Impressionanti. Il miglior mix di world music, folk siciliano, ritmo forsennato e verve elettonica.

Quest’ ultima è solo il risultato di un ensamble tutto acustico fatto di marranzani e didgeridoo, e percussioni che ora creano un mantra ipnotico (Ventu di mari) ora invece percuotono in un atmosfera da dancehall ( l’autocelebrativa Scambi , Na Terra).

Marimba e aerofoni tessono la trama epica di Biruno, arricchiti da flauti traversi e percussioni africane nella blueseggiante Liotro Blues e da corni e chitarre nella favola psichedelica Piscaturi.

Sicilianissimi appunto, Catanesi i nostri. E il dialetto che pervade buona parte dei testi e le tematiche di questi è anche testimonianza di un forte senso appartenenza alla terra. Più si è meridionali più si arriva ad afferrare la vena poetica e priva di retorica delle liriche.

La voce principale di Alice Ferrara ricorda molto Meg(99 Posse) Il richiamo, oltre al timbro, è anche nella forte impronta raggamuffin (quello buono, senza canne e politica) che caratterizza i pezzi

Difficile vedere condividere in un solo disco tecnica, idee, voglia di divertirsi e di far ballare, qui ci si riesce alla grande.

I meno avvezzi ai generi potrebbero avvicinarsi ad ascoltarlo come mero sottofondo alla routine quotidiana, anche solo per capire fin dove può spingersi il ventaglio espressivo del nostrano Marranzano, gli altri invece fanno bene a entrare nella trance corale creata dal concept del disco e inabbissarsi fino a contemplare le invenzioni armoniche di pezzi come Piscaturi, Ulla, Liotro blues.

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