Per scrivere una recensione "colorata" ho dovuto attendere un po' in questa torbida ed inutile estate ma alla fine ce l'ho fatta a trovare il materiale adatto. Ed eccoci, i texani Fair To Midland fanno proprio al caso mio. Scovati dall'anonimato da Serj Tankian nel 2008, nonostante avessero già 2 dischetti all'attivo, messi sotto la sua etichettina e sfornato un dischetto notevole prodotto da David Bottrill (vi dicono niente Tool e King Crimson?(e i Negramaro?ahah,scusate, però è vero)) e via mi son leccato le orecchie dal piacere. Era ora di riconfermare tale bravura compositiva e tecnica e così è stato solo che stavolta a coordinare tutto c'è Joe"chitarregrassississisimimelvinstoolcazzovelodicoafà"Barresi

"Arrows & Anchors" personalmente lo trovo di una bellezza spiazzante. Niente di innovativo se cercate questo cercate altrove, ma un rimescolamento dei canoni prog in salsa più che moderna in un modo che un sacco di band odierne che si fregiano di tale titolo stentano a fare, in una maniera così godibilmente "pop" poi con 'sto gran cazzo. La partenza è per me magistrale, con le chitarre sfregiatrici e nervose di "Whiskey & Ritalin" che si aprono sulla melodia vocale di Darroh Sudderth, fantastica, salvo poi rigettarsi di testa nel groviglio di chiodi e nervoso. Il primo singolo estratto "Musical Chairs" si apre con un'aria prog metal interrotta da un urlo gutturale spaventoso e la lezione dei Porcupine Tree si fa subito sentire, chitarre acustiche carezzano melodie elettriche e di piano, Darroh spiega il volo fino alle vette di Cedric dei Mars Volta, e il gioco è fatto, se con questa non fanno il botto allora ciao proprio. La vera perla che mi ha fatto rizzare gli alluci dal piacere è "Amarillo Sleeps On My Pillow" che regala questo momento di texas banjistico per tramutarsi in un fiume di tristezza in piena elettrica, le chitarre si inerpicano su vette di malumore. Il male si presenta alla porta con le urla ultraterrene di "Rikki Tikki Tavi" che danzano gutturali su riff circolari di ossidiana, fino a spegnersi in una cantilena di richiesta, il piano è compagno ideale di viaggio, ma il dolore non è finito. La finale"The Greener Grass" è una suite decisamente figlia di Wilson & co, lunga e malinconica, un viaggio su un mare di un altro pianeta.

Oooh, finalmente posso riempire di nuovo di gelato il barattolo, tanto la sabbia era già finita.

Elenco tracce e video

01   Heavens to Murgatroyd (00:44)

02   Whiskey & Ritalin (03:37)

03   Musical Chairs (03:32)

04   Uh-Oh (04:16)

05   Amarillo Sleeps on My Pillow (04:42)

06   A Loophole in Limbo (03:39)

07   Typhoid Mary Sends Her Best (00:56)

08   Short-Haired Tornado (04:19)

09   The Upset at Bailey Bridge (00:52)

10   Rikki Tikki Tavi (03:25)

11   Golden Parachutes (03:44)

12   Bright Bulbs & Sharp Tools (03:57)

13   Coppertank Island (03:10)

14   Three Foolproof Ways to Buy the Farm (02:47)

15   The Greener Grass (10:57)

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Altre recensioni

Di  Orla

 È una vera e propria perla, che per qualità arriva a giocarsela con il loro precedente capolavoro.

 All'inizio spiazza l'ascoltatore ma lo trasporta in un altro universo, come solo i Fair to Midland sanno fare.