Non è più di 3 anni fa che constatavo che la musica inglese era finita in un cul de sac auto-referenziale e auto-erotico davvero ipnotico e pericoloso: band electro-pop tutte uguali, con le atmosfere tutte uguali con gli scroti tutti uguali.

...E poi?

Idles.

Gli Idles hanno scavato un solco che è difficile da ripercorrere a ritroso. Le declamazioni politiche e sociali, il rumore e le periferie, da qui riparte il rock inglese.
Brutalism e Joy as act(ecc.) sono due grugni duri, frenuli spaccati contro l'hi tech americana, aleatorietà calde fatte di feedback e armonici, dissonanze provocatorie.

Ancora più nervosi e nevrotici, rumorosi e (purtroppo) di fondo sono i Girls In Synthesis: 3 EPs e una compilation che li raccoglie pubblicata quest'anno che vale più di mille uscite.

(Tanti parlano anche degli Shame, ma davvero, nulla di personale, nulla.)

Fontaines D.C.
Preciso che questi ragazzotti sono di Dublino ed hanno tutto quello di cui ho già disquisito: + Mark E. Smith che naviga in un mare di sibili, + i Cure più avvolgenti, + la psichedelia di metà anni '80 con quel guizzo indie che non guasta mai e solluchera nella fellatio 8==).

Questa musica Post-Pub è sessuale e sensuale, è aspra e sporca, venerea.

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