Gruppo progressive statunitense formatosi a metà anni '70, noto per gli album di fine decennio 'Happy the Man' e 'Crafty Hands', apprezzati per la loro ricchezza strumentale.

Secondo le recensioni di DeBaser il gruppo si è formato nel 1974 ed è entrato in scena alla fine degli anni Settanta. Nelle recensioni sono citati i musicisti Kit Watkins, Rick Kennel, Mike Bek, Frank Wyatt e Stanley Whitaker. Il nome del gruppo deriva da una vecchia canzone del 1971 dei Genesis. L'album 'Crafty Hands' del 1978 è citato come prodotto da Ken Scott.

Due recensioni su DeBaser valutano positivamente il gruppo progressive statunitense Happy the Man, con particolare attenzione agli album di fine anni Settanta. Si sottolinea la ricchezza strumentale, la qualità delle tastiere e la natura complessa delle composizioni. 'Happy The Man' è descritto come un apice del prog americano; 'Crafty Hands' viene elogiato per produzione e arrangiamenti.

Per: Appassionati di progressive rock, musicisti interessati alla scrittura strumentale, lettori di DeBaser.

 "Vedi questa piccola fessura? La falena sta ormai per uscire. In questo momento è dentro che lotta, scavandosi una via attraverso lo spesso involucro del bozzolo. Adesso la potrei aiutare... Se prendessi il coltello e allargassi delicatamente l'apertura, la falena sarebbe finalmente libera.. ma anche troppo debole per poter sopravvivere. La lotta è l'unico modo che ha la natura per renderla più forte..."

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 È un disco per musicisti, per progressivisti, per amanti di quelle musiche a cui occorrono svariati ascolti per essere assimilate, per i cultori delle mini suite da cinque, sei, sette minuti con almeno tre o quattro cambi di atmosfera.

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