Questo lavoro risale al 1985 e sembra che sia stato frutto più delle esigenze discografiche che delle "ambizioni" di Jeff (poche tra l'altro...); tra tutti è sicuramente il suo album più commerciale dove, manco a dirlo, il nostro, canta in due brani, la stessa copertina ne è un esempio... Guardate come hanno conciato il povero Beck... Si vede che non è nei "suoi" panni.

E' presente perfino il vecchio compagno di scorribande Rod Stewart (guest star) in "People Get Ready"; abbiamo anche la presenza, in due brani, dei suoi "accompagnatori" Jan Hammer e Tony Hymas mentre per il resto la voce è affidata a Jimmy Hall.

Album intriso di ritmiche sintetizzate (ricordate gli anni '80?) con un occhio a Prince l'altro ai Duran Duran; le dita viaggiano sulla Jackson rosa che è il marchio di fabbrica di Jeff in questo periodo. Il sound del resto è differente rispetto alla solita accoppiata Strato+Marshall alla quale Jeff ci ha abituati.

Pensare che in quest'album non usi il plettro è abbastanza fastidioso... Per i chitarristi.

Potrei sintetizzare il tutto affermando che, a  parte "People Get Ready", "Ecstasy" e "Ambitious" il resto.... E' abbastanza mediocre. ATTENZIONE MI RIFERISCO SOLO AI BRANI E NON ALLA CHITARRA.

A mio modestissimo parere questo lavoro è un "flash", una scuola di stile, un volersi a tutti i costi avvicinare alle mode del periodo nascente. Becky, con la solita abilità, affonda colpi "bassi" con la leva e mette la sua vera "voce" ai brani, altrimenti, poco decenti all'attento ascoltatore...

Andiamo con ordine... L'album parte con "Ambitious" brano molto pop dove la chitarra di Beck mediante l'uso della leva funge da controcanto imitando i gli "Yeah!!" del cantante, a 1.52' l'effetto slide sembra "sparare" col laser.... Ed ecco arrivare il "solo" a 3.09', un collage di licks, trilli, partenze, allunghi arrivi.... Per poi scomodare a  3.54' una frasetta, dal sapore etnico,  che anni dopo ripro porrà in "Blast From The East"...

"Gets Us All In The End" parte alla grande... Con una chitarra "imbavagliata" in un  brano pop con tanto di assolo furioso, sconvolgente...

In "Escape" abbiamo Jan Hammer (quello della colonna sonora di Miami Vice) vecchio compagno di Beck, questo brano (che vincerà anche un Grammy) si allontana molto dal sound del disco e ci riporta al precedente "There and Beck" del 1980.

Ecco arrivare la "chicca", "People Get Ready" che inizia con delicati arpeggi per dare voce all'ospite d'onore, Rod Stewart, che a sua volta la scambia con le frasi di Beck; a 3.13' Jeff Beck  salendo di mezzo tono riesce a donare novità  freschezza al brano, altrimenti, placato dalla tranquillizzante voce di Rod.

"Stop, Look And Listen", altro brano pop del mucchio, assume rilevanza solo a 2.00' e 3.22' dove i trucchetti di Jeff danno un motivo (l'unico forse) per ascoltarlo...

In "Get Workin'" Beck mette "bocca" ad un brano... Certo Jeff non è un cantante e solo la sua voglia di "osare"  vale l'ascolto, a 2.14' osa canticchiare un riff che poi canta "veramente" a 2.27' strappando le corde in modo funky.

"Ecstasy" vede un altro brano pop dove voce e chitarra si scambiano le frasi, a 1.56' parte il treno di Beck che arriva alle solite sonorità da "amplesso", a 3.10' sembra apparire il solito effetto  violino (Roy Buchanan docet) per qualche secondo.

"Night After Night" vede Jeff che canta con la voce e con le dita, cosa fa fare il mercato!

"You Know We Know" è la ballata "strappavestiti" dove il canto di Jeffrey offre tutta la sua liricità  inanellando una melodia. Qui la voce è affidata al Beck "dita" e sinceramente... Non fa rimpiangere la presenza del cantante... Ma qualcosa non torna... Ah! Ecco! C'è Tony Hymas alle tastiere...

"Night Hawks" è molto simile a "Gets Us All In The End"... E' un brano pop-rock dove la voce del cantante è condita dalla chitarra di Jeff che a 1.32' si stanca, ovviamente, per iniziare il suo show; a 2.44' abbiamo un lento vortice di chitarra, un simil-tappeto mix di leva-bending-feedback?

Ecco il mio brano preferito "Back On The Street"... L'unico a firma di Jeff,  una specie di pop-metal. L'inizio è veramente galoppante, con riff di vecchia memoria ad accompagnare la voce del cantante. A 1.18' abbiamo un assolo che velocemente ci dona  le corse di Jeff; il nostro mette effetti con la leva come condimento per poi a 2.19' uscirsene con uno dei sound più acidi e cattivi che mai!

In sintesi anche se questo lavoro (criticato da molti) può sembrare l'ennesimo errore di Beck, rappresenta, allo stesso tempo, il suo rientro nel rock (se mai ne fosse uscito!); capiamoci bene, qui gli interventi di Beck sono da favola, chitarristicamente parlando, e con una notevole freschezza e apertura al "nuovo", un Jeff che osa "cantare" è comunque memorabile (Jimmy Page non lo ha quasi mai fatto...) le  frasi e i lick sono da manuale. Sarebbe azzardato dire che in fondo già molti shredder erano avanti a lui in quegli anni.. Perchè se è vero come è vero che qui Jeff non usa il plettro allora.... Tanto di cappello e poi... Cosa facevano, chitarristicamente a quell'epoca, Eric e Jimmy?

BUON DISCO (PER I CHITARRISTI...)

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