I Karcius sono un gruppo canadese che ha all'attivo due lavori. L'esordio "Sphere" è datato 2004 e, a due anni di distanza, questo "Kaleidoscope" conferma quanto di buono e interessante la band ha da proporre. Lo stile è moderno e la tecnica compositiva ed esecutiva da leccarsi i baffi. Siamo al cospetto di un signor CD che presenta Prog di crossover, saltellando furiosamente, ma in maniera coerente, dal Jazz-Rock tirato e sincopato alla fusion più d'ascolto rilassato a grandi aperture di tastiere più avvicinabili al prog sinfonico. La tessitura che ne esce è estremamente personale e la complessità delle partiture fa sì che tutti scorra in maniera molto intrigante.

"Kaleidoscope" è composto di 8 brani, ma tre di questi "Hypothèse A", "Hypothèse B" e "Hypothèse C" possono essere considerati un brano unico della lunghezza che supera i 25 minuti. Questo rimane, certamente, il movimento più interessante del lavoro grazie alla grande musicalità complessiva e alla imponente orchestrazione e variabilità delle scelte. Scelte che risento dei grandi maestri del genere: ad esempio molte parti di chitarra dell'ottimo Simon L'Espérance devono molto all'immenso Frank Zappa, ma anche ad autori più moderni quali Steve Vai o Frank Gambale. Numerosi anche i momenti più crimsoniani resi brillanti dalle precise evoluzioni chitarristiche. Buonissima anche la prestazione del tastierista Mingan Sauriol che svetta alla grande nei momenti di assolo ricordando il Chick Corea della Electric Band. Menzione di nota anche per la sezione ritmica con Dominique Blouin al basso e Thomas Brodeur alla batteria notevolissimi a barcamenarsi in continui tempi dispari che spesso variano più di una volta all'interno dei singoli brani, come ad esempio in "Maintenant".

Consiglio senza timori l'acquisto di questo disco, non solo a chi abbia amato il primo lavoro, ma a tutti gli amanti del prog e della fusion.

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