PROLOGO

Conobbi gli Incubus nella primavera del 2001. Era mattina, e davanti a una distratta colazione mi si fermò l'orecchio sulle deliziose frequenze di una canzone che avrei poi scoperto chiamarsi "Drive". "E questi chi sono?..." pensai "Mai sentiti."

Il giorno dopo avevo già comprato "Make Yourself". Sulle prime non mi disse un granché, a dire il vero impiegai un par di ascolti per apprezzarlo. Però c'era la bellissima "Drive"...

Gruppo simpatico però, e che testi profondi! Allora mi informai ulteriormente e decisi di comprare pure "S.C.I.E.N.C.E.", l'album del debutto in grande. Capolavoro! E quando era uscita musica del genere?!

Fu così che cominciò la mia Incubus-mania. Di loro mi piaceva la vena sperimentale, i messaggi chiari che trasparivano in modo diretto attraverso le significative allegorie dei testi, il coraggio di parlar diretto e arrivare al punto. E poi quanto spaccavano!.. Un crossover diverso dal nu-metal che allora andava di moda. Divennero per me come l'amico migliore, quello che con il suo carisma, i suoi ideali e il suo senso critico della realtà ti fa sempre sentire dalla parte giusta. L'amicizia tra me e gli Incubus durante l'estate '01 arrivò al suo apice, dove andavo io erano loro. Nel mio stereo risuonavano a palla gli effetti sonori di dj Kilmore, le schitarrate funk-metal di Einzinger e i ritmi drum'n bass del grande Pasillas.

"Will I evvveeer get to where I'm gooooinnng???..."

RECENSIONE

Poi arrivò l'autunno. Come già annunciato da numerose voci che circolavano, i miei amici se ne uscirono con un album nuovo di zecca. "Morning View"?... Che titolo poetico! E guarda te che copertina... Una baia avvolta dalla luce del mattino.. bello.. sentiamo un po'..." Parte la prima traccia, "Nice to know you". Bellina, ritmata con reminiscenze della d'n'b già sentita in "Make Yourself..." in effetti ha qualcosa di "Pardon Me".. ottimo! Così, ho proceduto con l'ascolto in attesa di qualcosa di speciale che mi stupisse, come ormai ero stato abituato. Le tracce scorrevano, begli arrangiamenti, accordi non male, produzione sopraffina... adesso arriva il pezzone! ...Come? Finito il cd? Con stà fastidiosa nenia orientaleggiante che non finisce più?.. Com'è possibile?...

Mi venne istintivamente da ripensare al video del singolo di lancio, una semi-ballata dal titolo altisonante quanto rischioso ("Wish You were Here") in cui i miei amici venivano rincorsi da una mandria di quattordicenni in delirio che manco una boy band. Un dettaglio che lì per lì m'era parso strano, ma la canzone era ok... I dettagli volano basso, xò, e quel video la diceva lunga sull'intero Morning View. Che altro non è che un disco piacione con una serie di tentativi impressionanti (e imbarazzanti, a volte) di riproporre il successo di "Drive" (rivelatasi a questo punto non più tanto una canzone di "Make Yourself" quanto furbo singolo anticipatore di "Morning View"..)

Ma come? Il mio amico tanto insolito, intelligente ed acuto si stava improvvisamente trasformando in un atteggione rimorchiatore di pulzelle frementi grazie a melodie carine, pose da star e frasi ad effetto?... E com'è che mò sta sempre su emmetivì? Tutti stì video.. Ma non era una scatola idiota?...

Non ci potevo credere. Non si sa quante volte ho riascoltato quest'album sperando di sbagliarmi, come a ripercorrere le tappe di un'amicizia che si incrina sempre di più per cercare di salvarla. Macché. Le canzoni belle ci sono, ma non hanno un'anima. Si capisce che sono state scritte pensando a qualcos'altro, come quando prostituisci le tue parole migliori: se "Echo" è notevole nel suo arpeggio, una ballata dai ritmi alternativi che forse è il punto più salvabile del disco, "Warning" cattura subito l'attenzione ma sa di già sentito, e il testo è qualcosa di eccessivamente triviale; "Mexico" è altrettanto apprezzabile con i suoi virtuosismi acustici.. ma Kilmore dove è finito in tutto ciò? "Just a Phase", altra chicca acustica fa troppo, troppo il verso a "Drive"... che tristezza...

E non mancano episodi brutti oltreché deludenti: "Circles" è insipida, "Have you Ever" è orrenda, l'ultima delle bsides, "Are You In" pare scritta da Nelly Furtado (se sapesse scrivere), "Blood on the Ground" ti fa illudere che non tutto il funk sia stato perso per la strada, ma anche qui ormai è troppo tardi, manca qualcosa: l'onestà artistica. "Under my Umbrella" fa intravedere una luce rock in fondo al tunnel, ma è troppo fioca, chi ci crede più?

"Morning View" ha segnato l'inizio della fine della mia breve ma intensa amicizia con gli Incubus. Ho provato a dare altre chances a questo mio amico un po' farlocco, ma le prove successive non gli hanno restituito la mia ammirazione. Ormai ogni cosa pareva viziata da una sorta di tradimento della presentazione originale, e rimanevo con un senso di delusione addosso. Come quando un amico fidato ti cala nella stima. E quand'è così.. addio! Sarò troppo intransigente? Forse.. chissà com'è però credo di non essere l'unico amico che si siano giocati grazie a questo ciddì.

Carico i commenti... con calma