O Muse!
Cantate in me e attraverso me raccontate la storia
Di quell'uomo abile in tutti i modi del contendere...
Un viaggiatore, tormentato per anni e anni...
Questi versi per una volta non sono legati solo al ricordo di qualche pallosa versione dal greco delle superiori, ma grazie ai Coen ci riportano alla mente uno dei loro film più divertenti e scanzonati. Fratello, Dove Sei?, uscito nel 2000 a 2 anni dal grande successo de Il Grande Lebowsky, ci trasporta nel rurale Mississippi verso la fine degli anni '30, nel pieno della grande depressione. Ulysses Everett McGills (un istrionico George Clooney), Pete Hogwallop (John Turturro) e Delmar O'Donnell (Tim Blake Nelson) sono tre galeotti scappati dai lavori forzati; lungo la strada che li dovrebbe portare a trovare un ricco tesoro incontreranno altri personaggi ispirati al racconto omerico ma che incarnano anche gli stereotipi sudisti, come il tenace sceriffo Cooley/Poseidone, le 3 lavandaie/sirene, un venditore di bibbie con un occhio solo/Polifemo (John Goodman), un vecchio non vedente di colore che predice il futuro/Tiresia e il cieco manager di una stazione radio che li farà diventare delle stelle della musica folk/Omero, ma anche non direttamente legati al mito come Tommy, giovane bluesman che ha venduto l'anima al diavolo. Più che il tesoro però, ad Everett interessa tornare il più presto possibile da sua moglie Penny/Penelope (Holly Hunter), donna veramente poco paziente rispetto all'equivalente mitologico, prima che si risposi.
Come evidenziato, il cast, di ottimo livello, mette insieme "soliti noti" come John Goodman, John Turturro (ultimo film del duo in cui compare), Holly Hunter e Charles Durning ad attori che ritroveremo spesso d'ora in avanti, come George Clooney, Michael Badalucco e Stephen Root.
Più che i riferimenti omerici (come anche sottolineato dagli stessi Coen, che hanno anche ammesso di non aver mai letto il poema omerico) sono altri i temi importanti del film, in primo luogo una descrizione più amara di quanto sembri dell'era della depressione negli Stati del sud popolati ancora di pregiudizi e ciarlatani tra politici opportunisti con le loro campagne elettorali combattute con ogni mezzo e Ku Klux Clan (magistrale la coreografia che accompagna il loro rituale). Il titolo del film è un riferimento a I Dimenticati di Preston Sturges, nel quale il protagonista voleva girare un film sulla povertà e la disperazione di quell'epoca chiamato proprio Fratello, Dove Sei?. Ed è proprio sulla base di questo che lo sguardo dei Coen si focalizza sugli emarginati, tra galeotti, truffatori e razzisti. Parodiando l'Ulisse omerico, eroe dalle grandi abilità, anche il buono a nulla Ulysses Everett McGills può essere protagonista di eventi straordinariamente normali.
Esaltando quanto già avvenuto con il precedente film, la musica diventa la vera protagonista della scena, tanto da sembrare un musical in alcuni frangenti: molte scene sono accompagnate da un'esaltante selezione (che mischia canzoni dell'epoca a composizioni moderne) di gospel e soul dal grande potere spirituale, ma anche canti di lavoro, canti funebri e più canoniche composizioni blues/country/bluegrass, come "You Are My Sunshine" o "Man of Costant Sorrow", tanto che la colonna sonora del film, a cura di T-Bone Burnett, vinse ben 3 Grammy Awards.
La splendida fotografia (che dona un effetto seppia vintage a tutta la pellicola), il ritmo sostenuto e le trovate sempre avvincenti, unite a un citazionismo questa volta sfrenato e quasi "tarantiniano" (si va da Moby Dick al Mago di Oz) sono un valore aggiunto di questa divertente commedia, con i Coen più creativi del solito ma forse meno incisivi, con il neo della trama un un po' troppo leggera e spensierata seppure godibile; la pellicola soffre, come Mister Hula Hop, dell'imponenza dei film precedenti e di quello successivo, tanto da sembrare un (seppur piccolo) passo indietro.
VOTO = 7.5
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