"In Parole Povere" viene definito dalla casa discografica che lo pubblica come:

...un disco nato per sottrazione, per concetti espressi a partire dalla proiezione delle loro ombre, dalla sagoma che, come quadri, lasciano sul muro una volta tolti di li…; "In Parole Povere" è una esecuzione sommaria nei confronti della legge di gravità, un’eversione che passa per la cruna di una manciata di canzoni, è – per citare Martin Winckler – "tappare i buchi del reale sfuggente con pezzetti di spago, fare nodi in veli trasparenti sapendo che altrove si strapperanno"...

Partirei da qui per definire un disco che non c'è, sottile ed ispirato; composto, realizzato e cantato sull'onda della leggerezza e dell'impalpabilità. Di Joe Barbieri si dice che canti le proprie canzoni col tocco sapiente di chi sa, con esperienza e freschezza, parlare al cuore di chi ascolta, e con l'ausilio di venti musicisti di caratura internazionale e il prezioso duetto dell'amico Mario Venuti (duetto in "Pura Ambra"), Joe Barbieri cesella un disco che viaggia da un nu-jazz di stampo europeo, alla bossa che richiama sulla pelle il Caetano Veloso più ispirato; dal fado alla canzone d'autore. Il tutto dosato con suadente personalità. Da tenere a portata d'ascolto "In Questo Preciso Momento", "Sono Una Grondaia" e "Pura Ambra".

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