Molti album dei Genesis (specie i primi) si collocano ai primi posti tra le infinite produzioni prog della storia, non solo inglese, ma mondiale. È un gruppo, quello capitanato prima da Peter Gabriel, poi dal batterista improvvisatosi cantante Phil Collins, che merita di essere ricordato negli anni a venire, per sempre. Il progressivo abbandono di alcuni membri della band (Gabriel, appunto, e Steve Hackett) non ha certo giovato, anche se ha permesso di trovare soluzioni e sperimentazioni nuove.

Invisible Touch rappresenta il punto di approdo ad un restyling musicale per i Genesis, che, dopo un percorso esclusivamente prog, si cimentano nella produzione di brani decisamente più pop. Ed ecco arrivare uno strepitoso successo commerciale, dacché le loro canzoni vengono assorbite da spot pubblicitari e fatte conoscere al mondo intero. È un album che combacia con lo spirito degli anni '80, pregno di sonorità elettroniche, ma con un'impronta prog che il gruppo di Collins mantiene pressoché intatta. Progressive nell'animo i Genesis, ma aperti alle tendenze dei tempi e alle mode effimere. Tra i brani più importanti vanno segnalati Land of Confusion e Tonight, Tonight, Tonight.

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