A Vincent piace defecare mentre fa la doccia e poi decorarne la parete trasparente con i propri escrementi ancora fumanti, mentre la madre (una bella e brava Valeria Golino) gli grida inutilmente di non rifarlo.
Per calmare un po' le acque entra subito in gioco il patrigno (un altrettanto bravo Diego Abatantuono alla sua collaudata ennesima prova coll'amico regista) che sa come prendere questo ragazzo problematico.
Questo è l'incipit che ci avvia alla partenza di questa pellicola che dura un'oretta e mezza e ci trasporta attraverso il confine slavo per approdare poi nella bellissima Croazia incontrando durante il suo percorso un'umanità sempre disponibile ad aiutare chi si trovi in difficoltà, non mancano pistole che sparano, cavalli, moto e chitarre, sbronze, feste tzigane, belle ragazze, artisti di strada, tante canzoni di Domenico Modugno (coverizzate dal vero padre di Vincent (Willi) cantante da matrimoni e da balere soprannominato "il Modugno della Dalmazia" interpretato alla grande da Claudio Santamaria Ferraro) ed una colonna sonora firmata da Mauro Pagani (per chi non lo sapesse è stato flautista, violinista e cantante nella PFM ovverosia la “Premiata Forneria Marconi” mica pizza e fichi).
Un road movie tratto dal romanzo “Se ti abbraccio non aver paura“ uscito nel 2012 (ovvero sette anni prima del film), scrtitto dal veneto Fulvio Ervas (insegnante nel liceo classico e linguistico “Canova” di Treviso), è una storia vera (quella di Franco e Andrea Antonello) dove Gabriele Salvatores a modo suo ci racconta un viaggio e la reciproca scoperta tra un figlio autistico ed un padre sconosciuto, tenendoci letteralmente incollati allo schermo durante questa non facile ma notevole impresa.
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