Ian Tyson: a molti di voi questo nome dirà poco o niente, ma questo canadese originario della British Columbia è uno dei pochi artisti ancora in vita (e per giunta ancora in attività, a 75 anni suonati!) a cui è stato dedicato un album tributo; e se a questo si aggiunge che in buon Ian è un membro della Canadian Music Hall Of Fame, che alcune sue canzoni sono state coverizzate nientemeno che da Bob Dylan e che "Four Strong Winds", la sua hit più famosa è considerata una vera e propria pietra miliare della musica canadese si riesce ad avere una vaga idea del personaggio, o meglio, della leggenda vivente con cui abbiamo a che fare.

L'avventura di questo grande songwriter inizia nei primi anni '60 in coppia con l'allora moglie Sylvia Fricker: il duo si scioglierà definitivamente nel 1974 (causa divorzio), non prima di aver registrato 8 album in studio, tra cui questo "So Much For Dreaming" del 1966: non si tratta di un capolavoro e nemmeno di uno dei loro dischi più famosi e fortunati, eppure resta un lavoro molto interessante e stilisticamente variegato, che spazia dal country più tradizionale che caratterizzerà in seguito la carriera solista di Ian al blues, con venature pop, rock e soprattutto folk, sperimentando sonorità popolari a tratti molto particolari e suggestive.

Tra i pezzi forti dell'album c'è sicuramente la stupenda cover di Joni Mitchell "Circle Game", in cui la voce bassa e profonda di Ian si intreccia alla perfezione con quella vellutata e leggera di Sylvia, sullo sfondo di una melodia eterea ma al tempo stesso estremamente accattivante, che entra subito in testa; questa medesima caratteristica si ritrova anche nell'egualmente affascinante "Grey Morining", che chiude l'album in un clima di leggera e quasi impercettibile malinconia e in "Come All Ye Fair And Tender Ladies", spensierata rilettura di una canzone popolare canadese; più legati al filone country sono due ottimi pezzi come la ballata "Wild Geese",  e la ritmata quadriglia "Child Apart": tutte queste canzoni sono accomunate dalla semplicità della melodia e degli arrangiamenti, caratteristica che manca invece nella passionale titletrack "So Much For Dreaming" e nella blueseggiante "Hold Tight", due discreti esperimenti che tuttavia non riescono a trasmettere granchè, mentre i passaggi più caratteristici dell'album sono sicuramente il divertissement folk medievale di "Cutty Wren" e l'atmosfera stuggente di "Si Les Bateaux".

Oltre a queste nove tacks cantate in coppia "So Much For Dreaming" comprende anche tre episodi "solisti": poco riuscita e incisiva "Catfish Blues" cantata da Sylvia, mentre le due tracks cantate dal solo Ian sono dei piccoli capolavori, sia il trascinante country rock di "January Morning" che soprattutto "Summer Wages" (che nel 2007 sarà inserita nell'album tributo "The Gift"), ballata che, nella sua semplicità possiede una forza evocativa quasi epica, marchio di fabbrica di Ian Tyson, e che costituisce un ottimo esempio della magia di questo artista, che si protrae fino ai giorni nostri e che è stata di grande ispirazione per tantissimi artisti venuti dopo di lui.

Tornando a "So Much For Dreaming" la valutazione finale, considerando il suo status di "opera minore" e la presenza di alcuni riempitivi sarebbe di tre stelle e mezza, ma considerata la caratura dei personaggi in questione l'arrotondamento per eccesso è praticamente inevitabile.

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