Che strano: "Verdammt Wir Leben Noch" è un album postumo, la fortuna sarà pure cieca ma la sfortuna ci vede benissimo mi verrebbe da dire constatando amaramente come molti artisti a me particolarmente cari come Freddie Mercury, Kirsty MacColl, Rio Reiser, Jobriath ed appunto Falco sono stati strappati anzitempo da una vita che comunque hanno saputo sfruttare al massimo delle sue potenzialità con la loro arte. In teoria questo dovrebbe essere il classico tentativo della casa discografica di racimolare un po' di soldini sfruttando l'impatto emotivo della recente scomparsa del musicista viennese, però "Verdammt Wir Leben Noch" è così bello, così pieno di talento, di vita e di stile da risultare a tutti gli effetti il degno epilogo musicale della meravigliosa carriera di Johannes "Falco" Holzel.

Dopo il suo ultimo exploit discografico, lo spumeggiante "Nachtflug" del 1992, un album che da solo può valere un greatest hits, Falco si autoesilia nella Repubblica Dominicana, e quando "Out Of The Dark (Into The Light)" vede finalmente la luce lui non è già più di questo mondo. Tale album, pubblicato a meno di un mese di distanza da quel maledetto incidente stradale, mette in mostra un Falco nelle vesti di sorniona popstar dalle sonorità disimpegnate, danzereccie e solari. La raffinata Neue Welle Simil-bowiana ed il suo personalissimo synth-hop sono parte del passato, ma non la voglia di sperimentare nuovi stili e scrivere belle canzoni, che spaziano dalla techno al rap tout-court passando per sonorità funky-disco, simil reggae estivo ed elettronica ammiccante e piaciona. "Out Of The Dark" era comunque un buon lavoro ma molte delle ultime incisioni, le più significative, le più interessanti dell'ultimo Falco attendevano ancora una pubblicazione, e così l'anno successivo, nel 1999 arriva questa raccolta intitolata "Verdammt Wir Leben Noch", accidenti, siamo ancora vivi tradotto in italiano. E' un titolo che a pensarci un po' su fa venire il magone, ma il Falco di queste nove canzoni vivo lo era eccome.

Parte la titletrack e già si ha una sensazione di piacevole deja-vu: solita voce, soliti coretti femminili e solito stile inconfondibile, ma il sound è cambiato, c'è tanta chitarra elettrica che rende "Verdammt Wir Leben Noch" un synth-rock dal chorus particolarmente anthemico e trascinante, tuttavia questo Falco "crepuscolare" non si limita ad innovare i suoi vecchi stilemi ma riesce anche a crearne di nuovi, con canzoni ambiziose come "Die Konigin Von Eschnapur", esperimento crossover che unisce atmosfere ascetiche dell'estremo oriente con chitarre taglienti ed un cantato marcatamente rap, oppure il minimalismo dei beat elettronici di "Ecce Machina", una sorta di R'n'B elettronico rallentato con risvolti jazzy elegantissimo e suadente e la magniloquenza evocativa della trionfale ballad "Europa", resa teatrale e quasi bombastica dal coro simil-operistico del ritornello.

"Verdammt Wir Leben Noch" propone anche un inedito Falco in versione carnevale di Rio con il frenetico ed esilarante samba di "Que Pasa Hombre", ed è la ciliegina sulla torta che dà quel tocco di vivacità campy in più ad un album ottimamente completato da "We Live For The Night", che spicca per un bel giro di chitarra acustica in stile flamenco che conferisce un bel tocco malinconico a questa canzone più riflessiva e profonda di quanto possa apparire superficialmente, dalla rock-rappeggante, divertente, variegata e ricca di contaminazioni "From The North To The South", dal duo electro-R'n'B "Fascinating Man"-"Poison" e da "Krise", la sua ultima incisione e a dire il vero la meno significativa di questa raccolta, che risulta una copia un po' più aggressiva e meno atmosferica della sua ultima hit, "Mutter, Der Mann Mit Dem Koks Ist Da".

Questo disco è la dimostrazione di come Falco avesse ancora moltissimo da dire ed una non comune capacità di saper sperimentare ed innovare il proprio stile mantenendosi comunque fedele a sè stesso. Consigliatissimo a tutti coloro che pensano che questo artista sia solo "Der Kommissar", "Rock Me Amadeus" e "Jeanny", "Verdammt Wir Leben Noch" è a tutti gli effetti il suo "Made In Heaven", anzi, molto meglio, perchè a differenza dell'album postumo dei Queen questo disco aggiunge effettivamente valore e nuovi stili all'opera di Falco, è stata un'operazione veramente necessaria e doverosa per riportare alla luce alcune perle di questo geniale artista che altrimenti sarebbero andate perdute.

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