Formatisi nel 1967 nel Regno Unito, i Fleetwood Mac, in questo disco con la stupenda voce di Stevie Nicks (che successivamente intraprenderà la carriera solista) sono stati una delle band più influenti del rock-folk-blues del periodo '60-'70.
Questo album, datato 1979 (ed originariamente uscito in 2 dischi, poi ripubblicato in uno solo...), rappresenta uno dei punti più alti della carriera della band britannica, perchè riesce ad unire in sé tutte le caratteristiche che avevano contraddistinto precedentemente la band (e cioè un rilassante rock-blues intriso ogni tanto di escursioni folk...) aggiungendovi ogni tanto un pizzico di sana psichedelia che rende questo veramente un'ottimo lavoro.

La partenza, con "Over & Over", è il manifesto di ciò che sarà questo disco. Il brano è particolarmente tranquillo, con batteria e basso tipicamente '70s impreziosito dalla voce di Stevie Nicks molto pacata che si inserisce benissimo in questo brano. "The Ledge" è purissimo folk di appena 2 minuti e sinceramente per me ha rappresentato un po' la delusione dell'album, dal momento che il folk non rientra assolutamente nei miei generi preferiti...
"Think About Me" è puro rock'n'roll alla Stones, con accordi di chitarra ripetuti per molti giri e piccoli assoli che riempiono notevolmente il suono di questa canzone. "Storms", scritta dalla Nicks, è di gran lunga il miglior brano tra i 20 minuti contenuti, con la voce accompagnata da chitarra e basso leggerissimi che rende questi 5 minuti ricchissimi di emozioni e che lascia senza parole ogni volta che la si ascolta. Tutto ciò a distanza di 25 anni dalla pubblicazione.
"Not That Funny" è un classico brano folk dal sound tipicamente anni '70, con il basso incalzante e il ritmo di batteria che ricorda molto il ritmo di un semplicissimo walzer.

Da qui fino alla fine è un alternarsi di brani tirati (come "That's Enough For Me" e "I Know I'm Not Wrong") e ballatone blues (come ad esempio "Honey Hi", "Brown Eyes" e la closing-track "Never Forget") che completano un disco composto da alcuni cambi di passo (ad esempio da un blues abbastanza pacato ad un rock leggermente più chitarristico e un po' più accelerato) che lo rendono tanto vario quanto valido. Per gli amanti del rock anni '70 una piccola perla da possedere, nonostante non mi senta di dargli 5 stelle per quelle spruzzate di folk che non fanno parte del mio bagaglio culturale musicale...

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