Salve a tutti, sono Kahless e questa è la mia prima recensione.
Ho scelto come primo disco da recensire "Lorenzo 1994" di Jovanotti, poichè è stato uno dei protagonisti della mia infanzia, insieme a Jovanotti. Il disco è un concentrato di funky, rap e delle spruzzate di rock e di world music, in cui pesa molto l'influenza del rap-funk-rock dei Red Hot Chili Peppers in molti pezzi e soprattutto nello stile di Saturnino, che ricorda molto da vicino lo stile di Flea, con i suoi arpeggi ripetitivi e l'uso dello slap, e soprattutto quella della world music e del reggae.
Il disco inzia con Attaccamilaspina, ottimo incrocio tra un giro di basso smaccatamente funky, un ritmo ripetitivo e la rappata di Jovanotti, ottimo anche il testo, in cui Jovanotti si presenta e presenta un pò anche il disco. Vi consiglio di ascoltare subito dopo "Give It Away" dei RHCP, perchè assomiglia fin troppo. Segue la ormai celebre Serenata Rap, che inzia in mezzo a una strada fra macchine e vigili, per poi partire con quella rappata lenta e pacata tipica di questo pezzo, che è buono come ballad e come singolo. Dopo la pausa sentimentale si arriva all'esplosiva Penso Positivo, che anticipa i temi dell'impegno sociale e funziona come una scrollata di dosso. Musicalmente è un rap melodico sul solito giro di basso funkeggiante con una batteria stavolta molto incalzante e degli intervalli di scratch, buoni per la break-dance, e un intermezzo parlato in cui Jovanotti dichiara la sua fede in "un unica Madre Chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa". Dopo segue un intermezzo tranquillo con I Giovani, in cui Jovanotti sembra fare un ritratto dei giovani del 1994 (non ci scordiamo che il 1994 è stato anche l'anno del suicidio di Kurt Cobain) e delle difficolta adolescenti. Canzone breve, una rappata leggera su una base di un pezzo classico (non chiedetemi quale). Ritorno al passato con Si Va Via, che inizia con una scratchata e melodicamente assomiglia un pò ai vecchi pezzi del Jova prima maniera, e infatti racconta delle sue esperienze di DJ e racconta della gente (anzi dei tipi di gente) che trova in discoteca "dall'alto di questi piatti", facendo anche pensieri macabri sullo "str. che mi sorpassa in curva a 180". Rappata su una base ballabile, buona, ma come ho detto quello che vale è il testo.
Come si vede per tutto il disco una esplosiva cede il passo a una leggera, ed ecco la melodica Piove, ballata pop romantica con coretti femminili di sottofondo, eseguita con chitarra acustica, batteria, tastiera e un basso quasi impercettibile (caso più unico che raro nell'album). Dopo questa parentesi leggera si ritorna a i ritmi funkeggianti scanditi dal basso di Flea... oops,scusate... Saturnino e della solita batteria incalzante, dove Jova declama i suoi desideri più nascosti (?), fra i quali ci sono "un casco di panna montata", "pagare miliardi di tasse"(!), "conoscere che tempo fa domani" e soprattutto "cantare più intonato di Mina" (perchè Jova sarà anche un ottimo rapper ma come cantante scarseggia). Come al solito dopo un pezzo allegro ne viene uno "leggero" (per non dire "moscio"), e stavolta è il turno di Io Ti Cercherò, ballata pop ottima da mettere in un locale alle due di notte, su cui non ci sono particolari degni di menzione, a parte il fatto che si fa un pò sentire la chitarra. Poi è il turno di Il Ballerino di Jazz, pezzo che più che jazz sembra swing, con una rappata sopra i fiati, la cui presenza si fa sentire e che fungono da "secondo solista". Poi arriva India, pezzo breve che inizia con sonorità arabe per poi diventare un giro di synt bass con coretti "yeah-yeah" sopra. Il testo rappato è una storiella nonsense su una vacca indiana. Per la prima volta nell'album dopo un pezzo allegro non c'è la solita ballad, ma parte con delle percussioni che fanno da intro a Parola, a cui in seguito si aggiungono i cori, il basso, la rappata di Jova, la chitarra e i fiati. Qui le influenze africane e world-music si sentono e sono smaccate.
Le influenze reggae si fanno sentire in Soleluna, pezzo importante quasi come se fosse una title-track, poichè il nome del brano è stato poi dato alla casa discografica indipendente di Jova (o viceversa). Qui le percussioni si alternano allo scratch, e Jovanotti per una volta non rappa ma canta. La fanno da padroni anche qui i fiati e c'è un bello intermezzo scandito dai tom della batteria e che si conclude con un attacco di timbales. Una specie di xilofono introduce Dammi Spazio, ripetitivo rap in cui si inserisce un ottimo funkeggiante giro di basso e una batteria un pò statica e ripetitiva ma che si fa sentire. Dopo è il turno di Barabba, il cui intro coi fiati lascia presto spazio a un ritmo rap con il rumore di un elicottero che sfrutta l'effetto stereo e che fa la sua bella impressione. Il testo è una condanna della massificazione, il razzismo e soprattutto della Lega Nord, che cita esplicitamente. La fisarmonica introduce il rap di Dobbiamoinventarciqualcosa, in cui (rare volte nell'album) si sente molto chiaramente la chitarra che si esibisce in fraseggi fortemente distorti. Il testo parla di un viaggio interiore di Jovanotti (l'ennesimo) con la strofa un pò nonsense e con Saturnino che si esibisce in duetti con la chitarra smaccatamente funky. Ed ecco che arriva un gioiellino dell'album: Il Futuro Del Mondo, che ricorda molto, anzi troppo, i Red Hot Chili Peppers di Blood Sugar Sex Magik. E' un pezzo funk-rock, in cui su un giro incalzante di chitarra e basso si inserisce una batteria (finalmente!) protagonista, che a sentirla giureresti che fosse suonata da Chad Smith, così come i giri di basso sono tipici di Flea. All'improvviso si sente, in mezzo al basso e al sintetizzatore, la voce di papa Wojtyla, in cui riconosci immediatamente il suo primo discorso da papa. Il pezzo finisce così, fra una batteria finalmente protagonista che fa il suo degno finale. Subito dopo parte Mario (dal nome del padre, impiegato al Vaticano), rap autobiografico in cui ricorda il giorno in cui il padre lo portò al funerale degli agenti della scorta di Moro, ottima riflessione su una tragedia su cui si sarebbe molto, anche troppo, da parlare, perciò glissiamo. L'album si conclude con Viene Sera, pezzo di ringraziamento in cui sono citati tutti i collaboratori all'album, fra cui il bassista Saturnino, che "ascolta Jaco (Pastorius) che suona il basso e vuol diventare qualcuno", il chitarrista Michele, il fratello Bernardo (che mi pare di aver visto in un reality, un pò di tempo fà), Claudio (Cecchetto), e vari amici suoi, che si diverte a prendere in giro. Melodicamente il pezzo è un funky-rock in cui la voce di Jova sembra urlata più che cantata e in cui tutti gli strumenti si esibiscono in una specie di jam-sessiono finale.
Alla fine il lavoro di Jovanotti si può dire che sia uno degli stadi della maturazione di Jovanotti, caso raro di prodotto commerciale "rinsavito". Anche se ora i rapper italiani lo attaccano per il suo "buonismo", secondo me Jovanotti dev'essere considerato nell'ottica di "primo rapper italiano", o almeno il primo che ha raggiunto un buon successo commerciale. Poi, come ho già ribadito, il 1994 era in piena epoca grunge, quindi il rap allegro ma impegnato di Jovanotti era un pò un cambio di rotta. In seguito Jova maturerà ulteriormente, fino a raggiungere una maturità personale e musicale, che ha volte gli ha fatto rompere la barriera del "commerciale".
Tracklist:
- Attaccami la spina
- Serenata Rap
- Penso positivo
- I giovani
- Si va via
- Piove
- Voglio di +
- Io ti cercherò
- Il ballerino di Jazz
- India
- Parola
- Soleluna
- Dammi spazio
- Barabba
- Dobbiamoinventarciqualcosa
- Il futuro del mondo
- Mario
- Viene sera
Elenco tracce testi samples e video
02 Serenata Rap (05:10)
Se t'incontro per strada non riesco a parlarti
mi si bloccano le parole non riesco a guardarti
negli occhi
mi sembra di impazzire se potessi amplificare
il battito del mio cuore
sentiresti un batterista di una band di metallo pesante
ed è per questo che sono qui davanti
perché mi viene molto più facile cantarti una canzone
magari che la sentano i muri e le persone
piuttosto che telefonarti e dirti tutto faccia a faccia
rischiando di fare una figuraccia;
sono timido
ma l'amore mi dà coraggio
per dirti che da quando io ti ho visto è sempre maggio
e a maggio il mondo è bello e invitante di colori
ma ancora sugli alberi ci sono solo fiori
che prima o poi si dice diverranno pure frutti
e allora tu che fai? golosamente aspetti,
aspetti che quel desiderio venga condiviso
io sono qui davanti che ti chiedo un sorriso,
affacciati alla finestra amore mio.
Affacciati al balcone rispondimi al citofono
sono venuto qui col giradischi e col microfono
insieme al mio complesso per cantarti il sentimento
e se tu mi vorrai baciare sarò contento
e questa serenata è la mia sfida col destino
vorrei che per la vita noi due fossimo vicino
una serenata rap per dirti che di te
mi piace come mi guardi mi piace come sei con me
mi piace quel tuo naso che s'intona con il mondo
mi piace il tuo sedere così rotondo
da rendere satellite ogni essere vivente
mi piaci perché sei intelligente
si vede dalle tue mani come le muovi
mi provochi pensieri e sentimenti sempre nuovi
nei tuoi fianchi sono le alpi nei tuoi seni le dolomiti
mi piace quel tuo gusto nello scegliere i vestiti
quel tuo essere al di sopra delle mode del momento
sei un fiore che è cresciuto sull'asfalto e sul cemento
Affacciati alla finestra amore mio,
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio.
Serenata rap
serenata metropolitana
mettiti con me non sarò un figlio di puttana
non ci credere alle cose che ti dicono di me
sono tutti un po' invidiosi
chissà perché
io non ti prometto storie di passioni da copione
di cinema, romanzi e che ne so di una canzone
io ti offro verità
corpo anima e cervello
amore solamente amore solo solo quello
Affacciati alla finestra amore mio,
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio.
Amor che a nullo amato amar perdona porco cane
lo scriverò sui muri e sulle metropolitane
di questa città
milioni di abitanti
che giorno dopo giorno ignorandosi vanno avanti
e poi chissà perché perché chissà per come
nessuno sa perché perché chissà per come
due sguardi in un momento sovrappongono un destino
palazzi, asfalto e smog si trasformano in giardino
persone consacrate dallo scambio di un anello
e un monolocale che diventerà un castello,
affacciati alla finestra amore mio.
Nei tuoi fianchi sono le alpi nei tuoi seni le dolomiti
mi piace quel tuo gusto nello scegliere i vestiti
questo essere al di sopra delle mode del momento
sei un fiore che è cresciuto sull'asfalto e sul cemento.
Affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio
Affacciati alla finestra amore mio,
affacciati alla finestra amore mio
affacciati alla finestra amore mio.
03 Penso positivo (05:05)
Io penso positivo perche' son vivo
perche' son vivo
Io penso positivo perche' son vivo
e finche' son vivo
niente e nessuno al mondo
potra' fermarmi dal ragionare
niente e nessuno al mondo
potra' fermare, fermare, fermare
fermare quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
Io penso positivo
ma non vuol dire che non ci vedo
io penso positivo...
in quanto credo!
Non credo nelle divise
ne' tanto meno negli abiti sacri
che piu' di una volta furono
pronti a benedire massacri
non credo ai fraterni abbracci
che si confondon con le catene
io credo soltanto che
tra il bene e il male
e' piu' forte il bene
... bene, bene, bene, bene...
Io penso positivo perche' son vivo
perche' son vivo
Io penso positivo perche' son vivo
e finche' son vivo
niente e nessuno al mondo
potra' fermarmi dal ragionare
niente e nessuno al mondo
potra' fermare, fermare, fermare
fermare quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va...
positivo
Uscire dal metro quadro
dove ogni cosa sembra dovuta
guardare dentro alle cose
c'e' una realta' sconosciuta
che chiede soltanto un modo
per venir fuori a vedere le stelle
e vivere l'esperienze
sulla mia pelle, sulla mia pelle
Io penso positivo perche' son vivo
perche' son vivo
Io penso positivo perche' son vivo
e finche' son vivo
niente e nessuno al mondo
potra' fermarmi dal ragionare
niente e nessuno al mondo
potra' fermare, fermare, fermare
fermare quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va...
positivo
La storia la matematica
l'italiano la geometria
la musica la la musica, la fantasia
Io credo che a questo mondo
esista solo una grande chiesa
che passa da CHE GUEVARA
e arriva fino a MADRE TERESA
passando da MALCOLM X attraverso
GANDHI e SAN PATRIGNANO
Arriva da un prete in periferia
che va avanti nonostante il Vaticano
Io penso positivo perche' son vivo
perche' son vivo
Io penso positivo perche' son vivo
e finche' son vivo
niente e nessuno al mondo
potra' fermarmi dal ragionare
niente e nessuno al mondo
potra' fermare, fermare, fermare
fermare quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va...
Quest'onda che va
quest'onda che viene e che va
quest'onda che va
quest'onda che viene e che va...
La storia la matematica
l'italiano la geometria
la musica la la musica, la fantasia
La storia la matematica
l'italiano la geometria
la musica la la musica,
la fantasia
05 Si va via (04:48)
Sono un deejay che lavora in diversi locali frequentati da ragazzi più o meno normali magari che lavorano durante la settimana o che abitano magari in qualche zona lontana da questa discoteca che al sabato sera è l'unico locale dove c'è un'atmosfera un po' giusta arriva un po' di gente potrebbe trasformarsi in una storia divertente allora via si va via si va si va via qualcuno c'ha la macchina qualcuno l'energia intesa in tanti modi, quello dipende ognuno può affrontare la notte che scende nel modo che gli pare gli piace e gli pare allora è un altro sabato che sta per cominciare però però però non c'è niente da dire la voglia di far festa e quella di fuggire da quando il mondo è mondo si possono incontrare e c'è qualcuno che sceglie di andare a ballare da me che metto su la musica più forte che c'è e allora c'è qualcuno che per venire da me si fa cento chilometri e io che posso fare quando li vedo qui li faccio ballare li prendo e me li porto dietro fino al sole e tutto il resto sono parole sono un digei vedo molto io dall'alto di questi piatti ne ho viste io di cose io ne ho visti di fatti ho visto una signora ingioiellata far la figa ho visto un entra ed esci per pipparsi qualche riga che finisce dentro al naso di un figlio di papà che si nasconde dentro all'università ; ho visto uomini baciarsi tra di loro con affetto e coppie miste che non vanno più d'accordo neanche a letto, ho visto dei politici arrivare con la scorta li ho visti strafottenti mentre fan la mano morta alla bionda con la minigonna con un sogno nel cassetto ed ho saputo di quel sogno addormentarsi dentro al letto ; ma più di ogni altra cosa ho visto gente regolare che veniva qui a ballare, a rimorchiare vivendo questo tempo in modo attivo ma anche onesto ognuno nel suo mondo e son parole tutto il resto parole che però mi piacerebbe raccontare in questo sabato che sta per cominciare ;
E ALLORA VIA SI VA VIA SI VA SI VA VIA IN CULO A QUESTA NOTTE E PURE ALLA POLIZIA LA STRADA LA CONOSCO E QUESTA MACCHINA DI PAPA' STASERA CHE HO BEVUTO SEMBRA CHE VADA LA META'
e io che da dieci anni torno a casa a quest'ora all'ora che di solito la gente poi lavora girando le statali dalla uno alla mille ho visto tante macchine poi far le scintille con la carrozzeria che grattava il catrame ho visto le lamiere diventare come lame sull'asfalto ho visto macchine come lattine d'aranciata accartocciarsi intorno a un albero dopo una sbandata e allora non c'è sabato che in una provinciale non c'è lo stronzo che mi sorpassa male in curva sulla destra mi passa a centottanta diretto verso il buio di questi anni novanta e io sono un deejay e il lunedì c'ho la nausea non posso poi non chiedermi qual è la causa, ma poi me ne dimentico e in fondo son sincero a quello del sorpasso io dedico un pensiero, pensiero di fratello pensiero un po' tetro è brutto quando sbagli non poter tornare indietro; ripenso a tutti i miti della gioventù bruciata al mito dell'eccesso alla vita spericolata fanculo alla ferrari e pure al maggiolino non valgono il sacrificio neanche di un moscerino spiaccicato sopra al vetro di un sabato da pazzi niente giudizi però per quei ragazzi sono figli di questo tempo che ha poco tempo per le morali sono ragazzi, ragazzi "normali" figli di questo tempo un po' malato nei contenuti che questo rap sia un monumento ai caduti di una guerra che fa vittime di diciotto anni sacrificate al dio dei grandi inganni comunque tutto questo non fa parte del mio lavoro tutto questo va molto oltre ogni stupido coro di questi moralizzatori che san sempre ciò che è giusto che in fondo al lunedì mattina ci provan gusto tutto questo con gli orari di chiusura dei locali con la birra e con gli amari c'entra poco lo dico perché ho sempre fatto tardi e chi ha in mano la risposta sono dei bugiardi io non ho risposta alcuna ho soltanto la mia rabbia nel vedere molta gente come me dentro una gabbia nel vedere che la libertà diventa paradosso e la trovi la mattina spiaccicata dentro a un fosso...
06 Piove (03:18)
Piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
Hai visto come piove,
senti come viene giu'
tu che dicevi che non pioveva piu'
che ormai non ti saresti piu' innamorata
e adesso guardati sei tutta bagnata
e piove madonna come piove
sulla tua testa e l'aria si rinfresca
e piovera' fin quando la terra non sara' di nuovo piena
e prima o poi si rasserena
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
senti le gocce che battono sul tetto
senti il rumore girandoti nel letto
rinascera' sta gia' nascendo
ora senti che piove e il grano si migliora
e tu diventi grande e ti fai forte
e quelle foglie che ti sembravan morte
ripopolano i rami un'altra volta questa
e' la primavera sulla porta
e piove madonna come piove
e poi tornera' il sole a farci festa
senti com'e' che piove sulla tua testa
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
tu che credevi che ormai le tue piantine
si eran seccate e non sarebbero cresciute piu'
hai aspettato un po'
ma senti come piove sulla tua testa
senti come viene giu'
non eri tu che ormai ti eri rassegnata
e che dicevi che non ti saresti mai piu' innamorata
la terra a volte va innaffiata con il pianto
ma poi vedrai la pioggia tornera'
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
piove, senti come piove
madonna come piove
senti come viene giu'!
10 India (01:23)
E fu cos� che una vacca sacra dell'India
che non era mai stata nella Palestina
passando di fronte a un ristorante italiano
riconobbe da fuori la sua vecchia cugina
che lavorava come bistecca alla fiorentina
in un ristorante italiano in Palestina
e le chiese la strada per andare a trovare
dove la terra si incrocia col cielo e col mare
qualcuno le disse viaggiare � importante
ma il posto che cerchi non � molto distante
da dove ti trovi e da dove stai andando
unisciti a noi che stiamo arrivando
e se nel cammino noi poi invecchieremo
e se su quella terra non ci arriveremo
ci saranno degli altri poi altri poi ancora
poi altri poi altri poi altri poi ancora
fin quando qualcuno nell'anno del dunque
sar� in nessun posto e sar� pure ovunque
11 Parola (04:35)
Se tutti i grandi libri qualcuno li ha gi� scritti
se tutte le grandi frasi qualcuno le ha gi� dette
se tutte le grandi canzoni le hanno gi� cantate
mi chiedo ragazzi voi che cosa fate?
perch� siam qui a suonare a leggere e a studiare
dovremmo essere in giro oppure al mare
a cogliere dei fiori oppure a far l'amore
a cosa serve tutto questo rumore?
ma io non sono Mozart e tu non sei Picasso
io sono Lorenzo e Saturnino sta suonando il basso
apprezzo ci� che � stato e ne far� tesoro
ma ancora c'� da farne di lavoro.
Tra il niente e l'abbastanza c'� il troppo e il troppo poco
c'� l'acqua l'acqua e il fuoco il fuoco
tra il tutto e il non mi basta c'� che non sono Dio
per� chi sta cantando sono io
con tutta la mia esperienza e tutta la confusione
meno sicuro di una mia canzone
che quando � fatta � fatta con le sue gambe vola
e a me mi lascia indietro ancora a scuola
a ragionar se � giusto rincorrere il secondo
in cui ti sembra aver capito il mondo...
PAROLA! Per la mia professoressa di italiano
PAROLA! Per tutto il suono afroamericano
PAROLA! Per la mia nonna e per i miei parenti
Vola pensiero mio sopra ogni cosa
coma una vespa che mai si riposa
posata sopra i fiori e fatti grasso del suo nettare
vola sulla musica e sulle lettere
perch� il linguaggio muore se non gli batte il cuore
ci� che distingue un suono da un rumore
non � la sua onda fisica ma � l'anima che ha dentro
perch� anche un suono vuoto � un suono spento
perch� un suono viva deve essere violentato
perch� senn� il linguaggio � addormentato
vola parola mia sii autosufficiente
staccati dal mio corpo e dalla mia mente
cerca di andar lontano prova a far nascere emozioni
vola parola mia provoca reazioni
mostrati nuda e cruda con l'aria disponibile
a chi si sente sempre inattaccabile
fai ballar la gente e vola positiva
come un messaggio in una bottiglia alla deriva.
PAROLA! Per le ragazze con le gambe belle
PAROLA! Per i miei fratelli e per le mie sorelle
PAROLA! Per chi in questo momento sta ballando
PAROLA! E pure un po' per me che sto parlando
PAROLA! Per i bambini nati a Sarajevo
PAROLA! Per chi non vuole un altro medioevo
PAROLA! Per chi manda affanculo i pregiudizi
PAROLA! Per chi fa volontariato negli ospizi
PAROLA! Per Cuba e per la ritmica africana
PAROLA! Per rinnovar la musica italiana
PAROLA! Per chi propone cose intelligenti
PAROLA! Per gli intellettuali dissidenti
PAROLA! Per chi non da per certo neanche il sole
PAROLA! Per chi mi aggiunge ritmo alle parole
PAROLA! Per Claudio per Michele e per il Gruppo
PAROLA! Per Luca per Enrico e Saturnino
PAROLA! Per la ragazza che io sto cercando
PAROLA! Per chi ha deciso di fare un bambino
PAROLA! Per la mia mamma e per i miei antenati
PAROLA! Per tutti i miei amici ritrovati
PAROLA! Intorno a questo fuoco musicale...
PAROLA! Oh, LIBERACI DAL MALE!
PAROLA! PAROLA! PAROLA! PAROLA!
PAROLA! PAROLA! PAROLA! PAROLA!...
E se il dialogo non � possibile, allora ci sar� un grido
12 Soleluna (05:11)
C'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco,
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
c'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
Certe sere amico mio mi viene in mente come certe sere
prima di dormire io ripenso a quanto � complicato il cuore
e dico lo sa solo Dio come � difficile andare fino in fondo
nelle scelte che si fanno come � difficile restare al mondo
vivere coerentemente
vivere in mezzo alla gente
scegliere quello che � buono
distribuire ai nemici il perdono
C'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
c'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
Certe sere amico mio mi viene in mente come certe sere
prima di dormire io, io fino all'alba non riesco a dormire
e sono albero e poi sasso sono un gabbiano che diventa cielo
e sono pioggia e lampadina e sono un asino che prende il volo
che prende il volo
C'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
c'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
ATOMO CON ATOMO
MOLECOLA CON MOLECOLA
CELLULA CON CELLULA
TESSUTO CON TESSUTO
OSSA PELLE E MUSCOLI
ANIMA E CERVELLO
MADRE PADRE E FIGLIO
SORELLA E FRATELLO
AMICO COMPAGNO
PAESANO E COMPAESANO
UOMO AMBIENTE TERRA
VICINISSIMO E LONTANO
PIANETA COL SATELLITE
LA STELLA COL PIANETA
LO ZERO E L'INFINITO
LA A, LA ZETA
C'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
c'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco, poco...
E sono albero e poi sasso
sono un gabbiano che diventa cielo
e sono pioggia e lampadina
e sono un asino che prende il volo
e sono un pesce che diventa cane
sono un cavallo che diventa sedia
una matita che disegna case
e queste case che diventan pane
e questo pane che diventa vino
e sono un vecchio che torna bambino
C'� soleluna dentro di me, c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� notte, giorno, terra e mare, c'� troppo e c'� poco
c'� soleluna dentro di me
c'� soleluna dentro di me
c'� soleluna dentro di me
c'� l'acqua e c'� il fuoco
c'� troppo e c'� poco
17 Mario (03:36)
Mi ricordo da bambino che mio padre era spesso arrabbiato con me
e non sapevo perch�
ritornavo dalla scuola verso l'una e quaranta
e la fame era tanta
con mia madre che diceva "che c'�?
Lorenzo dimmi che c'�?
come � andata? come mai non mi dici mai niente?
ma che razza di gente
questi figli che ho
certe volte non so
cosa ho fatto per vedervi dire sempre di no
non lo so, non lo so ma ti droghi?
fai veder le braccia
ma che razza di faccia
non mi piace per niente
quella razza di gente
con la quale ti vedi
ma che cosa ti credi?
che tuo padre ed io non ti vogliamo bene?"
sempre le stesse scene
ogni giorno ogni sera quella stessa atmosfera
mentre mio padre mi vedeva crescere
lui mi sembrava non potesse invecchiare
mentre crescevo tre centimetri l'anno
lui era sempre uguale
Mi ricordo a dodici anni un pomeriggio di sole
mi port� a un funerale
ma era uno speciale
che non c'era neanche un morto parente
neanche un conoscente
solo un sacco di gente
seria molto composta
una specie di festa al contrario
e mio padre Mario
mi diceva "quando avrai un po' pi� anni
potrai dire io c'ero
ai funerali degli agenti della scorta di Moro"
questa sera quasi ventisette anni
sto leggendo il giornale
e di quel funerale
mi risale l'immagine in mente
e ho chiarissimo in testa
quel concetto di festa al contrario
e di mio padre Mario
che per come era sempre severo
mi appariva sincero
nel dolore del restare impotente
insieme a molta altra gente
che sostava di fronte
al potere di pochi
sulla vita di molti
e a quei volti sconvolti
delle madri delle mogli dei parenti e dei figli
degli agenti della scorta di Moro
e mio padre Mario era cos� serio
E mi teneva sulla testa una mano
quel pomeriggio � lontano
quasi venti anni fa
i negozi che chiudevano in tutta la citt�
ogni cosa era strana nella mia fantasia
non capivo perch� in giro c'era tutta quella polizia
le sirene spiegate
le serrande abbassate
sono pi� grande ma le cose non sono cambiate
La mia mano � pi� grande
e mio padre pi� anziano
la mia mamma si preoccupa perch� sono lontano.
Questa storia che ho detto con la rima baciata
non so forse neanche io perch� ve l'ho raccontata
forse il centro di tutto � quella mano che mio padre mi appoggi� sulla testa
questo � quanto mi resta
un ricordo profondo
grande come il mondo
questo gesto che mio padre ebbe il cuore di fare
questo gesto d'amore mille volte pi� potente di un pugno
in questa notte di giugno in cui scrivo
mi fa essere vivo
pronto ad essere padre a mia volta
e a spiegare a mio figlio bambino
come ogni destino si unisce si confonde e si intreccia
in comune con le altre persone
gli dir� che ogni schiaffo e ogni pugno che � dato
ogni piccolo diritto che nel mondo � violato
� una ferita per tutti gli esseri della terra
e finch� non c'� giustizia ci sar� sempre guerra
(no justice, no peace...)
(no justice, no peace...)
(no justice, no peace...)
(no justice, no peace...)
Carico i commenti... con calma
Altre recensioni
Di Zio Canea
Gli arrangiamenti, sapienti miscele di rap, funky, musica etnica e immancabili giri di basso del solito Saturnino, sono molto curati.
"Il futuro del mondo" si scaglia contro l'intolleranza e la presunzione che oramai dilagano nella nostra società.
Di Ilpazzo
Un somaro in vena poetica, capace di passare da pezzi tamarri a poesie rap con disinvoltura sorprendente.
Lorenzo 1994 fa parte di una fetta culturale della nostra musica e, rispetto alle tante porcate di oggi, risulta un quasi capolavoro.