"Selling England by The Pound": una fiaba dagli spunti arcani, un racconto pittoresco, un dipinto regale; ognuno ama giudicare questo lavoro come vuole, ma resta e resterà per sempre il Capolavoro. Basta solo osservare la copertina per calarci già dentro l'atmosfera, o forse no. Siamo in un giardino, nella quale vi è un uomo sdraiato sulla panchina, circondato più in là da donne e personaggi apparentemente di alto borgo. Quest'immagine può sembrarci abbastanza banale, ma in essa vi sono racchiusi moltissimi significati, come l'ironia verso l'Inghilterra di allora, così diversa da come noi la immaginiamo... e voi mi chiederete: ma cosa ne sai tu? Beh, incominciamo a partire da questo concetto: accendete lo stereo ed ascolterete un versetto che fa: 

"Can you tell me where my country lies?" 

Forse non avete capito a fondo il mio discorso, ma facciamoci cullare dalle delicate armonie dell'album per cominciare il nostro viaggio...

Contesto storico

I Genesis arrivano nel 1973 con già tre album all'attivo, famosi in tutta Europa e per lo più con a capo l'istrionico Peter Gabriel al massimo delle sue capacità: dall'insieme di Foxtrot e Nursery Cryme, nasce quindi questo disco che diverrà uno dei più influenti della storia del progressive. In alcuni passaggi critico verso la società di allora, è sicuramente una pietra miliare. 

L'album

Ritorniamo a dove eravamo rimasti.. il verso che vi ho accennato prima fa parte della prima traccia dell'album, la magnifica e solenne "Dancing With the Moonlit Knight", forse la più bella del disco. Rabbrividente la voce secca di Gabriel all'inizio, che man mano diventa sempre più dura ed acida verso l'Inghilterra, alludendo a personaggi come la Queen of Maybe, il "Vecchio padre Tamigi" e Britannia, personaggio interpretato dallo stesso Peter, che con le sue stravaganti esibizioni metteva in risalto la sua grande dote teatrale. Nel brano poi irrompe un potente assolo "Hackettiano", per poi essere chiuso dalle delicate melodie, che si trasformeranno in uno strano rumore... "I Know What I Like (In Your Guardarobe)" è una buffa e divertente canzone della durata di soli 4 minuti, unico singolo estratto dall'album. Il brano in sé è una specie di ballata con suoni esotici e psichedelici, mentre il testo parla di un ragazzo nullafacente che deve trovare un lavoro. Segue la più complessa "Firth Or Fifth", di cui è notevole l'introduzione per pianoforte molto complessa per armonia, ritmo e melodia. Fantastico anche il lungo intermezzo strumentale, composto da tre assoli: il primo, eseguito da Gabriel al flauto, poi un'assolo di Tony Banks alla tastiera che riprende in parte il tema iniziale ed infine quello di Hackett alla chitarra, impiegata magistralmente in uno degli assoli più belli della storia della musica. Un brano-capolavoro.

Ritroviamo Phil Collins alla voce con la semplice ma intensa "More Fool Me", ballata voce e chitarra; ottimo pezzo, in questo caso la sottile voce del batterista casca proprio a pennello con il resto della canzone, anche se la voce di Peter Gabriel rimane sempre superiore. "The Battle of Epping Forest" è un ritorno alla passato, alle atmosfere fiabesche di "Nursery Cryme". Già dal titolo dichiarata come una esplicita canzone contro la guerra, anche qui le armonie e le melodie sono molto curate (anche se apparentemente più "dirette"), segno della grande maturità acquisita dalla band nel corso degli anni. "After the Ordeal" è invece a tutti gli effetti una composizione nata dalla genialità di Steve Hackett. Secondo Banks, sia lui che che Peter Gabriel furono contrari all'inclusione di questo brano nell'album ed ebbero molte discussioni con il chitarrista, che alla fine la ebbe per vinta. Per questo motivo e per il continuo disprezzo che il gruppo nutriva per le sue composizioni, Steve decise di abbandonare la band quattro anni più tardi. Settima traccia dell'album è "The Cinema Show", il brano per eccellenza. Il testo unisce la vicenda di due novelli (Romeo & Juliet), ansiosi di trascorrere una serata al cinema. La canzone è composta da due sezioni: la prima è dominata da morbidi arpeggi di chitarra e dal flauto, accompagnati dalla voce di PG, mentre la seconda è completamente strumentale ed è dominata da un lungo assolo di Tony Banks che la rende più elettrica e movimentata. Le note man mano sfociano nel tema iniziale del disco (quello di "Dancing With the Moonlit Knight") per introdurre poi "Aisle Of Plenty", che conclude quello che sarà l'album più venduto dell'era Gabriel. 

Conclusioni

L'album che li consacra a band leggendaria nell'Olimpo del rock. Il suono è molto più curato e riesce ad unire omogeneamente gli equilibri che reggono i brani, il sound musicale e la libertà espressiva dei singoli componenti. Tre parole: immenso, profondo, intenso. 

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