Gli Ifsounds sono un gruppo molisano con alle spalle diversi album orientati verso un progressive-rock diretto e articolato che conteneva varie influenze dei classici del rock e del progressive fra cui forse quella più riconoscibile era, in alcuni momenti, quella dei Pink Floyd. Il loro disco più maturo è stato probabilmente “Apeirophobia”del 2010 uscito per la Melodic Revolution Records. La formazione degli Ifsounds ha subito, nel corso del tempo, molti cambi di organico rimanendo ancorata, sostanzialmente, alla figura del fondatore, chitarrista e cantante Dario Lastella. Ora esce, sempre per la Melodic Revolution Records, un nuovo album del gruppo intitolato significativamente “Reset”. Il titolo non è casuale considerando che siamo di fronte a un nuovo e radicale cambio di line-up che vede rimanere, dei vecchi membri, solo il citato Dario Lastella con il tastierista Claudio Lapenna. Quindi “Reset” è una sorta di concept incentrato su un nuovo inizio, sia dal punto di vista stilistico che filosofico.

E, in effetti, ascoltando le varie tracce del disco, si nota, rispetto al passato, un deciso cambiamento verso un sound più diretto e essenziale e meno prog. Di sicuro, su questo cambiamento stilistico, hanno molto inciso, come si diceva, le vicissitudini dei membri del gruppo. Alla voce è stato infatti scelto Runal, un cantante di estrazione rock-blues e anche il nuovo batterista Gianni Manariti e il nuovo bassista Fabio De Libertis sono orientati verso un sound di matrice più spontanea. In realtà un certo approccio al prog permane, come si può ascoltare nella prima traccia “When I Was Born Again”, graffiante, energica e caratterizzata da una batteria secca e da incisive sonorità di chitarra. Anche la successiva “FR9364”, solo strumentale, aggredisce con chitarre quasi “frippiane” e una ritmica essenziale. “40-14” è invece molto rock, con un riff di chitarra decisamente hard. “Laura”, al contrario, è delicata e cesellata dagli accordi della chitarra acustica, vicina a certo prog melodico dei ‘70. Con “I’ve Never Hated Anyone” entriamo in territori decisamente hard-rock con il vocione roco di Runal sempre in evidenza. “Run Away” è più pacata, con le tastiere protagoniste. “Flag-Back” prosegue nel solco di un hard-rock diretto e di maniera mentre “Fading Blues” è un’altra ballatona rock. La title-track ha un inizio scandito da un bel basso deciso e da tastiere molto prog: poi la chitarra “floydiana” entra in scena con assoli “gilmouriani” di grande effetto per quella che è una piacevole traccia d’atmosfera. Chiude “The Tide”, a mio avviso non molto convincente e senza mordente.

Ora sarà il pubblico a giudicare il nuovo corso degli Ifsounds. Sinceramente trovo questo cambio di rotta non completamente riuscito. “Reset” per il mio gusto è troppo orientato, in certi passaggi, a un hard-rock facile e troppo scontato. Non manca qualche buon guizzo ma, in definitiva, l’impressione è che si sia perso certo gusto per la dilatazione e la psichedelia. Curiosamente il disco esce in 2 versioni, una cantata in inglese e l’altra in italiano.

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