Vorrei iniziare con tre aggettivi: vario, tecnico ma anche orecchiabile. È il fantastico disco "Thick As A Brick" dei "Jethro Tull". Un unica lunga canzone, per un totale di 43 minuti di puro piacere uditivo. Disco simbolo dei "Jethro Tull" insieme ad "Aqualung". "Ian Anderson" e co. alternano momenti lenti ad altri veloci, momenti classicheggianti a momenti rock. La voce di "Ian Anderson" é al massimo del suo splendore. Il cantante dà spettacolo suonando una varietà molto ampia di strumenti (dal violino, al flauto, al bassotuba).
In questo disco confluiscono molti generi diversi dandogli quel qualcosa in più che mi spinge a scrivere questa recensione. Il testo é molto bello e interessante. Una chicca per gli amanti dei "Jethro Tull": la copertina dell' album (parlo di quella originale che conteneva "Thick As A Brick" in vinile) é impostata come un giornale di 14 pagine, il "Saint Cleve Chronicle" (il giornale é ovviamente inventato), tutti gli articoli sono inventati dai componenti del gruppo, che hanno impiegato più tempo a scriverli che a preparare l'album stesso. Tutte le cose sopra elencate ne fanno probabilmente il miglior disco "Prog-Rock" della storia.
Elenco e tracce
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Altre recensioni
Di superstooge
Molti credettero ciecamente che i testi fossero stati scritti da un bambino di 8 anni, il giovanissimo Gerald Bostock.
Ci impiegammo più tempo per completare l'artwork che per scrivere e registrare l'intero disco!
Di STIPE
Questa è la storia di quel bambino prodigio premiato... la storia e gli avvenimenti che hanno dato alla luce questo gioiello, quest'opera d'arte suprema.
Musica che ha influenzato per anni e anni, un disco profondo, melodico, ispirato, insomma uno degli album più belli della storia del progressive-rock.
Di fedecure
Anderson stavolta si presenta anche come un buon chitarrista oltre che eccelso flautista.
È un album dal gusto sottile, dove la lunghezza delle canzoni non è mai sembrata cosa così breve.