Proseguo l'omaggio al grande Joe Cocker con l'album successivo al dignitoso "No Ordinary World", scrivo di "Respect Yourself" uscito nel 2002 e che ne migliora decisamente le caratteristiche. Dopo 3 anni di maturazione, evidentemente Joe fa un'esame di coscenza e cambia compositore affidandosi così al quarantenne John Shanks, cui demanda anche la gestione della chitarra, il cui buon esito si può apprezzare maggiormente come vedremo in "I'm Listening now". Jeo ridimensiona radicalmente il dispendioso cast, ma non risparmia sulle percussioni chiamando Lenny Castro, che credo abbia lavorato per metà delle celebrità musicali della sua epoca. Lascia in buona parte il pop per riaffacciarsi al rock che lui conosceva bene sin dagli ormai lontanissimi esordi della sua carriera.

Si parte con bella grinta in "You Can't Have My Heart" che ambisce chiaramente a rinverdire i fasti di "You Can Leave Your Hat on" e magari con quel po' po' di Kim Basinger in primo piano ci sarebbe anche potuta riuscire; classicheggiante in senso cockeriano è invece: "Love not War" dal ritmo accattivante e sincopato, decisamente più verso il Blues, un po' ripetitiva nel finale, ma anche questo è nella sua tradizione.

S'arriva poi all'immancabile "pezzo da intorto": come definire il pop di "You Took It so Hard", ovvero quanto direste alla vostra Bella dopo aver appena ammirato con troppa enfasi Penelope Cruz in vesti succinte: ma va "Te la sei presa troppo pesantemente"; a seguire "Never Tear Us apart" in cui Shanks, evidente fan di Gilmour, svolge bene il suo compitino. Si ritorna al pop con la simpatica "This is Your Life", in cui la grinta di Joe sovrasta il complesso musicale a mio parere decisamente "impastato", ma si sa qualche limite questo album deve poi averlo, visto che all'epoca non sfondò. Ci pensano poi trombone e trombe a risvegliarci nella title track, dove i consigli comportamentali (" Rispetta te stesso") di Joe hanno una colonna sonora decisamente anni '60, insomma quelli della sua ormai lontana giovinezza, decisamente tramontata alla pari di questo brano fin troppo "trascinato". Per fortuna ci pensano Lenny Castro e la discreta chitarra di Shanks a tirar su la media in un chiaro R & B di sapore claptoniano, tanto di cappello all'ottima tibrica: scommetto che "I'm Listening now" lo riascolterete senza indugio, per me è il brano migliore.

Dopo la potabile "Leave a Light on" e discreta "It's only Love", s'arriva ad un brano del suo grande benefattore Randy Newman ovvero il compositore di gran parte della colonna sonora di "9 settimane e 1/2" ovvero di: "You Can Leave Your Hat on", il risultato è "Every Time It Rains" un "lento" certamente non all'altezza, ma che s'ascolta senza difficoltà.

Un'altra cover di fama per chiudere in bellezza è "Midnight without You" giusta per farsi perdonare le stonature che qua e la emergono in questo "Respect Yourself", il cui giudizio è abbastanza automatico rapportandolo all'album precedente, quindi supera le 3 stelle, ma non arriva alle 4 che tuttavia accordo sia per la qualità tecnica dell'incisione che per l'impegno evidente nel cercare un riscatto, premiato anche dalle vendite questa volta più cospique in Germania che altrove. Migliorata un pochino anche la grafica e anche questo aiuta ad arrotondare, apprezzatissimi i testi dei brani forniti nel booklet di un bel ocra aranciato.

Carico i commenti... con calma