai detto adesso lui fa il ricco, quando neanche immagini io quanto sono a picco