Si dice di come la musica sappia portarti in luoghi sconosciuti ed incantevoli, "Grace" ne è la prova.

Tanto si è detto dell'angelica voce di J.B., ma non è mai troppo; "Mojo Pin", la prima traccia, è un miraggio paradisiaco; in "Grace" si continua sulla stessa scia, bellissima. Arriviamo diretti ad "Hallelujah" (Leonard Cohen), questa rivisitazione vale da sola l'ascolto, J.B. ci dimostra che non solo la musica entra dentro di noi, ma a volte, siamo noi ad entrare nella stessa. "Lover, You Should`ve Come Over", sembra pioggia che cade sul viso della più bella e malinconica ragazza del paesino...
"Corpus Christi Carol" (Benjamin Britten), va ad immagine e somiglianza del lavoro complessivo e non è assolutamente un pesce fuor d'acqua. L'ultima traccia "Dream Brother", è la conferma di tutto ciò che ho detto prima, sognare è fantastico.

Per chi ama sorridere piangendo.

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