All'inizio degli anni 90, negli Stati Uniti, si assiste a una speie di "rinascita" HardCore: alcune band (spesso ingiustamente sconosciute ai più) gettarono il seme della sperimentazione e della contaminazione che poi sarebbe sfociato (anche) nell'attitudine crossover e/o postrock che ha caratterizzato gli anni 90.

Una delle band più rappresentative di questa rinascita (accanto a gente come Quicksand, Fugazi, Inside Out, Bad Brains e la politicizzata scuderia Ebullition) sono gli Iceburn (in seguito Iceburn Collective) del chitarrista Gentry Densley (si, proprio quello degli Ascend). Nel 1993 il power-trio rilascia quello che, secondo chi scrive, rappresenta l'album definitivo della band: "Hephaestus".
Si tratta di un lungo concept (78 minuti!!!) diviso in quattro suite ("Iron", "Brick", "Flyswatter" e "Blacksmith") a loro volta divise in 28 segmenti. La musica degli Iceburn parte da una matrice fortemente hardcore/punk, virando repentinamente verso la contaminazione con elementi di avanguardia, jazz, psichedelici: un mix celebrale e tecnico inconsueto per band di questa estrazione musicale.
Le composizioni sono quindi un mix fra l'irruenza tipica dell'HC, rumore sonicyouthiano e lunghe parti strumentali in cui fanno capolino spunti progressive. In alcuni episodi la band produce un suono più duro e veloce come nel caso di "I" e "Only", mentre in brani come "Swatter" arrivano a lambire il tipico suono sporco e distorto dell'epopea grunge. In altri episodi ("Swatted" e "Deconstruction") emerge l'anima più jazz e avanguardista e, in alcuni passaggi, una specie di incrocio bastardo fra noise newyorkese e le sonorità dei Primus. La voce di Densley, poi, molto cantilenante e "estranea" all'assalto tipico del genere di derivazione punk, conferisce un'aura più marcatamente rock.

Lo stile della proposta musicale (ottimamente eseguita, peraltro) degli Iceburn risulta quindi molto eterogeneo e fratturato, celebralo e complesso, ma sempre duro e d'impatto (caratteristica, quest'ultima, in parte persa con le uscite successive): ascoltando questo disco (ricordo di averlo sentito la prima volta durante una trasmissione radiofonica di RadioDue condotta dal buon C. Sorge... bei tempi!!!) se ne può capire la seminale importanza nello sviluppo di certo post-HC degli anni a venire.

"Defined: Iceburn - perhaps the most amazing band in the universe. In a sentence: Iceburn is the most punk band who doesn't play anything resembling punk music. Iceburn."

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