Fantasmi come feticci impiantati nella mente, portatori naturali di angosce recondite e soffocate. Questo è un viaggio nelle viscere più profonde della psiche umana, un inferno dantesco della nostra anima senza possibilità di espiazione, di redenzione. Benvenuti nelle vostre paure, benvenuti nel magico, orrorifico mondo dei nostrani Kill Your Boyfriend.

Attivi dal 2011 i KYB timbrano, a forti tinte, anche il 2016 con un magistrale lavoro prodotto in sodalizio con la label indipendente italiana Shyrec. Matteo Scarpa (chitarra e voce) e Antonio Angeli (batteria) aprono le macabre danze di questo breve ma intenso EP "Ghost" con la claustofobica "Man 1", una ipnotica nenia che ci spinge giu in una spirale scivolosa senza gradini o corrimano. Stessa storia per la sucessiva "Man 9" introdotta da glaciali riverberi , si sviluppa-inviluppa su una incalzante linea di basso che traccia la via per gli inferi. Il territorio ora è rado e i nostri incubi visibili ad occhio nudo; siamo cio che non avremmo voluto essere in questa terra di nessuno, tormentati dalle noste colpe, dai rimpianti, distolti dalle nostre frivolezze. Cupe atmosfere impreziosite da un synth suonato con rigore militaresco e il grido straziante, rassegnato di Scarpa in "Man 4", sono il sigillo definitivo, il punto di non ritorno. L'incedere lento e inesorabile della terza traccia ci porta ad un epilogo annunciato sin dall'inizio del viaggio. "Man 5" è forse la più cupa di tutte le cinque tracce e va a chiudere l'opera in un rito tribale che si snoda sui quasi tre minuti di ossessivo passo marziale. Poi la fine.

Tredici minuti di pregevole fattura, tra dark-wave sognante e energico post-punk, contaminato da una delirante new-psichedelia sono la prova inconfutabile di una maturità artistica che, lavoro dopo lavoro, prende forma e sostanza e ci regala buone sensazioni per il futuro di questo straordinario duo trevigiano.

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