E' il sapore di terre lontane, è un suono gitano, folkoristico, colorato con mille e più colori...è un assolo di violino che ti penetra il cuore.
In un'era musicale fatta di suoni pre-confezionati, computer sempre più protagonisti e strumenti ipertecnologici (attenzione, non è che voglia fermare il progresso) è bello, ogni tanto, potersi gustare un suono energico ma allo stesso tempo "antico" come quello che, dal 1994, i Folkabbestia spingono con sempre più voglia, pazzia e vitalità. Tecnicamente parlando, i Folk sono dei musicisti con la M maiuscola, al pari solo di Elio & Le Storie Tese, a cui rubarono, nel 2003, il posto sul Guinness Dei Primati suonando la stessa canzone per 30 ore consecutive; i titoli dei loro album sono delle vere e proprie perle semi-filosofiche di saggezza e demenzialità: "Seme" (1996), "Breve saggio filosofico sul senso della vita" (1998), "Se la rosa non si chiamerebbe rosa, Rita sarebbe il suo nome" (2000), "Non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice" (2003), "Perchè 44 date in fila per tre col resto di due" (2005) e "25-60-38" (2006)... Bandabardò? Yo Yo Mundi? Casa Del Vento? Modena City Ramblers? Beh, non proprio, ma qualcosa di più.
Tutti e sei sono degli ottimi album, non c'è che dire, ma uno su tutti mi ha colpito, come un sasso dietro la nuca, ovvero, "Non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice", datato 2003; un album soprattutto folk dalla testa ai piedi, con incursioni di liscio e di tango che non guastano mai, tanto che, sin dalla prima canzone (escludendo l'intro), "La festa di Gigin", già riusciamo a immaginarci un palco in una piazza di un piccolo paese di mare, le luci da Festa dell'Unità, l'aria serena, gioiosa e rilassata, le bancarelle con i prodotti tipici del luogo e i dolciumi...pezzo molto allegro ma allo stesso tempo commuovente. "Rosa velenosa" è una canzone eccenzionale soprattutto grazie al meraviglioso e unico violino di Fabio "A Repetiscion" Losito e all'instancabile fisarmonica di Pietro Santoro; la ritmica si sposta su mille e più variazioni accompagnando la voce semplice ma mai sguaiata e imprecisa di Lorenzo "Lollomanna" Mannarini.
Non mancano le canzoni dedicate al Sud, alla terra d'origine dei nostri "folkloristici artisti"; non mancano canzoni come "Qui si campa d'aria", vero e proprio inno alle terre soleggiate del Sud Italia, alla sana allegria della gente che ci abita e a un clima unico e magico; il testo, leggermente ironico, è forse uno dei più belli dell'intero lavoro ("che avete messo a fare sti lampioni, se c'è la Luna pè illuminazioni" oppure "al Sud si campa d'aria, non ci serve il petrolio, non ci serve l'uranio poverino, non ci servono i cibi genericamente mortificati"), un vero e proprio urlo d'indipendenza! Non mancano nemmeno le canzoni che puntano sul sociale, ma non un sociale politicizzato, bensì, un sociale che racconta e sa come raccontare storie vere; "Io sono qui" è in questo senso un pezzo carico di significati, di sogni di speranza, di incitamenti al non arrendersi mai, un pezzo musicalmente intriso di tradizione, pulito e, questo è l'importante, bello ed emozionante d'ascoltare; cito: "ho visto Genova da vicino, e i genovesi sul davanzale, ho visto guerra dentro un giardino e la mia foto sopra un giornale".
Se cercate una bella strumentale virtuosistica, "Dalla Moldavia col furgone" fa sicuramente al caso vostro, bella perchè senza parole riesce a raccontare una storia; anche qui Fabio Losito, al violino, fa il suo dannatissimo sporco lavoro alla perfezione. Allegra, spensierata e anche molto orecchiabile, "La fiera della vanità", riuscirà sicuramente ad accontentare tutti, mentre "Andersen", pezzo in stile "vecchio western", con tanto di urli da cowboy, chiude in modo più che dignitoso un'ottimo album folk; ri-cito: "è l'una di notte, tutto va bene, la Luna è una virgola in cielo" oppure "c'è un bimbo che manda un adulto a dormire, la storia comincia così".
Consiglio vivamente "Non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice" a tutti quelli che hanno bisogno di vecchie, nostalgiche e allegoriche canzoni! Ve lo consiglio veramente con tutto il cuore...
p.s.
Per chi avesse voglia di saperne di più, e vi assicuro che ne vale la pena, www.folkabbestia.com
p.p.s.
Hanno ragione i frikkettoni Folkabbestia...non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice!
p.p.p.s.
La ghost track vale tutto il cd!
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