Interpretare al meglio e riuscire ad imprimere un tocco personale e creativo alla musica ed alla poetica di Leonard Cohen è un'impresa assai ardua: molti, direi anche troppi ci hanno provato, con fini spesso e volentieri puramente lucrativi o nel tentativo di darsi un certo qual "tono" artistico, arrivando a toccare il fondo con insulse parvenù da X-Factor che coverizzano "Hallelujah" manco fosse una "I Feel Love" qualsiasi. Chi meglio di qualcuno che con il grande poeta e cantautore ci ha lavorato a stretto contatto può riuscire nel migliore dei modi in questo difficile intento, chi meglio di Jennifer Warnes, personalità discreta, elegante e sfuggente, quasi ad immagine e somiglianza di Cohen medesimo?

Talento cristallino e precoce Jennifer, capelli biondi e voce d'angelo, ha avuto una lunga carriera discografica, cominciata da adolescente negli anni '60 ma mai arrivata ad un reale successo di pubblico come avrebbe meritato; le sue maggiori hit sono la ballad "Up Where We Belong" del 1982, in duetto con Joe Cocker e "Time Of My Life", pezzo forte della soundtrack del celeberrimo "Dirty Dancing", ma la collaborazione che più profondamente ha caratterizzato il suo percorso è appunto quella con Leonard Cohen: Jennifer Warnes è stata una presenza fissa e costante negli album del cantautore dal mai troppo sottovalutato "Recent Songs" fino a "The Future", fornendo sempre un contributo tangibile e preziosissimo, con lo splendido duetto di "The Smokey Life" come massimo punto di realizzazione personale. Data la reciproca stima ed amicizia tra i due artisti, il progetto "Famous Blue Raincoat", datato 1987, nasce con la benedizione di Cohen medesimo, tanto che i singoli scelti per promuovere l'album, "First We Take Manhattan" e "Ain't No Cure For Love" anticiparono di qualche mese la pubblicazione dello stesso "I'm Your Man". Senza alcuna ombra di dubbio il miglior tributo a Leonard Cohen mai inciso, "Famous Blue Raincoat" è una rivisitazione del suo repertorio in chiave più pop nell'accezione migliore del temine: più immediata ed accessibile, ma in una maniera assolutamente creativa e personale, molte canzoni cambiano completamente pelle rimanendo fedeli all'anima delle rispettive originali, grazie ad una vasta gamma di arrangiamenti che attinge a piene mani dall'elettronica tanto in voga all'epoca, dal rock e dai tradizionali archi, ottoni, pianoforte e cori.

Più ancora della produzione, degli arrangiamenti, del range stilistico la vera protagonista di "Famous Blue Raincoat" è appunto Jennifer Warnes, la sua meravigliosa voce: potente, quasi lirica e dai forti accenti soul, non è mai sopra le righe, mai si concede a sterili ed irritanti dimostrazioni di tecnica, vocalizzi fini a sè stessi ed altre amenità di questo genere, ma è sempre al servizio della melodia e delle parole; elegantissima, evocativa, di una purezza limpida e cristallina, riesce a fare proprie tutte le nove canzoni dell'album; il brano di punta dell'album, "First We Take Manhattan" vede la partecipazione di Steve Ray Vaughan, che con la sua chitarra sostituisce l'elettronica della versione coheniana conferendo alla canzone un'impronta rock/blues, accentuata dall'interpretazione decisa della Warnes, velata di quel giusto tocco di "freddezza" e nonchalance che ben si adatta al contesto, mentre "Ain't No Cure For Love" risulta essere l'unica performance nettamente inferiore all'originale, rispetto alla quale perde molto calore e brillantezza risultando un po' troppo manieristica, rimanendo confinata nell'ambito della semplice cover ben interpretata, cosa che invece non avviene per tutto il resto dell'album: "Bird On A Wire" è imperniata su un soffice tessuto di elettronica e percussioni, che trasformano la dolente e scarna semplicità originaria in una serena, fluida e consolatoria poesia, scandita nel ritmo da un ottimo Vinnie Colaiuta, "Famous Blue Raincoat" invece viaggia su binari più "ortodossi", limitandosi a piccoli interventi di sax e orchestrazioni molto discrete giusto per accentuare il clima "noir" della canzone, accentuato anche dalla dolente ed intensa, seppur molto misurata interpretazione di Jennifer Warnes, per "A Singer Must Die" viene inventato uno straniante muro sonoro di cori a cappella che cresce di intensità seguendo la voce principale, che si dipana cantilenante di sottile ed inquieta disperazione, creando così l'episodio più "sui generis" dell'album, che si stempera nella suadente ed elegantissima "Came So Far For Beauty", in cui il sapiente utilizzo di piano elettrico e accordion crea un'atmosfera fatata e surreale.

C'è veramente poco da dire su "Coming Back To You" rivisitata in chiave rock ballad: la canzone mantiene tutta la sua bellezza originaria, Jennifer riesce a darle ulteriore energia e trasporto, in una performance commovente, da esempio per tutti coloro che volessero interpretare una canzone altrui; è forse il punto più alto dell'album insieme ad una "Joan Of Arc" epica ed elegiaca, quasi diafana nel suo perfetto equilibrio tra elettronica e pianoforte, con l'intervento di Leonard Cohen che si palesa in prima persona dando voce al fuoco che divora l'antica eroina, in un commovente dialogo ultraterreno che esplode nell'intenso "la-la" già presente nella canzone originaria, qui rivestito di maggior enfasi e solennità. Completa il quadro l'estatica piano-ballad "Song Of Bernadette", scritta a quattro mani dal duo Cohen-Warnes ad hoc per l'album, molto semplice ed essenziale nella struttura, che valorizza al massimo l'intensità del cantato.

Nelle sessions di "Famous Blue Raincoat" furono registrate anche "If It Be Your Will", "Night Comes On" e "Ballad Of The Runaway Horse", tutte contraddistinte da uno stile molto intimo, semplice e sobrio, quasi più coheniano delle rispettive originali, pubblicate nel 2007 nella ventennale ristampa dell'album, che ottenne un considerevole successo di vendite, fino al punto di accrescere la notorietà del suo ispiratore ed unanimi critiche positive, meritatissime perchè "Famous Blue Raincoat" è un album di rara e disarmante bellezza; di un'interprete sublime come Jennifer Warnes che, tornata in un relativo "anonimato" dopo questo felicissimo exploit di lì a qualche anno dimostrerà il suo talento anche nella veste di autrice e musicista a tuttotondo con il suo incantevole album "The Hunter", manifesto tanto quanto "Famous Blue Raincoat" di eclettismo, creatività e classe innata.     

Elenco tracce testi e video

01   First We Take Manhattan (03:46)

02   Bird on a Wire (04:42)

03   Famous Blue Raincoat (05:33)

04   Joan of Arc (08:01)

05   Ain't No Cure for Love (03:21)

06   Coming Back to You (03:44)

Maybe I'm still hurting
I can't turn the other cheek
But you know that I still love you
It's just that I can't speak
I looked for you in everyone
And they called me on that too
I lived alone but I was only
Coming back to you

They're shutting down the factory now
Just when all the bills are due
And the fields are under lock and key
Tho' the rain and the sun come through
And springtime starts but then it stops
In the name of something new
And all the senses rise against this
Coming back to you

And they're handing down my sentence now
I know what I must do
Another mile of silence while I'm
Coming back to you

There are many in your life
Many still to be
Since you are a shining light
There's many that you'll see
So I got a deal with envy
When you choose the precious few
Who've left their pride on the other side of
Coming back to you

Even in your arms I know
I'll never get it right
Even when you bend to give me
Comfort in the night
So I've got to have your word on this
Or none of it is true
And all I've said was just instead of
Coming back to you

07   Song of Bernadette (03:55)

Song of Bernadette

There was a child named Bernadette,
I heard the story long ago.
She saw the Queen of Heaven once,
And kept the vision in her soul.
No one believed what she had seen,
No one believed what she heard.
That there were sorrows to be healed,
And mercy, mercy in this world.

So many hearts I find, broke like yours and mine,
Torn by what we've done and can't undo.
I just want to hold you, come on let me hold you,
Like Bernadette would do.

We've been around, we fall, we fly;
We mostly fall, we mostly run.
And every now and then we try,
To mend the damage that we've done.
Tonight, tonight I just can't rest,
I've got this joy inside my breast.
To think that I did not forget that child,
That song of Bernadette.

So many hearts I find, hearts like yours and mine,
Torn by what we've done and can't undo.
I just want to hold you, won't let me hold you,
Like Bernadette would do.
I just want to hold you, come on let me hold you,
Like Bernadette would do.

08   A Singer Must Die (04:53)

(l. cohen)

Now the courtroom is quiet, but who will confess.
Is it true you betrayed us? the answer is yes.
Then read me the list of the crimes that are mine,
I will ask for the mercy that you love to decline.
And all the ladies go moist, and the judge has no choice,
A singer must die for the lie in his voice.

And I thank you, I thank you for doing your duty,
You keepers of truth, you guardians of beauty.
Your vision was right, my vision was wrong,
I'm sorry for smudging the air with my song.
Oh la...


Oh, the night it is thick, my defences are hid
In the clothes of a man I would like to forgive
In the furs of his leather, the shade of his eyes
Where I have to go begging in beauty's disguise.
Oh good night, good night, my night after night,
My night after night, after night, after night, after night, after night.
Do do do ...

So save me a place in the ten-dollar grave
With those who took money for the pleasure we gave
With those always ready, with those who are dressed
So you could lay down with your head on their breast yes
And the ladies gone moist, and the judge has no choice,
A singer must die for the lie in his voice.
Oh la la la...

09   Came So Far for Beauty (03:37)

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