Il 3 marzo 1979, all'interno del festival Havana Jam (voluto dalla Columbia per gettare un ponte tra l'America e Cuba), vi fu la prima apparizione in pubblico ed anche l'ultima del Trio Of Doom composto da tre immensi musicisti di provenienza jazz ma già affascinati dal rock e dalla sua formazione più rappresentativa, il power trio: John McLaughlin, Jaco Pastorius e Tony Williams, semplicemente chitarra basso e batteria.

Purtroppo l'esibizione non fu delle migliori, o almeno così parve allo stesso McLaughlin: sin dal primo pezzo un sempre più instabile Jaco prende le redini del concerto con un sotterfugio, abbassa il volume allo strumento dei compagni ed alza il suo Fender Jazz Bass Fretless a dismisura conducendo i tre pezzi preparati per l'occasione dove più gli garba e trova affascinante. I tre si rincontrano in studio il week-end successivo ancora innervositi e dopo una breve jam si salutano. Pur essendo stato pubblicata una compilation resoconto del festival tenutosi all'Avana, in pochi avevano sentito queste tracce: né la casa discografica, né John McLaughlin (l'unico ancora in vita) avena ritenuto necessario pubblicarle. Almeno fino ad ora.

Così finalmente il Trio Of Doom (con un nome del genere non si poteva certo aspirare ad una buona sorte) giunge anche alle nostre orecchie. Ed è un gran bel sentire. Il comportamento del meraviglioso e solipsistico Pastorius non fu proprio uno dei più corretti, ma non si può non apprezzare il risultato: quest'uomo non suona il basso, semplicemente lo fa cantare e noi non possiamo fare altro che ringraziarlo per aver alzato il volume del suo strumento. Jaco tesse groove leggiadri ed irresistibili, ma gli altri non sono da meno: John è quanto mai stiloso e rock, elettrico e swing; Tony è frizzante e pulitissimo, seduto lì dietro la batteria è un continuo fuoco d'artificio, pura maestria pirotecnica.

"Drum Improvisation" è ciò che voleva dire la mia ultima frase ma non credo ci riesca bene quindi ascoltatevela, "Dark Prince" è di una carica immensa mentre si inerpica in territori jazz-rock, "Continuum" è l'apoteosi del groove, mentre "Para Oriente" è straordinariamente rocciosa.

Non sarà un capolavoro, ma è una testimonianza importante e quantomai divertente di un evento unico ed irripetibile: il Trio Of Doom è forse la formazione da sogno e poterla ascoltare da svegli è davvero un'esperienza degna di nota.

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