Il tutto fiorì come sempre dal ghiaccio [...]*

Millenovecentosettantadue, Germania.

Un paese dalla robusta compostezza economica, enormi città lastricate di cemento armato e una fantomatica libertà espressiva mai negata [...]*

Da qui, dalla ricca Germania, tra i frastuoni del rock più duro e delle atroci banalità discografiche ebbero il via, alla fine degli anni Sessanta, alcuni fondamentali esempi di intelligenza sonora [...]*

Wuppertal, circa trenta chilometri a est di Düsseldorf.

Sublime esempio di creatività ed inventiva, "Hölderlin's Traum", è il primo e fondamentale (capo)lavoro dell'ensemble Hoelderlin, artefici di un folk rock cosparso di delicate screziature esotiche, impalpabili venature Progressive (uso di mellotron, stacchi, cambi di tempo, atmosfere "epiche") e sottili suggestioni psichedeliche.

Arditi sperimentatori, innovatori, gli Hoelderlin "dilatano" con notevole successo e buon gusto gli angusti e stagnanti stilemi del folk rock.

[...] Non a caso, quindi, dalla patria della pesantezza musicale avrà vita la sete dello sperimentalismo. [...]*  

Malinconiche melodie, rarefatte atmosfere, sonorità policrome ed orientali contaminazioni (uso di tablas, sitar e percussioni) rendono Hölderlin's Traum un'opera splendida ed irripetibile.

Maestose, affascinanti e dai sapori bucolici, "Waren Wir" e "Traum", soffici ballate "elevate" a paradigma dell'opera stessa, sottolineano uno stile raffinato, sobrio e preciso arricchito da cangianti cromatismi "autunnali" e arrangiamenti romantico-barocchi mai stucchevoli o tediosi; l'incedere abulico e notevolmente "rilassato" è ornato da splendidi arabeschi strumentali, divagazioni dai sapori esotici, suggestivi picchi percussivi e da un soave lirismo pregno di poesia e candore.

Ammaliante, affascinante e notevolmente cristallina, la voce di Nanny De Ruig rapisce, incanta (Waren Wir; Requiem für einen Wicht) e desta meraviglia; l'aspro, acido e poco "duttile" idioma teutonico risuona prodigiosamente fresco e privo di spigoli.

Di grande fascino ed eleganza, gli intrecci tra fiati, archi e percussioni si snodano lungo l'intera opera tra composizioni dall'irrefutabile gusto mistico-medievale (Erwachen) o dalle velate sfumature indiane (Stronhalm).

Un epico viaggio tra pastorali atmosfere e crepuscolari paesaggi.

Unico.

"O natura felice! io non so che sia di me, quando sollevo lo sguardo innanzi alla tua bellezza, ma tutta la gioia del cielo è nelle lagrime ch'io verso innanzi a te, come l'amante dinanzi all'amata". [...]*

*: Tratto da "Iperione", Friedrich Hölderlin.

*: Tutte le altre citazioni da: "La musica Rock Progressiva Europea", Al Aprile, Luca Majer

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