Tasto dolente per chiunque debba esprimere un'opinione su questo album. Come si fa a parlare di un album criticato male da chiunque e che cambia ancora una volta il modo di vedere questa band americana.
Ebbene quello che ci troviamo davanti è una fase ("...just a phase..."), un passaggio verso una dimensione che devono trovare. Un passaggio che vogliono farci notare. La cosa che mi colpisce di più è come riescano a proporre così bene i vari generi che incontrano nel loro cammino. Il funky magistralmente eseguito in Fungus Amongus, la loro delirante visione del crossover in quel capolavoro che è S.C.I.E.N.C.E., il concetto di grunge e prog rielaborato in Make Yourself, con "A crow left to the murder" la loro vena rock ed ora... Ora. Già ora che cosa abbiamo. Il punto critico: il loro lato più pop. Con pop intendo dire la parte più commerciale che è in loro. L'inizio dell'album può ingannare. "Nice to know you" (a mio modo di vedere la più bella di quest'album) e "Circles" possono sembrare di trovarsi ad una continuazione di Make Yourself, ma non è così. Alla terza traccia il putiferio. Quel "Wish you were here" che mi lasciava di stucco. In tre parole: MTV. Porc...guarda te si sono venduti anche loro. Poi i vari ascolti più approfonditi che non giustificano la canzone in sè quanto l'opera. Orecchiabile ma non da Incubus. Ed ecco "Just a phase" dove si ritrova il dj Kilmore ma ancora non ci siamo. Ma così scorrono anche le altre. "11 a.m" è carina e ti fa sentire come alla mattina appena sveglio e ancora rincoglionito. "Blood on the ground" rimane tutt'ora una chimera per me. "Mexico" è un bel pezzo acustico. "Warning" suona come un cartello d'avviso su come finirà l'album. "Eco" è dolcissima ma appannata senza personalità. "Have you ever" e "Under my umbrella" risollevano la sorte di un album meno spumeggiante di altri. E il finale... Cos'è? "Acqueous Transmission". Da fan ed estimatore preferisco vederlo come una canzone rilassante che vuole far capire che ci sarà una pausa e che loro torneranno di nuovo. Altre volte la vedo solo come una canzone da skippare.
Che dire dunque di quest'opera. Se è una transizione è stata ben confezionata ed impacchettata forse anche troppo: qualche luccichio abbaglia e stordisce, ma la loro bravura è indiscutibile. Ogni tanto mi soffermo e penso che possa essere così. Altre volte vorrei che non fosse mai esistito quest'album. Se siete disposti a provare e a comprendere sarà carino e rinfrescante, altrimenti POTETE calare di una stella il voto che ho dato. Vediamo la loro prossima mossa (dopo "A crow left to the murder").
Elenco tracce e testi
02 Favorite Things (03:44)
I'm thinking of my soul severity
And I know everything you hate in me
Fill me up with over-pious badgerate
Throw them up; one of my favorite things
Too bad the things that make you mad
Are my favorite things
My favorite things
Remember all the lessons fed to me
Me, the young sponge, so ready to agree
Years have gone; recognize the walking dead
Now aware that I'm alive and way ahead
Too bad the things that make you mad
Are my favorite things
Hell ya
Wo ya
I'm so happy
I see you looking
I know that you're thinking
That I'll never go anywhere
The things that I've done
And the things that I've seen
I don't really expect you to care
Go!
Too bad the things that make you mad
Are my favorite things
Hell ya
Wo ya
I'm so happy
Too bad the things that make you mad
Are my favorite
Too bad the things that make you mad
Are my favorite things.
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Altre recensioni
Di VincVega
Questo disco non è degli Incubus, è di un'altra band che ha cambiato completamente stile.
Basta guardare l'inizio del video di 'Wish You Were Here': gli Incubus corrono su un ponte inseguiti da una folla di ragazzine urlanti, manco fossero i Blue!!!
Di Er Ribelle
Il frontman Brandon Boyd questa volta si mostra più preoccupato di scrivere pezzi per farsi bello agli occhi delle ragazzine di età compresa fra i 14 e i 17.
Il rock/pop sta altrove, e Morning View va evitato allo stesso modo con cui si evita una cacca in mezzo alla strada.
Di bella_Bartok!
Morning View ha segnato l'inizio della fine della mia breve ma intensa amicizia con gli Incubus.
Un disco piacione con una serie di tentativi impressionanti (e imbarazzanti, a volte) di riproporre il successo di 'Drive'.