Negli anni settanta passavo le giornate con alcuni amici, con l'unico scopo di procurarci qualcosa per farci uscire di testa. Non eravamo certo di quella razza che conosce la differenza tra il lavorare duro in un cantiere, e fare lo stronzo, andando in giro per bar a riempirsi di birra, o qualunque altra droga che facesse uscire di testa.

Il fine settimana lo passavamo in un casolare abbandonato nella macchia, sostenendoci con una trentina di fiaschi di vino, e il solo desiderio di sballarci e non fare niente. Contestatori che non contestavano, il cui motto era: 'Chi se ne frega!' Credevamo di essere speciali invece eravamo solo degli imbecilli, e, in fondo, senza ammetterlo, interiormente provavamo una grande insoddisfazione.

In pratica anticipatori dei Punk, che invece dei Clash, Nuns, Avengers, ascoltavano CSN&Y, Loggin and Messina, Eagles o America. Una musica che non mandava messaggi, che non era di denuncia, ma era fatta solo per essere ascoltata, per godere delle sue armonie. Intendiamoci, non robaccia, ma dischi concepiti da grandi artisti che avevano il solo "difetto " di non essere precursori di quello che di lì a poco sarebbe divenuto il più importante fenomeno musicale degli ultimi trent'anni, il Punk.

"Dedication" può essere visto nell'ottica di questo tipo di musica. Gary era un artista eclettico, compositore di talento, ma soprattutto grande cantante di Rhythm and Blues e Rock'n'Roll, riusciva a trascinare gli spettatori presenti ai suoi concerti, al pari di Sam Cooke, o di Otis Redding. Bruce Springsteen, fan di Gary Anderson, in arte Gary U.S. Bonds, fin da adolescente, produsse, arrangiò e scrisse gran parte dei brani insieme all'amico Miami Steve. I brani che preferisco sono "It's Only Love" di Lennon Mc Cartney, e "Daddy's Come Home" dello stesso Miami Steve. Minuti d'intenso Rock, nei quali si può avvertire il soffio vitale, di un cantante, che con lo sua voce appassionata, quasi commossa, riesce a penetrare la sensibilità dell'ascoltatore fino al cuore. "Jolie Blom" di Moom Mullican e la "Springsteeniana", "This Little Girl" sono due canzoni dall'impianto semplice e dall'impatto immediato. Entrambe entrarono in classifica negli Stati Uniti. "The Pretender" è una rilettura in chiave Soul della bellissima canzone di Jackson Browne.

Il resto dei pezzi (Tutti godibili) sono targate Dylan, Clemente Conte Anderson, e dallo stesso Gary. Chiaramente in debito col "Boss", costruito con competenza e creatività, il CD è costituito da una quarantina di minuti di Soul - Rock, brioso, a tratti entusiasmante. Ma a mio parere, quello che emerge più di tutto, è la calda voce e l'enorme feeling con cui Gary canta le Canzoni.

PS Si può comprare anche insieme a "On The Line" disco che seguì "Dedication" e se non ricordo male, anch'esso fu prodotto da Springsteen.

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