IL SAX DEI 'LOUNGE LIZARDS' ABBANDONA IL JAZZ
Pubblicato all'inizio del 1999, "African Swim And Manny And Lo" vede protagonista John Lurie senza i 'Lounge Lizards', sua storica band con la quale aveva intrapreso un cammino musicale all'insegna dello sperimental-jazz. La differenza salta subito all'orecchio dell'ascoltatore: è un lavoro che abbandona ogni impronta jazz, orientandosi verso sonorità blues, rock ed etniche.
Si tratta di una colonna sonora, ma il disco contiene molti brani indipendenti dalle immagini cinematografiche, ottimi per essere apprezzati anche solo musicalmente. Altri pezzi sono invece tipiche musiche da film. Sono quasi tutti brani strumentali, John canta solo in un paio di tracce ed il suo sassofono soffia poche volte.
Tra le pochissime tracce cantate, bellissima è la lenta "Big Trouble" dove la voce del musicista di Minneapolis è bassa e suadente. Quasi parlando ci narra una storia bizzarra e un pò grottesca. Molto bella anche "Manny And Lo" un pezzo ritmato e coinvolgente, strumentale, con accompagnamento di marimba. Da citare anche "She's Not A Nurse", una sorta di breve incursione nell'hard rock (soli 50 secondi), in cui la voce di Lurie si fa rauca ed abbaiante in mezzo a percussioni rapidissime e schitarrate eletricche: quasi una piccola parodia dell'heavy metal. Dolce e rilassante "Monster Trucks", come anche "Wild Bill" eseguita solamente con la marimba.
Un disco gustoso e multiforme, l'ennesima divertente sperimentazione musicale di Lurie. Senza i 'Lounge Lizards' la musica di questo artista è molto diversa, quasi irriconoscibile, ma dal mio punto di vista ugualmente interessante. Il film a cui fa da colonna sonora è 'Manny And Lo' di Lisa Krueger del 1996 con Scarlett Johansson. John Lurie non è nuovo alle colonne sonore, conta anche al suo attivo: "Stranger Than Paradise", "Mystery Train", "Get Shorty", "Permanent Vacation"...
Alla fine dello stesso anno uscì 'l'album-truffa' "The Legendary Marvin Pontiac Greatest Hits", ancora più bello di questo disco, con il quale si divertì a nascondersi dietro le vesti di un musicista mai esistito.
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