« Caught in the crossfire on Princes Gate Avenue
In go the windows and out go the lights
Call me a doctor. Fetch me a policeman
I'm down on the floor in one hell of a fight »

Per inaugurare l'avvento del nuovo decennio, i Jethro Tull decisero di modernizzare il loro sound innestando una vistosa componente synth-pop.
Una scelta così azzardata richiedeva uno stravolgimento della line-up. Tuttavia per poter amalgamare nel migliore dei modi passato e presente erano necessari musicisti di elevato spessore e di grande esperienza.
Ecco quindi comparire, oltre al cantante flautista Ian Anderson ed al fido collega Martin Barre alla chitarra, personaggi del calibro di Dave Pegg, Mark Craney ed Eddie Jobson… Eddie Jobson (tastiere e violino elettrico) si era già fatto notare con i Roxy Music e con gli U.K., mentre l'ex Fairport Convention Dave Pegg (basso) sarà una colonna portante per il gruppo fino al 1995.
Il meno noto, ma validissimo performer, Mark Craney (batteria) militerà solo un paio di anni nei Tull… e ciò è veramente un peccato: la sua capacità di miscelare potenza e raffinatezza, lo candida come uno dei migliori batteristi apparsi nella band.

Ora torniamo al disco.
L'album uscirà nel 1980 e si intitolerà semplicemente «A»… titolofacile, breve ed essenziale: caratteristiche che si rifletteranno pienamente nei testi e nelle melodie in esso contenute.

Inserendo il CD ci troviamo immediatamente di fronte al gioiellino pop Crossfire. Il brano, nonostante il ritmo lineare e la struttura tradizionale stofa-ritornello-strofa, non risulta mai banale: anzi, grazie alla sintonia perfetta tra il lavoro delle tastiere (poco appariscenti, ma assolutamente indispensabili) e quello degli altri musicisti, il pezzo acquisisce un valore aggiunto.
Nello stesso stile troviamo anche la successiva Flyingdale Flyer, impreziosita da una conclusione atmosferico-spaziale creata dai synth di Jobson: all'epoca il 45 giri Flyingdale Flyed/Working John, Working Joe divenne anche un discreto successo… ed è proprio con Working John, Working Joe che proseguiamo l'ascolto: nella canzone spiccano la sapiente alternanza tra chitarra acustica e chitarra elettrica ed i potenti cori presenti nel ritornello.

Black Sunday è il pezzo forte dell'album: veloce, briosa, e dotata di due ottimi assolo di flauto… tuttavia il brano rende molto di più in sede live (basti ascoltare i numerosi bootleg del 1980) ed ancora meglio farà il remix ufficiale presente nel box-set "25 Years Of Jethro Tull".
Un'altra piccola curiosità… Black Sunday è, ad eccezione di un'unica esecuzione unplugged di Protect And Survive, l'unica composizione dell'album ad essere (occasionalmente) proposta nei tour post-«A».

Si continua con il guizzo creativo di Protect And Survive: anche qui siamo in presenza di una pop-song di altissimo livello, dove il flauto e le tastiere viaggiano all'unisono.
Discrete le successive Batteries Not Included ed Uniform… la prima è penalizzata da un'elettronica troppo invadente, mentre la seconda vede Jobson cimentarsi con il violino elettrico. Dopo quest'attimo di sbandamento, Anderson e soci raddrizzano immediatamente il tiro con la travolgente simpatia e spensieratezza di 4.W.D. (Low Ratio). In sostanza, la canzone parla di un certo Jim, reso felice come un bambino dal suo nuovo e fiammante fuoristrada.
Altra perla è l'immenso elettro-folk di The Pine Marten's Jig (il legittimo erede di Warm Sporran ed Elegy). È in questa traccia che i membri della band, sempre in grande sintonia tra loro, mostrano tutto il loro potenziale: assolutamente impressionante è la potenza di Craney dietro le pelli.
La chiusura è invece affidata all'altrettanto piacevole And Further On… sorretta da un ritmo lento generato dalle tastiere e dalle percussioni, si dimostra l'ideale per un triste e malinconico commiato.

In conclusione, dopo tutte le parole spese per farne una descrizione, mi sento di confermare la bontà di quest'album… album tra l'altro ingiustamente criticato e sottovalutato. Ovviamente non siamo in presenza del capolavoro assoluto dei Jethro Tull: è, tuttavia, un disco piacevole ed orecchiabile, che può rivelarsi utile per passare un'ora spensierata con della musica di qualità.
Inoltre, procurandosi una copia di «A», abbiamo direttamente in omaggio il DVD "Slipstream" che comprende alcuni videoclip (Dun Ringill, Flyingdale Flyer e Too Old To Rock'n'Roll: Too Young To Die) e numerose performance del tour del 1980 (tra cui spiccano Sweet Dream ed una versione elettricificata di Locomotive Breath).

Indubbiamente un ottimo acquisto

« And with the last line almost drawn
wish you goodbye till further on
Will you still be there further on? »

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