Con questa canzone ho avuto la completa conferma che Battiato sia veramente la cosa più grande che abbiamo avuto in italia. Noi italiani negli anni settanta, musicalmente parlando, ci possiamo vantare davvero di tantissimi artisti, brani e album; eravamo al pari dei gruppi oltre manica e a penalizzarci era la nostra tradizone cantautorale che ovviamente si faceva sentire anche nella progressiva e fu prorprio questo a penalizzare la considerazione e il successo di qualcuno a livello di gusto internazionale.

In ogni caso di Battiato non sono un'intenditore anzi, ho molte lacune. Le cose certe che so sono che, dopo un periodo nella fine degli anni sessanta in cui pubblicò diversi pezzi tipici della canzone italiana (tra cui la cover di "rain and tears" in italiano degli Aprhodite Child), egli si donò alla musica d'avanguardia e di sperimentazione negli anni settanta e poi, negli anni ottanta, alla parte più commerciale e del grande successo ("Voce Del Padrone", "Arca di Noè", "Patriots" ecc ecc). Negli anni novanta invece i due aspetti convivono con un'alternarsi di opere commerciali e sperimentali e New World.

Ma torniamo agl'inizi cioè nel 1972 dove viene pubblicato questo singolo "LA CONVENZIONE" che fa da ponte fra il primo album "Fetus" e il secondo "Pollution". Siamo nel periodo sperimentale e  la cosa che mi ha sconvolto di questo pezzo, la prima volte che lo ascoltai, fu la data. A priori ero convinto fosse un pezzo con un'età massima di 15 anni, invece poi scopro che è proprio dl primo periodo e il mio stupore fu esagerato; no credevo fosse possibile in italia in quegli anni pubblicare una cosa così "avanti". Parlando del pezzo si può dire che è una anticipazione dei suoni ruvidi di pollution ma con una maggiore dose di orecchiabilità. Il brano parte con delle distorsioni di synth e una bella rullata di batteria, la dinamica è alta sin dall'inizio e la voce di Battiato entra subito dopo  alta ruvida e violenta. L'inizio è la parte più sconvolgente del brano, veramente bello.

Il testo è una visone futuristica di un tempo molto lontano dal nostro in cui, dopo una certa convenzione propabilmente successiva ad un disastro/conflitto, l'uomo cerca di trovare spazio per vivere su altri pianeti come Giove.

Il pezzo prosegue molto acido e frenetico fino alla metà, in cui Battiato si diletta in un cantato sospirato, per poi riesplodere sempre con il suono di synth in primo piano. Ritengo davvero che questo brano vada ascoltato per notare l'attualità dei suoni e della melodia. Direi che se venisse pubblicato  oggi si potrebbe definire un perfetto pezzo di rock alternativo italiano  anche se ciò che secondo me caratterizza Battiato rispetto a tutti gli altri autori italiani è la sua internazionalità, la sua capacità di non avere bandiere. Ecco perchè è sempre stato così lontano ed inarrivabile.

Il lato B è occupato dal brano "Paranoia" che a livello lirico e musicale è molto vicina alle tematiche di Pollution sull'inquinamento e si distingue anche questo per una certa orecchiabilità. Si parte con una base musicale soft e psichedelica con un cantato quasi ironico per poi inspessirsi sempre di più culminando verso la fine in un epico assolo di chitarra molto anni settanta quindi "a passo con i tempi".

Infine concludo dicendo che il brano oggi si trova in una raccolta su CD dal titolo "La Convenzione" che oltre ai due brani di Battiato (un terzo anche dal titolo “Stranizza d’ammuri”) comprende anche altri artisti dell'etichetta Bla Bla ovvero la stessa che produceva i dischi del cantautore siculo nel suo "periodo sperimentale".

Buon ascolto e w Battiato

Elenco tracce e video

01   La convenzione (03:15)

02   Paranoia (04:07)

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