Mr. Simpatia è il secondo album da solista di Fabri Fibra che tenta di ripetersi dopo l'ottimo prodotto di Turbe Giovanili. L'album è composto da 17 traccie più 1 bonus, tutte con dei testi ricchi di violenza e rabbia che Fibra unisce a beat molto esaltanti.
L'album si apre con L'uomo nel mirino, traccia che ha lo scopo di riassumere i temi trattati dall'intero album e che ha un ritornello che fa da preludio alla durezza dei testi "Io non rimo, inietto veleno in questo casino"; da segnalare anche l'attacco al rapper Tormento ,"Io non parlo come un gay come quel cazzo di Tormento", che poi risponderà con la canzone "Puzza di Fighetta".
Gonfio Così è un testo puramente volgare e maschilista, probabilmente sfogo per una delusione amorosa dello stesso Fibra; "Questa classica sfigata che va in cerca d'attenzione, finirà un giorno stuprata nel bagno della stazione" è solo una delle tante cattiverie del testo. In Io non ti invidio un Fibra non ancora commerciale critica i "mercenari dello spettacolo": nelle rime iniziali c'è un'aperta critica a Paola Barale, che pur di fare spettacolo, "va in giro a fare orgie con lo sguardo sempre fatto", successivamente vengono nominato i Subsonica e Sgarbi. Fibra dichiara di fare musica solo per il gusto di farlo e non perché voglia trarne profitto.
Venerdì Diciassette è forse la traccia più cattiva dell'album che denuncia fatti di cronaca nera con un linguaggio volgare e pungente che rende davvero l'idea della gravità dei delitti denunciati, agghiacciante è la rima "come quel tipo che è entrato in casa dei tuoi genitori con una bottiglia di vino e un mazzo di fiori andando col cappotto verso l’attaccapanni parlando con la tua sorellina di dodici anni che è stata ritrovata il giorno dopo nello sgabuzzino senza vestiti con un taglio nell’intestino e le budella nel cestino la sborra sul cuscino il sangue sul lavandino e cola sul tappetino" . I fatti in risalto sono le stragi familiari, come quella citata nel testo di Novi Ligure, gli stupri e le masse di manifestanti travolti dalla polizia.
Solo una Botta è una canzone a tematiche molto simili a Gonfio Così che si scaglia contro le donne, mettendo in risalto il loro ruolo come oggetti puramente sessuali arrivando ad usare metafore molto forti "mi fiondo dentro come il proiettile sparato in testa a Carletto". Momenti No è la più bella canzone dell'album, pervasa da un forte senso autobiografico molto pessimistico. Il ritornello si ricollega ad una storia finita male con una ragazza mentre le altre parti del testo esprimono il senso di smarrimento di Fibra che si sente sempre più oppresso da questa vita e dal suo insuccesso. Degno di nota è il verso “ma chiedo un prestito a un collega e ci compro una trentatre, da spararmi in testa in ufficio quando il mio capo non c’è , metà cervello brutto stronzo te lo spruzzo sul parquet” che si ricollega alla copertina dell’album raffigurante un Fibra morto con una pistola affianco circondato dal sangue.
Da questo Locale è il settimo brano dell'album e racconta del come Fibra si ritenga emarginato, anche a causa dei suoi comportamenti troppo crudi, dal "locale", cioè dalla società. Rap in Vena è il racconto degli anni passati in Inghilterra a lavorare in una catena di montaggio. Fibra ha spesso dichiarato di come soffrisse la monotonia delle giornate e di come si sentisse per certi versi sfruttato dal suo capo come si può notare nelle rime "cazzo mi impegno sempre un sacco, la sera quando stacco ripenso ma quanto ha fatto, questa azienda del cazzo però è la tua”.
Niente Male è l'ennesima traccia contro le donne: stavolta la suddetta ragazza finisce incinta; la freddezza delle rime fa gelare la pelle. Piotta, i Flaminio Maphia, la Pina e i Novantanove Posse sono i rapper presi di mira in Faccio sul Serio, brano che tenta di valorizzare il rap di Fibra, in quanto questo ci si dedica totalmente per la sua riuscita. Non crollo è per così dire il seguito di Faccio sul serio: se prima Fibra ci dice di come si dedichi alla sua musica, ora ci racconta di come non smetta nonostante gli insuccessi e tenta di smentire chi lo accusi di essere pieno di soldi, in sintesi “Ricordi quando hai detto adesso lui fa il ricco, quando neanche immagini io quanto sono a picco, Ma se poi c’avessi i soldi per cui tu mi incolpi ancora, io ti pagherei uno stronzo che ti spari nella gola” e il ritornello “Non crollo mi stringono per il collo, stanno strangolandomi impedendomi il decollo” esprimono a pieno le caratteristiche della traccia.
La dodicesima traccia, Non fare la Puttana, è stata spesso interpretata erroneamente: la puttana in questione è Fibra stesso, che si incita a non vendersi alle major discografiche (cosa che invece farà subito dopo questo album). Voglio farti un regalo è un altro inno contro le donne. Con Palle Piene la rabbia di Fibra riesplode più che mai con questo sfogo contro tutti, con un testo che mette in risalto il suo stress. La Track List Mr. Simpatia contiene forti critiche contro la Chiesa e il suo modo di assogettare e sottomettere chiunque gli si presenti sotto tiro, immancabile per un testo con queste tematiche è la bestemmia quasi a metà testo “***** Dio di crocifissione”. Andiamo è un featuring con il fratello di Fibra, Nesli, che si ricollega a Lascio Stare, traccia di Nesli presente nell’album Home. Tematica del testo sono i problemi della società ed il suo andamento in malora. Con Tienila Su si chiude l’album, simile a Non Crollo, incita il rapper a non mollare ed andare avanti. La Bonus Track è un sunto di quanto detto in tutto l’album.
Per quanto Fibra col passare degli anni si sia trasformato proprio in tutto quello che disprezza in questo album, Mr. Simpatia è la sua migliore opera: l'album, con un linguaggio tagliente che in alcuni momenti sfocia nel riluttante, riesce ad esprimere a piena la rabbia e il disgusto del rapper di Senigallia. Insomma, Mr. Simpatia è un inno contro la società attuale e il suo marciume che funge anche da autobiografia per Fibra, in sintesi un album consigliato a tutti gli amanti del rap.
Elenco tracce testi samples e video
10 Faccio sul serio (02:55)
Rit:
faccio sul serio faccio sul serio sul serio sul serio faccio sul serio col rap io (x2)
Prendere la vita come viene riga
oppure prendere la vita come Fabri Fibra
se io mi fossi chiamato Fabrizio Tarducci
forse magari a quest’ora vestivo Gucci?
Ma l’euro è come il dollaro e sta merda non produce
anche se questi americani c’hanno salvato dal duce
io sto senza un lavoro in un appartamento al buio
perché per questo mese non c’ho un soldo per la luce
Potessi andare in tele spruzzerei due ragnatele
su ogni stronzo che rappa cantando al tempo delle mele
Potessi andare in radio punto a farti un tirocinio
sbudellando i testi idioti che fanno il Piotta e i Flaminio
mi sputo addosso sul dito medio io non connetto ho la testa in stato di assedio
Non merito un premio questo è il grilletto e lo premo
mi faccio un buco nel cranio ma prima alzo la mano
perché domandi chi non crede in questo rap italiano
c’è ancora chi si legge Aelle di un parente lontano
non mi sono mai fatto donne come la Pina
che di tre dischi che ha fatto non ricordo una rima
io faccio sul serio.
Ritornello
Faccio sul serio nove anni che scrivo ogni mio pensiero
nove anni sullo stesso stereo inietto un siero
Ogni rima che faccio porta allo sclero colpa del clero
nell’underground sprofondai in un buco nero
Non sembra vero potrebbe essere un impero
quando invece accendo un cero ogni notte che mi dispero
Resto in trans ho i rap che non a chance
le mie rime più belle le ho copiate dai miei fans
sono distrutto perché il mio rap spacca di brutto
io uccido la scena e vesto scuro in segno di lutto
Per cominciare mi hanno cacciato da ogni centro sociale
perché non esprimo idee politiche varie
Attuo come se fosse terapia mi da impulsi alla schiena con delle scosse
io non descrivo rappresaglie e sommosse
non è rap quello dei Novantanove Posse
mi rendono le palle grosse
Esploderanno come cazzo di bombe delle Brigate Rosse
e anche se fosse non sembra vero
È un bolero dinero zero con il rap io faccio troppo sul serio.
Ritornello
12 Non fare la puttana (03:12)
Sei carino
sei simpatico
se vuoi vieni a casa ti presento i miei
Tu mi presenti i tuoi
non fare la puttana!
Rit:
canti alle jam? Non fare la puttana!
Fuggi da me? Non fare la puttana!
Ancora mi cerchi? Non fare la puttana!
E tu speri ci sia? Non fare la puttana!
Di meglio non hai! Non fare la puttana!
Iii chi ti ascolta mai? Non fare la puttana!
Ti guardi alle spalle? Non fare la puttana!
Mi sparano alle palle? Non fare la puttana!
Io me ne sbatto della tua recensione
intorno al mio disco monti una recinzione
Io faccio sci nautico sulla tua pozione
vorresti vedermi in ebollizione
Ogni volta che c’è qualcuno che fa il rap
io prendo una fionda e mi lancio a lezioni di step
almeno guardo un po’ di culi in vista con paiette
al posto di sti culi ciccioni come una crep
non c’è bisogno che fai ‘ste domande strazio
Da sola ti accorgi che non parlo più di un cazzo
ruba un po’ di soldi a papà e prendi la Saxo
che ci facciamo in macchina mentre sfondiamo il clakson
Ho fatto un disco poi un altro anche il terzo
mi uccido col quarto per quanto fiato ho perso
Non mi interessa se sta roba non ingrana
quando soffro di insonnia e non dormo da una settimana.
Ritornello.
Per questa roba ho pugnalato troppi amici
per questa roba ho preso merda in troppi uffici
Ho fatto musica con i peggio falliti
che ora vendono vernici come fossero vestiti
Ho visto Caparezza ribaltarsi in bici
dopo che gli ho rotto i freni con lo scardina radici
Vado alle jam per raccogliere due spicci
la gente mi passa le canne e poi mi dice “appicci?”
Non vado ai party gay perché ci va anche Antonio Ricci
giro con un dj che dice “Fibra cazzo dici?”
Odio la gente che continua a promettere
che mi presenterà a qualcuno perché so trasmettere
Quando in verità io sto cercando di smettere
cammino a gattoni faccio fatica a connettere
Che sono dieci anni che agli stessi ripetiamo
“continua a sostenere questo hip hop italiano”
Ritornello.
Il mio primo demo l’ho spedito a Frankie
il secondo a Bassi insieme ad altri centoventi
L’ultimo demo che ho fatto invece non lo senti
perché sono impazzito tra indirizzi e mittenti
Non alzo la cornetta per chiamare il mio collega
sentendomi dire “qui non si vende una sega”
Sono costretto a riprendere la san buca
e nella cappella rimango con questa verruca
Il mio cuore fa choc insieme a quello di Luca
carboni ardenti dentro questo mio bazuca
Punto la pista mentre passano Molella
non mi serve un passaggio perché io torno in barella.
Ritornello.
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Altre recensioni
Di JordanSullivan
Fibra ti ha scelto per accompagnarlo nei gironi infernali dell'incubo in cui vive la sua mente malata.
Mr.Simpatia si rivela un folle burattinaio che muove le fila dei suoi pupazzi.
Di Mariano90
Un colpo in testa cosa volete che sia, è morto Fabri ed è risorto Mr. Simpatia, il suo alter ego.
Finalmente siamo di fronte a del rap ascoltabile, a delle rime che chiudono alla perfezione sulle basi.
Di sexyajax
Fabri Fibra è un filosofo.
"Non Crollo" esprime il desiderio di evadere da questa società di bobbe malle, papponi e punk rincoglioniti.
Di Il Tarantiniano
Il linguaggio di Fibra in quest'album è duro, crudo, spietato, pungente ma dannatamente efficace.
Ogni traccia nasconde un significato particolare, alcune volte profondo e altre volte spietato.