Band norvegese di progressive/metal formatasi nei primi anni '90, nota per il continuo cambi di stile e per album come Light Of Day, Day Of Darkness (una suite di 60 minuti) e Acoustic Verses.

I recensori DeBaser evidenziano l'ampia varietà stilistica della band (dal doom al prog al folk acustico), l'album-concept/track singola Light Of Day, Day Of Darkness (2001), il periodo di inattività seguito da un ritorno per concerti nel 2014 e l'uscita dell'album Leaves of Yesteryear nel 2020.

Compendio delle recensioni DeBaser dedicate ai Green Carnation, con estratti e indicazioni su album chiave come Light Of Day, Day Of Darkness e Acoustic Verses. Le recensioni presenti apprezzano la capacità della band di cambiare stile e sottolineano sia capolavori che passi falsi. Consigli per iniziare l'ascolto inclusi.

Per: appassionati di progressive/metal sperimentale, fan della scena norvegese e lettori di DeBaser

 I norvegesi Green Carnation, dopo diversi cambi di stile nei precedenti album (dal doom al metal al prog-metal) decidono che è arrivata l'ora di staccare le spine e sfornano questo sorprendente ultimo (per ora) lavoro da studio datato 2006.

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 Light Of Day, Day Of Darkness è composto da un'unica mastodontica ed epica traccia da 60 minuti in cui si rincorrono i 'reprises', vi sono continui cambi di ritmo e di partitura il tutto misto a tastiere con suoni ad 'ampio respiro' come mai ho avuto modo di sentire in un disco metal.

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 Partiamo col dire che “Leaves of Yesteryear” è una mezza truffa legalizzata e il motivo è semplice: solo 3 delle 5 tracce ovvero solo 24 minuti dei 44 totali sono costituiti da materiale inedito, le altre 2 sono un'auto-cover e una cover vera e propria.

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