I Josef K (precedentemente Tv Art) si formano nel 1979 a Edimburgo da Paul Haig(voce, chitarra) e Ronnie Torrance (batteria), prendendo il nome dal personaggio principale de "Il Processo" di Franz Kafka. Sucessivamente si aggiungono alla formazione Malcolm Ross(chitarra, tastiere) e David Weddell(basso), che rimpiazza Gary McCormack alloggiato negli Exploited. Influenzato notevolmente dalla musica dei Television, Talking Heads, Pere Ubu e Velvet Underground, e maggiormente dalla letteratura di Franz Kafka, Fëdor Dostoevskij , Albert Camus, Paul Haig è un personaggio introverso, non allineato ai canoni degli artisti dell'epoca. Un metro e ottanta di statura distribuiti in un corpo smunto, gracile, Haig non cavalca gli stereotipi che vogliono gli artisti dediti alle droghe, al sesso consumato dopo gli stage nei camerini con le groupie, alle sbornie da perdita di coscenza. La band costruisce sul decoro e sul contegno il proprio vessillo, un marchio di fabbrica fondato dal puritanesimo più oltranzista, concetti che si palesano in modo evidente nei testi delle loro canzoni. "The Only Fun In Town" uscito a luglio del 1981, quando la band è gia prossima ai titoli di coda, è un capolavoro assoluto del filone post-punk, con peculiarità che prescindono dal genere. Un disco che si protende interamente su una trama scheletrica, minimale ma al contempo straordinariamente melodica, incalzato per tutta la durata dalla chitarra nervosa e frenetica di Malcolm Ross. Nemmeno il tempo di posare la puntina sui suoi solchi, "Fun 'N' Frenzy" e "Revelation" ci regalano un canonico, superbo post-punk, incalzante a perdifiato."Crazy To Exist" è un ispirato jingle jangle di scuola Byrds e la stupenda "It's Kinda Funny", con il suo lento battito, è una delle pagine più belle dell'album. Seguono il pop-funk di "The Angle" e il lampo di "Forever Drone" in perfetto stile punk come sonorità e durata(appena due minuti)."Heart Of Song" e "16 Years" mettono a nudo tutto l'amore e l'ispirazione dei JK per i Talking Heads. Il finale con "Citizens", funkeggiante ballata tessuta su una poderosa traccia di basso, e la conclusiva "Sorry For Laughing", un serrato dialogo chitarra-basso dai toni crudi e asciutti, sigilla un opera destinata gia sul nascerea divenire un faro per le generazioni future.
"The Only Fun In Town " ha scritto una delle pagine più belle e seminali del post-punk, un bagliore intrinsecamente legato alla figura del suo leader, all'avversione verso le logiche di mercato, al momento d'oro della Postcard Records, breve ma intenso come le cose più belle, quelle che durano per sempre.
Carico i commenti... con calma