Tom Tykwer
Lola Rennt

Forse ho cercato male, ma mi pare che qui mancasse proprio, questo Lola Rennt (Lola Corre).

E' uno di quei film (a volte mi capita) che al solo udirne il titolo mi fanno tornare alla mente i flash del trailer che (forse) passava in tv, e mi rivedo in camera mia, mi rivedo da piccolo, è uno di quei film novanta. Pieno di atmosfera novanta, e colori novanta, tutte quelle cose, così, novanta.

Ed ero convinto di averlo già visto, ma tanto convinto che mi ci sarei giocato la sacca. E invece, ieri sera (notte inoltrata, in realtà), non appena terminata la visione di un film (un'altra tedescata), mi imbatto nella pagina Wikipedia di Moritz Bleibtreu (qui cooprotagonista), ed eccolo qui: Lola Rennt - Lola Corre.

Ma cazzo, la faccia del tizio era assolutamente nuova. Ma allora non l'ho visto! Merda: la mia sacca! Niente figli.

Prima cosa ottima: non impegna. Settantacinque minuti scarsi, e pure ben sostenuti.

Con una sceneggiatura che più semplice non si può, Lola Corre gode di un numero imprecisato di piccole caratteristiche che gli consegnano una grandissima personalità, tecnicamente parlando: una serie di scelte di stile decisamente vincenti, tanto da diventare parametri fondamentali per la valutazione a trecentosessantamila gradi, cosa che secondo me non guasta. Oltre a questo una colonna sonora che calza alla perfezione, e una fusione di stili e influenze che mi hanno obbligato a guardare tutto il film con quel ghigno da mongoloide che se mi guardassi da fuori direi ooooou! Svegliaaa!!

Come la maggior parte delle cose che catturano la mia attenzione, non ha bisogno di travestirsi da serioso, per essere davvero serio, non ha bisogno di premere sulle tue palle per trattare la tematica spazio-temporale, semplicemente ci gioca su, e poi tu, pensi a quello che vuoi.
Ti ringrazio Tom.

Che bello è stato non averlo visto prima. Poi ho dormito tre ore e non ho sentito la sveglia delle cinque di Marti ("ma vai tranquilla! che se non la senti tu, la sento io"). Però vabè dai, non se l'è presa.