Pubblicato il 7 giugno scorso "Soundtrack (for Parties on the Edge of the Void)” è il quarto album del gruppo Illachime Quartet. Il combo che ha fatto del post rock e in generale dell'avanguardia sonora la propria matrice musicale torna, dopo circa nove anni, ad incidere un nuovo album, il quarto della loro carriera, con la Marocco Music e il supporto fonamentale del centro culturale autogestito l’Asilo di Napoli. Fabrizio Elvetico (basso e d elettronica), Gianluca Paladino (chitarre), Ivano Cipolletta (batteria) e Pasquale Termini (violoncello) dopo aver collaborato con Graham Lewis dei Wire, Mark Stewart dei The Pop Group, col trombettista e chitarrista no-wave Rhys Chatham, il tedesco Schneider TM noto per le sue trame elettroniche, il pianista jazz Salvatore Bonafede e il compositore elettro-acustico Domenico Sciajno, tutti artisti che hanno apportato sorprendenti intrecci sonori arricchendo il variegato suono del gruppo; affidano la loro ritrovata voglia di suonare insieme a un progetto che prende spunto da "Cinque pezzi facili", pellicola cult del 1970, che diventa un concept diviso in due parti: una Parte A (five Easy Pieces) composta di rielaborazioni di colonne sonore originali del gruppo prodotte per vari filmati e documentari, e una parte B (Five Uneasy Pieces), risultato di due sessioni di improvvisazione tenute da Illachime nel febbraio 2018. L'album, che è un progetto complesso, è stato interamente registrato nel teatro dell’ ex Asilo Filangeri con Carlo Mascolo, Lauro Rossi, Shelly Bisirri (trombone), Charles Ferris, Ciro Riccardi, Lee Koelz (tromba, flicorno), Giulio De Asmundis, Giuseppe Giroffi, Max Fuschetto, Pietro Santangelo (sax), Elisa Vito (fagotto), Francesca Diletta Iavarone (flauto), Marcello Vitale (mandolino elettrico), Marco Pezzenati (vibrafono), Nino Spezzano, Rosa Maria Meoli (clarinetto, clarinetto basso), Sara Piccegna (oboe), Sergio Albano (chitarra), Umberto Lepore (contrabbasso), Marco Messina, mentre la parte visiva l'hanno curata Francesco Napolitano, Sabrina Merolla (foto), Elena Cepollaro, Luca Serafino (grafiche). Il mastering è di Giovanni "Blob" Roma mentre i missaggi sono di Carlo Di Gennaro. In questo turbinio di collaborazioni la musica prende-non-prende una vera e propria forma. Il sound free-form oascilla tra abstract punk e noise, post rock old school, ambient music e impro jazz; una ricerca musicale trasversale che accompagna l'ascoltatore in un mondo multisensoriale che aiuta l'immaginazione e che dondola tra visual cripto-mentali e deflagrazioni emozionali.

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