Quando ho ascoltato questo album la prima volta, mi sono sentito molto spiazzato, perchè onestamente da LaBrie ci si aspetterebbe qualcosa di diverso a livello di sonorità. Ma andiamo con ordine.
Questo è il terzo lavoro da solista per il cantante dei Dream Theater, dopo i due precedenti con il nome di Mullmuzzler. La prima cosa che si nota subito è che in questo disco LaBrie cerca di spaziare in territori musicali che normalmente non fanno parte del suo repertorio, e proprio questa scelta forse penalizza un po' questo album, infatti è troppo palese l'ostinata ricerca di sonorità estremamente diverse tra loro: si spazia dal nu-metal all'elettronica fino ad arrivare a degli scratch che francamente si potevano benissimo evitare. Questa eterogeneità di suoni crea molta confusione nell'ascoltatore, le musiche tendono a diventare noiose e a volte sembrano già sentite. Un esempio lampante di ciò si nota nella track 2 Alone, dove sembra di ascoltare l'album Demanufacture dei Fear Factory, o in altri brani in cui sembra di risentire Train Of Thought dei Dream Theater; anche l'uso ostinato di filtri per la voce (che ormai LaBrie utilizza troppo anche nei Dream Theater), secondo il mio parere, sminuisce il grande impatto della voce che qualsiasi amante di questo artista conosce bene.
Ora voglio chiarire che non è tutto da buttare, anzi qualcuno a cui piace un certo tipo di sonorità, potrebbe anche apprezzare molto questo lavoro. Alcuni brani sono apprezzabili sia stilisticamente che a livello di impatto sonoro, ma presentano sempre i limiti di cui ho parlato sopra.
Ciò che risolleva questo album è la bella prestazione di LaBrie, che si conferma uno dei più grandi cantanti del pianeta, e la straordinaria performance di Marco Sfogli alle chitarre, 25 anni, campano, uno dei più grandi talenti attualmente presenti sulla scena mondiale, anche considerando la giovane età.

Concludendo si può parlare di questo disco come di un lavoro che raggiunge la sufficienza piena, ma che non va oltre, un album certamente lontano dal ben riuscito Keep It To Yourself (primo lavoro da solista di LaBrie).

Elenco tracce e testi

01   Crucify (06:01)

02   Alone (05:37)

03   Freaks (05:29)

04   Invisible (05:37)

05   Lost (03:41)

06   Undecided (05:31)

07   Smashed (05:34)

08   Pretender (05:33)

09   Slightly Out of Reach (06:11)

10   Oblivious (05:23)

11   In Too Deep (06:56)

12   Drained (05:10)

The air's so thick
It blurs my vision
I can't think straight
In this condition
This dim lit hall
Is stretching further
Not knowing
What I might discover

Through a door half open
A painted light bulb swings
Casting someones shadow
Reaching towards me

Something draws me here
Not sure
Feeling Drained
Still I am curious
Haunts me
Taunts me
Now I start to Gravitate

Remain composed
I hear some laughter
The darkness in me
Moving faster
A handle turned
A door is opened
Ashtrays
Cigarettes still smoking

And there again before me
The painted light bulb swings
And see I cast the shadow
The one I saw moving

Cannot catch my breath
Can't cope
His face turns toward me
Can't be
Not me
The man in the mirror

It's all too clear
As I stood there
Acknowledged him
In reflective glare

I don't quite understand
Why any of this
Is who I am
I'm damned cause I doubt
It's part of me
Trick of the mind
Schizo you see

It's like awakening
I'm in
Someone elses skin
Molds me
Holds me
Controlled
Left me Drained and empty

Transformed
Shifting
I peer inside
Like quicksand
You pulled me
Down deeper
All twisted inside of me

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Altre recensioni

Di  Matt7

 Marco Sfogli è tecnicamente ineccepibile ma inutilmente imitativo di John Petrucci.

 Peccato per le varie citazioni e per l'enorme presenza di elettronica sul disco.


Di  RiccardoBenzoni

 Secondo me, è una delle più grrrrandi voci di tutta la storia del rock.

 Io lo chiamo James "la lagna", ormai. Questo disco che io ritengo indecente, SPECIE PER UNO... CHE STA AL C-A-P-O DI UNO DEI PIU' GRANDI GRUPPI AL MONDO.