"In The Wake Of Poseidon" è il secondo album ufficiale dei King Crimson, ovvero il nome-gruppo di Robert Fripp, chitarrista e musicista atipico della scena Rock Progressive inglese di fine anni '60. Il loro primo album "In The Court Of Crismon King" è stato definito, nel bene o nel male, il manifesto del rock progressive e per il loro secondo lavoro la critica ha sbrigativamente dato un giudizio non lusinghiero, definendolo un clone del primo. Probabilmente la struttura e la tracklist dei brani è effettivamente molto simile alla prima ma ad un ascolto attento (ed appassionato...) l'ascoltatore capisce di trovarsi davanti al vero "concept-album" dei K.C.
Basterebbe solo citare la traccia 7, "The Devil's Triangle" una vera e propria suite strumentale divisa in tre parti. Provate a chiudere, per un attimo, gli occhi, e godetevi il crescendo di questa suite che vi porta di getto nelle onde tempestose dell'oceano. Tutto l'album richiama, ovviamente, il mare (sapete chi era Poseidon vero?) e lo fà in modo quasi onomatopeico; la terza traccia "Cadence And Cascade" presenta arpeggi di chitarra e parti al piano che, accompagnando delicatamente la voce di Greg Lake, rappresentano uno dei momenti più rilassanti dell'album.
L'agonia della traccia numero 4 "In The Wake Of Poseidon" rappresenta, con tutta l'agonia possibile, il romanticismo crimsoniano già espresso in "Moonchild" nel loro primo album. "Pictures Of A City" sembra molto ricordare la granitica "21st Century Schizoid Man" ma ascoltandola fino in fondo si capisce che , forse forse, hanno molto più in comunque queste tracce che quelle del primo album, almeno il "canone" del mare viene richiamato a grandi linee dalle scelte melodiche e, ad esempio, l'ostinato della chitarra, in questo brano, sembra aprire le danze per la tempesta di "The Devil's Triangle". Le dolci ripetizioni del tema "Peace - A Beginning", "Peace A Theme" o "Peace an end" fanno capire che, se i King possono contare sul mieloso ensemble di fiati, mellotron e chitarra di R. Fripp (rigorosamente Les Paul), riescono ad esprimersi bene con l'essenzialità scheletrica di una chitarra arpeggiata. L'unica nota "stonata" dell'album è rappresentata dalla lennoniana "Cat Food", che ricorda molto a tratti sia "Come Togheter" che "I'm The Walrus"; in alcuni punti dell'album riesco a sentire gli echi perfino dell'album "Red" che sicuramente ha ripreso molto del romanticismo iniziale (purtroppo) dei King Crimson. Infine posso affermare che questo album riesce a brillare di luce propria (una luce leggermente blue marine!).
Grandi i primi King Crimson!! Suggerisco a Mr. Adrian Belew e al nostro Robert Fripp di riascoltare questo album!!!!!
Carico i commenti... con calma